domenica, 22 Dicembre 2024
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All’Orto Botanico e ai Cantieri Culturali di Palermo arriva la performer Regina Josè Galindo

Regina Josè Galindo
Regina Josè Galindo

Arriva a Palermo l’artista guatemalteca Regina Josè Galindo con il suo progetto di perfomance “Raìces” in programma domani, 23 aprile all’Orto Botanico e con la mostra “Estoy viva” visitabile dal 24 aprile al 28 giugno ai Cantieri Culturali della Zisa.

L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato comunale alla Cultura, da Arcigay Palermo e Palermo Pride in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e il Pac – Padiglione d’Arte Contemporanea. La presenza di Regina José Galindo a Palermo non è casuale, ma nasce da un costante e coerente lavoro che la città di Palermo, con determinazione, porta avanti da anni sul tema dei diritti umani.

Con grande orgoglio – ha detto il sindaco Leoluca Orlando aprendo la conferenza stampa che si è svolta oggi a Villa Niscemi – Palermo ospita una grande artista che parla al mondo ed in particolare ad un mondo senza muri e senza frontiere, che parla di diritti umani, e che coincide in un periodo nel quale il mondo sta scoprendo il volto di Palermo che coniuga la cultura dell’accoglienza alla richiesta forte dell’abolizione del permesso di soggiorno, perché la migrazione non sia più una sofferenza, ma la mobilità possa essere un diritto per gli esseri umani. E’ necessario che l’Unione Europea riconosca il diritto umano di decidere di vivere, sopravvivere o morire in luoghi diversi da dove si è nati.
Sono convinto che l’arte, spesso, veicola la comunicazione di valori condivisi meglio delle parole”

 Andrea Cusumano
Andrea Cusumano

Per Andrea Cusumano, assessore alla Cultura, “Palermo ospita una delle più importanti artiste internazionali con la più grande mostra mai realizzata in Europa, grazie anche alla collaborazione con il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, che riporta i Cantieri Culturali della Zisa al centro dell’attenzione dell’arte contemporanea internazionale. Regina Josè Galindo artista incisiva, radicale e poetica, affronta temi delicati e arricchisce ulteriormente il dibattito sui diritti umani che in questo momento è cosi forte a Palermo”

Paola Nicita
Paola Nicita

Per Paola Nicita, curatrice con Giulia Ingarao e Diego Sileo della perfomance ‘Raices’ “L’asse che si è creato tra Palermo, Milano, Guatemala è particolarmente importante e crea un momento di grande arricchimento e di confronto. L’arte riesce sempre ad anticipare i temi e soprattutto ad indurre riflessioni sulle grandi differenze del mondo.”

 

Giulia ingarao
Giulia ingarao

Raices – ha detto Giulia ingarao – racconta la lotta contro il concetto di frontiera per la libertà di movimento senza mai dimenticare le proprie radici. In Guatemala ogni anno decine di persone sono costrette a migrare negli Stati Uniti per potere vivere spostandosi, paradossalmente, in quel paese che è l’artefice dei loro problemi.
Abbiamo scelto l’Orto Botanico perchè, con le migliaia di piante provenienti da tutto il mondo, rappresenta la multiculturalità e la vita fra diversità. Il messaggio della performance è quello di far comprendere che tutti possono vivere insieme proprio nella diversità”

 

Diego Sileo
Diego Sileo

“Quando ho ricevuto la proposta di portare la mostra da Milano a Palermo – ha detto Diego Sileo – la cosa che mi premeva che fosse ereditata è la collaborazione con Amnesty International. Volevamo legare la nostra attività a qualcosa che potesse essere d’aiuto all’umanità. Gran parte del ricavato del biglietto della mostra è devoluto ad Amnesty.
Fondamentale è stata la collaborazione fra i comuni e Palermo ha concretizzato quello che altri comuni non sono riusciti a fare.
Palermo ha allestito la più grande mostra mai realizzata sulle opere di Regina.
Sono rimasto stupito e sono anche un po’ invidioso della stretta collaborazione dell’amministrazione comunale con l’Arcigay. A Milano questa collaborazione chissà quando si potrà realizzare.”

 

Eugenio Viola
Eugenio Viola

Per Eugenio Viola curatore insieme a Diego Sileo della mostra ‘ESTOY VIVA‘ “La mostra che domani aprirà al Padiglione Zac dei Cantieri culturali alla Zisa si configura come la più ampia mostra antologica dell’artista mai realizzata finora. 
“La mostra è articolata in cinque sezioni tematiche – Politica, Donna, Violenza, Organico e Morte – e, accanto ad alcune delle azioni più conosciute di Galindo anche una serie di lavori mai visti prima in Italia compresa la première assoluta del video della performance Combustible, svoltasi nella Repubblica Domenicana nell’estate del 2014. Cinque sezioni per un percorso costruito attraverso cortocircuiti visivi ed emotivi, che mettono lo spettatore a confronto con le paure umane, con le proprie incertezze e i propri errori.”

Non posso dire che l’Italia sia la mia casa – ha detto Regina Josè Galindo – ma sicuramente è un paese a cui sono molto legata perché mi ha dato la possibilità di crescere nella mia arte. Soprattutto sono contenta di essere al sud che ha molte somiglianze con il mio paese.
Il titolo della mostra richiama la tragedia politica del mio paese, allude al fatto che nonostante le difficoltà in cui versano le popolazioni indigene, al limite con la morte, continuano a vivere. Il pensiero di essere vivo e di essere sopravvissuto è il messaggio che voglio trasmettere.
Lo stato guatemalteco deve prendere coscienza e avere rispetto verso coloro che sono costretti a spostarsi cercare lavorare negli Stati Uniti anche se è il paese che ha creato la causa della migrazione.
Sono soprattutto una poetessa – ha continuato Galindo – e ho un forte senso politico ma non sono un’attivista. Le mie opere non vogliono giudicare ma devono servire da stimolo per affrontare  tematiche forti.
Quando il Sindaco Orlando mi ha fatto leggere la ‘Carta di Palermo’ mi sono profondamente emozionata. Ogni individuo deve avere il diritto di cercare un posto migliore per se e la propria famiglia dove vivere senza che nessuno lo limiti in questo. Non capisco – ha concluso l’artista – com’è che non esistono frontiere per la droga e per le armi ma esistono per coloro che invece cercano una vita migliore.”

Orlando, riprendendo la parola ha ribadito la volontà a farsi portavoce verso il Parlamento Europeo per chiedere l’abolizione del permesso di soggiorno: “In giornata sentirò in videoconferenza il Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, e gli comunicherò che ho intenzione di chiedere l’adozione della ‘Carta di Palermo’. Il permesso di soggiorno è la schiavitù del terzo millennio, basta lasciare il passaporto come unico documento per muoversi nel mondo”

Infine il Sindaco di Palermo ha chiesto all’artista un suggerimento per la realizzazione del progetto per la creazione di un “Monumento al Migrante Ignoto” che l’amministrazione comunale insieme all’Accademia delle Belle Arti intende realizzare. La risposta della Galindo non si è fatta attendere e prontamente ha risposto: “Possiamo lavorare su questo”.

Conclusa la conferenza stampa, foto di rito all’interno dello studio del Sindaco e consegna all’artista guatemalteca della medaglia della città di Palermo.

conferenza Regina Josè Galindo
conferenza Regina Josè Galindo

 

Leoluca Orlando e Regina Josè Galindo
Leoluca Orlando e Regina Josè Galindo

 

Leoluca Orlando e Regina Josè Galindo consegna medaglia città di Palermo
Leoluca Orlando e Regina Josè Galindo consegna medaglia città di Palermo
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