Una storia siciliana, quella di Rosaria Maniscalco, attrice palermitana semplice e accattivante. Moglie e madre. La sua vita si divide tra il teatro e il cinema, tra la carriera e la vita privata. Il sorriso quasi timido. La voce, bassa e determinata, rivela un carattere di tutto rispetto. Dietro l’aspetto dolce, nasconde un’indole di ferro.
E’ una attrice apprezzata per l’umanità e l’umiltà. Il motore della sua vita sempre acceso, per dare un senso alle cose e alle persone che la circondano, con l’obiettivo di farsi strada nella vita. Il suo percorso è fatto di momenti differenti: passioni, approvazione, sconfitte, sacrificio, felicità, ricerca di affetto e serenità. La sua è una continua sfida per affermarsi nel mondo cinematografico.
Ha frequentato la scuola di recitazione per Teatro e Cinema, diretta da Mario Pupella. Nel set sfodera prestazioni forti e convincenti, sia nei ruoli principali che in quelli secondari. Ha avuto ruoli in vari film e cortometraggi noti, come “Squadra Antimafia 3, “Il Cacciatore”(fiction rai), “La metamorfosi della Camorra” – “I Santo”, “Il Dolore non ha Voce”, “Vino Rosso Sangue”, “57 Giorni Di Paolo Borsellino” ed altri. Il suo ultimo lavoro “Una Luce nel Muro dell’Oscurità” di Piero Melissano, scritto da Francesca Currieri, regia Tony Paganelli.
Prossimamente la Maniscalco parteciperà al set “I Giorni, la Rabbia, la Sete del Potere”, un film a sfondo sociale, di Alfredo Quintiero, sceneggiatura di Salvo Di Stefano, con la collaborazione di Claudio Correale, dove la stessa, vestirà i panni di una donna della cupola, detta la baronessa. Tra gli attori anche Patrizia Alberini e Julio Lopez. Il film sarà girato a Salerno e Cisterna di Latina. L’uscita nelle sale cinematografiche è prevista a febbraio 2020.
«Il cinema – dichiara la Maniscalco – è un insieme di emozioni diversificate ed è importante ricoprire ruoli diversi, per conoscere se stessi e il personaggio da interpretare. Ho cercato di cogliere la forza interiore che albeggia in me, per trovare l’energia giusta e mettermi in gioco con i ruoli più diversi: drammatici, introspettivi, grintosi e ambigui. Sul palcoscenico e sul set, ho avuto la possibilità di scoprire lati del mio carattere che non conoscevo. Amo questo lavoro e vorrei soddisfare pienamente le mie aspettative. Nel tempo però ho maturato la consapevolezza che, viviamo in una terra difficile, dove le aspettative vengono spesso, disattese e mortificate. Ecco la ragione per la quale, in alcuni casi, preferisco, sebbene con grande rammarico, ad andare lontano dalla mia terra, per potere affinare ambizioni ed obiettivi. Durante la mia vita sul set, ho conosciuto persone straordinarie tra cui, il produttore Piero Melissano, la giornalista e sceneggiatrice Francesca Currieri, la giornalista e segretaria di produzione, Marina Brugnano. Voglio dire loro “grazie” per aver creduto in me, offrendomi grandi e significative opportunità».
«Rosaria Maniscalco – dichiara Piero Melissano – è una persona umile, cordiale, altruista, fedele, con un grande talento. È una di quelle persone che recita per passione e non solo per diventare famosa o vincere premi prestigiosi. Cammina a piccoli passi, mettendo impegno, passione e abnegazione . Nel set prova e riprova, fino quando non raggiunge il tono, l’espressione, la forma perfetta. Dà il meglio di sé per poter essere credibile. Con la Maniscalco è nata una sorta di complicità lavorativa e di amicizia, che ci ha tenuto legati in passato e spero che ci leghi anche in futuro. La vedremo ancora presente nella ideazione e realizzazione di un nuovo progetto della PM, sul quale stiamo già lavorando alacremente » – conclude Piero Melissano- .
Ritengo che il lavoro dell’attore, si fonda sulla capacità di saper attendere l’occasione giusta. Spesso non basta essere brava, bisogna anche essere quella persona che risponde all’esigenza della produzione e della regia. La determinazione comunque è la chiave per fare un ulteriore salto nella consapevolezza, di essere un’attrice e di portare dentro anche la passione, per il lavoro di squadra.
Auguro a Rosaria Maniscalco di continuare a provare l’ebbrezza del palcoscenico e del cinema.