“L’Amat ha presentato un avveniristico progetto di rilancio dell’officina, senza però indicare le risorse economiche disponibili per acquistare i pezzi di ricambio destinati agli autobus da riparare”. Ad affermarlo è Antonino La Barbera, Segretario regionale dei Cobas settore trasporti, al termine dell’ultimo incontro tra sindacati e management aziendale sulle prospettive a breve termine di un reparto fondamentale come l’officina.
“In un momento in cui – prosegue La Barbera – i bus funzionanti sono ridotti al lumicino e l’Amat non dispone di grosse somme per gli investimenti, la cosa più logica sarebbe quella di individuare 30-40 vetture meno malmesse e ripararle, acquistando in modo mirato i pezzi di ricambio strettamente necessari. Una fornitura del magazzino con il cosiddetto sistema statistico oltre ad essere dispendiosa, non è detto che risolva le principali criticità dei mezzi fermi in deposito. Come Cobas, unitamente a Cisal ed Ugl, abbiamo invece proposto una spesa minima, che permetta però di riparare quanti più bus possibili e dare un servizio degno di questo nome alla città”.
Tra i vertici dell’Amat e i sindacati non si è trovata un’intesa. “Anzi – riferisce ancora il segretario regionale dei Cobas settore trasporti – tra i rappresentati dei lavoratori c’è chi, come la Cgil, intende spostare la trattativa su altri tavoli”.
“Dopo tre mesi di discussione – conclude La Barbera – ci troviamo punto e a capo. Non capiamo se ci sia qualcuno che voglia affossare l’Amat. Di certo c’è che, nonostante il sindaco Orlando tenti di affrontare il tema dei servizi pubblici in un’ottica di area metropolitana, l’Amat non è nemmeno nelle condizioni di garantire il trasporto urbano”.