Palermo, 17.03.2016 – Manca ormai poco all’inizio della settimana santa: preghiera, spiritualità e fede si intrecciano nella solenne liturgia, che va dalla Domenica delle Palme alla Pasqua. L’uomo, attraverso la parola del vangelo, rivive gli ultimi giorni di Gesù in un clima mistico, scandito dal superamento della tentazione e della sofferenza e dal raggiungimento della salvezza nella resurrezione. Le rievocazioni viventi della passione di Cristo, organizzate da chiese e confraternite, sono tra le più partecipate, perché contribuiscono a far rivivere visivamente quella tipica atmosfera di profonda religiosità che contraddistingue queste giornate.
A Palermo, una delle più attese è la rappresentazione della Passione di Cristo, organizzata dalla confraternita del Venerdì Santo ai Fornai, all’Albergheria. Tra musiche, costumi e trucchi scenici, lo storico e popolare quartiere della città di Palermo riunisce ogni anno i fedeli e coinvolge tantissimi palermitani.
A far rivivere la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo sono circa settanta interpreti. Gli attori per la buona riuscita della rappresentazione, non soltanto si impegnano in prove costanti, curando nei dettagli gesti, espressioni del volto e intonazione delle parole, ma vivono un’esperienza i cui intimi, ma anche condivisi momenti di spiritualità e devozione, vengono poi trasmessi nel corso della manifestazione direttamente agli spettatori. Il pubblico, infatti, come se fosse trasportato dentro la scena, diventa un tutt’uno con gli stati d’animo dei personaggi: percepisce il sacrificio e il dolore della croce e riscopre nel perdono e nella misericordia l’amore e la fede. Uno dei tratti che caratterizza particolarmente la rappresentazione vivente della Passione di cristo della Chiesa dei Fornai è anche la ricerca di realismo e l’attenzione data ai particolari. Le piaghe del Cristo, il trucco, come quello utilizzato per contraddistinguere Satana tentatore e anche gli abiti, scelti con cura, sono tra gli esempi più evidenti. Un evento unico e da non perdere che, all’insegna delle forti emozioni, trascina nel cuore del vangelo e avvicina tutti i partecipanti, pubblico e attori compresi, alla figura di Cristo.
Il programma parte dalla “Domenica delle Palme” (20 marzo), con l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, prosegue poi con il Giovedì Santo (24 marzo), dunque l’arresto e la condanna. Il “Venerdì Santo” (25 marzo), invece, la rappresentazione della crocifissione con la solenne processione dei simulacri di Maria Addolorata e del Cristo Morto ed infine, si conclude con la “Domenica di Pasqua” (27 marzo) e quindi la rappresentazione della Resurrezione.