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Almaviva. Avviate procedure di mobilità. Coro unanime: dramma per la città

Palermo 21.03.2016 – “Con l’avvio della procedura di mobilità dei 1670 dipendenti Almavia su Palermo, oggi si apre un dramma senza precedenti per le lavoratrici e i lavoratori, così come per tutta la città.
È una scelta grave, che compromette l’avvio di un percorso di salvaguardia attorno al settore dei call center intrapreso al Tavolo di Settore del 09 marzo scorso al MISE. E’ necessario che il governo convochi un tavolo urgente di crisi territoriale per un intervento di natura straordinaria, dinnanzi ad un numero di lavoratrici e lavoratori coinvolti che rappresenta una  pesantissima ed insostenibile ricaduta sociale per la città. Auspichiamo che il  Governo Nazionale   attivi una verifica urgente sul fronte degli ammortizzatori sociali, delle strategie attuative delle norme esistenti per bloccare il processo di delocalizzazione e di quanto previsto dalla neo clausola sociale affinché aziende come Enel o Poste italiane salvaguardino  il principio della territorialità nell’affidamento delle gare.
L’avvio della procedura consegna a Palermo un risultato devastante per le migliaia di famiglie coinvolte”. Lo ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando.

“I 1.670 esuberi nella sede palermitana di Almaviva sono un dato devastante per la nostra città. Un risultato frutto anche del disinteresse del governo nazionale e di quello regionale, che non hanno  saputo e voluto muovere un dito fino all’epilogo di oggi. La verità è che i lavoratori Almaviva sono stato lasciati soli a difendere il proprio lavoro e il proprio futuro”. Interviene così il deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto sulla vicenda Almaviva, il colosso dei call center che a Palermo dà lavoro a circa 4 mila persone e che oggi ha annunciato l’avvio delle procedure di mobilità per 1.670 persone. Senza una soluzione, i primi di giugno scatteranno i licenziamenti. “La crisi di Almaviva va avanti da più di tre anni – continua Palazzotto – ma il governo Crocetta, cosi come l’esecutivo nazionale, chiamato in causa più volte dai lavoratori, non ha mai sentito il bisogno di intervenire. Adesso rischiamo che la più grossa realtà occupazionale della città lasci per strada quasi duemila persone, nel disinteresse generale delle istituzioni regionali e nazionali”.

“Il drammatico annuncio di Almaviva, che prevede circa 3000 licenziamenti e tutti al Sud, è il risultato del perverso gioco al massimo ribasso nelle gare di appalto che purtroppo favorisce chi ha de localizzato totalmente l’attività fuori dall’Italia. E’ quanto si legge in una nota del segretario nazionale dell’Idv, Ignazio Messina.”Il governo è ancora in tempo ad intervenire stabilendo che gli appalti nelle Tlc non possano essere affidati con un prezzo inferiore al costo del lavoro in Italia e, qualora partecipassero aziende con attività in paesi extraeuropei, deve essere applicata loro una tassazione di ingresso nel nostro mercato.

Italia dei Valori – continua Messina-  da sempre impegnata nella difesa dei posti di lavoro e dei diritti dei dipendenti dei call center, propone che il governo assuma una chiara posizione indicando ad Almaviva la sospensione delle procedure di licenziamento e il contemporaneo avvio di una trattativa per stabilire premi e penalità fiscali per gli operatori del settore a seconda della loro delocalizzazione. Per noi- conclude il leader dell’idv- è evidente che chi opera nella legalità con le regole e i diritti europei debba essere protetto da chi applica criteri schiavistici nei paesi in via di sviluppo”.

“I parlamentari di ogni schieramento hanno il dovere di trovare una soluzione per Almaviva, altrimenti scoppierà un’emergenza sociale senza precedenti. Per anni abbiamo ascoltati proclami di solidarietà e buone intenzioni di politici romani e locali, ma oggi si concretizzano 2.700 licenziamenti al Sud di cui oltre 1.600 solo a Palermo. Questa è la generazione che, 10 anni fa,  ha preferito rimanere in Sicilia, ha scommesso sul futuro di questa Italia e di questa terra e, seppur laureata, si è accontentata anche di un posto sottopagato in un call center. Oggi vengono abbandonati dalla politica. Il Pd si svegli, tra un po’ rimarranno solo dirigenti e parlamentari, gli elettori si danno alla grande fuga”. Lo dice il capogruppo di Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti.

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