Movimento fisico quotidiano, un’attivita’ costante per il cervello e un approccio nutritivo che valorizzi la dieta quotidiana gia’ prima dell’invecchiamento. Sono queste le tre variabile capaci di ridurre fino al 50% il rischio di Alzheimer. In occasione di uno degli appuntamenti organizzati a Expo Milano 2015 dal Ministero della Salute, il dottor Giuliano Binetti dell’Irccs San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, ha spiegato il potenziale preventivo insito nell’alimentazione: “L’Alzheimer e’ un problema non solo medico e fisico ma anche sociale – ha detto – i malati tenderanno ad aumentare perche’ siamo una popolazione che invecchia in maniera significativa. Non abbiamo farmaci che risolvono il problema, quelli che abbiamo la rallentano ma non la aggrediscono, quindi tutte le strategie che possono prevenire o posticipare andrebbero sponsorizzate. L’alimentazione e’ uno di questi approcci di tipo preventivo”.
Secondo quanto spiegato dall’esperto, esistono “tanti studi sulla correlazione tra singoli elementi che possono interagire, come vitamine e omega3, migliorando l’invecchiamento e prevenendo la malattia. Abbiamo quindi evidenze di questa possibilita’ di rallentare l’invecchiamento cervello e quindi anche la possibile malattia di Alzheimer. Ultimamente – ha proseguito – si sta sviluppando non solo l’approccio con singoli elementi, ma attraverso una dieta quotidiana che, gia’ da prima dell’invecchiamento, possa sostenere cervello”. Tra questi c’e’ la dieta mediterranea: “noi abbiamo la fortuna di averla culturalmente nel sangue – ha fatto notare Binetti -, ma l’abbiamo trascurata, virando verso un’alimentazione sempre pu’ vicina ai paesi del Nord Europa. La dieta mediterranea, invece, e’ ricca di elementi che servono al cervello per invecchiare meglio, come olio di oliva, antiossidanti, omega 3 e vitamine, e’ povera di carne e derivati del latte e ricchissima di cibi provenienti dal mondo vegetale. Gli studi – ha concluso l’esperto – dicono che quanto prima iniziamo questo approccio dietetico piu’ il nostro cervello puo’ invecchiare meglio ed essere piu’ forte”.