Nella vita di ognuno di noi, ci sono momenti, dove sogni e ricordi si legano, creando nuove aspettative e nuovi desideri. Momenti in cui sentiamo di dover passare al vaglio ciò che facciamo e le passioni che viviamo. Occorre stare col naso all’insù per guardare le stelle e credere nei progetti di vita, di lavoro, di tendenza, di ambizione e viverli come un fermento di creativa follia. Uno dei settori che, ancora oggi, mantiene la sua attrazione, sprigionando un fascino magnetico, è il cinema.
Per lavorare nel mondo della cinematografia, oltre alle competenze e agli studi specifici, è necessario unire l’immaginazione all’azione. Per chi vive fuori dal grande schermo, non è facile provare gli stessi impulsi dei personaggi in scena, sia essi attori, produttori o registi. Oggi sono tanti i giovani che sognano di affermarsi nel mondo del grande schermo e di entrare a far parte di un set cinematografico che, nel cinema postmoderno, raffigura uno dei tratti più significativi. L’epilogo di un film è un esame da superare, un’attesa da rispettare. Ma alcuni film vibrano fin dall’inizio.
Tra questi si annovera “The Predator“, un film sotto la regia di Tony Paganelli, prodotto dallo stesso Paganelli e dalla PM Management Group Production/Film Production SRLs. Un thriller che racconta una storia americana, in cui si intersecano la criminalità e la pericolosità del predatore. Il primo ciak è stato inaugurato a Roma. Dopo le riprese romane, il set si è spostato a Vercelli, una città che ha origini antichissime, addirittura celtiche. Con le sue cornici naturali, si è rivelato un luogo ideale per girare. La basilica di Sant’Andrea e l’argine del fiume Sesia, hanno fatto da sfondo al set cinematografico.
Il set richiama un’atmosfera magica, fatta di impegno, ma anche di novità ed emozioni. Un percorso, impegnativo ed esaltante. Un’occasione d’incontro e di scambio di emozioni, da vivere in prima linea. Il cast che collabora alla realizzazione della pellicola, è di alto livello. La dialettica utilizzata è lineare e attuale. Tony Paganelli è un regista italiano di grande talento, ama profondamente il suo lavoro, non smette mai di vivere le sue passioni e imbocca nuove strade alla ricerca di nuove emozioni.
«La mia passione per il cinema ha radici lontane, è un’esaltante scommessa –dichiara Paganelli-. Rappresenta il grande sogno, capace di far emozionare. Il cinema è un’arte ben definita, fatta di suoni, immagini, musica, scrittura. La vita sul set, è fatta di sacrifici e tanto sudore, ma se c’è la giusta armonia e il rispetto dei ruoli, l’entusiasmo è assicurato e il risultato è, per lo più, sorprendente. Siamo un gruppo coeso e armonico. Questo è un set che, rende giustizia alla storia e può essere definito, un laboratorio sociale di forte impatto emotivo. È un modo per indagare e raccontare un disagio sociale e la voglia di cambiare. Il film vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul drammatico fenomeno della violenza e sulle sue conseguenze sociali. Dopo Vercelli sarà la volta della Svizzera per le ultime scene del film. Sono convinto che, il fascino di Zurigo, si espanderà su tutta la pellicola e renderà, per fare una battuta scherzosa, anche il predatore più arrendevole. Al collega Piero Melissano, un grazie per il suo prezioso contributo. Agli attori, sulla traccia del loro impegno e della loro generosa disponibilità, auguro buon lavoro».
Piero Melissano non nasconde l’entusiasmo per il percorso intrapreso. La tenacia, la pazienza e la forza d’animo, sono per lui, di importanza vitale. La sua natura di combattente, è quella che orienta la sua vitalità e i suoi obiettivi. Grazie alla sua grande forza propulsiva, orienta tutto quello che fa, al raggiungimento del risultato. Affronta le cose di petto e cerca di andare al massimo della velocità, superando limiti e difficoltà. Per lui è importante che, ci sia una giusta motivazione per combattere e nuove sfide per mettere alla prova il suo coraggio. Il suo desiderio è quello di poter raccontare, attraverso il grande schermo, storie originali, per poter trovare la vera magia di questa arte.
«Supportare come produttore, il film il Predatore – racconta Piero Melissano – è stato interessante e avvincente. Il cast degli attori è di indiscusso valore e qualità. Il primo passo indispensabile per fare in modo che le cose vadano verso la giusta direzione, è credere in se stessi e nel progetto. Dire che la strada non è in salita, mentirei a me stesso. Sono comunque convinto che, le difficoltà danno la resistenza necessaria, per sviluppare la forza e ritrovare stimoli vitali, per rendere più facile il cammino. Ho la consapevolezza che, con Tony Paganelli e gli attori coinvolti nel set, andremo lontano…dove osano le aquile».
Tra gli attori del set, ritroviamo il bravissimo Diego Camilleri, artista dotato di un grande talento, credibile, schietto, semplice ed esuberante, che, con la sua recitazione, riesce spesso ad emozionare. Camilleri dimostra di trovarsi a suo agio, in tutti generi di film, dal comico, al brillante, al drammatico. La sua personalità è un mix di talento e fascino. Grazie al suo impegno nel cinema e alla sua classe, è riuscito a raggiungere una certa dose di successo.
«Ho sempre lavorato con passione, professionalità e correttezza. Ogni esperienza ha il suo fascino -dichiara Cammilleri-. Un attore deve avere delle caratteristiche fondamentali, come carisma, personalità, determinazione, forza di volontà, impegno, serietà e talento. Tutte queste caratteristiche fanno la differenza. Il film, sotto l’egida di Tony Paganelli e di Piero Melissano, ha creato la giusta armonia per un meritato successo».
Tra gli attori anche Daniele Lo Savio. Autentico icona della moda maschile. Il suo look prediletto, sul set e nella vita di tutti i giorni, è composta da camicia e giacca. Alto, bruno, viso espressivo e regolare. Attore serio, un vero professionista del set. Lo Savio, facendo leva sulla mimica facciale, lascia trasparire il suo pensiero e le sue emozioni, insieme ai gesti e alle parole. «E’ stata un’esperienza veramente entusiasmante – afferma Daniele Lo Savio -. Nel set sapevamo bene quello che volevamo e abbiamo subito fatto gruppo, dimostrando di voler dare il massimo. Sono stati giorni proficui sotto tutti i punti di vista. Un’esperienza unica, resa tale, non solo dalla possibilità di imparare cose nuove, ma anche dalla grande umanità e umiltà che, ha contraddistinto tutti gli attori del set. Un’esperienza entusiasmante al fianco di grandi amici e professionisti, con i quali ho il piacere di condividere momenti indimenticabili che, solo l’arte del cinema, è in grado di regalare. E’ stato molto impegnativo anche perché le scene si sono svolte in diverse città. Alla fine, però, credo che il lavoro possa essere considerato soddisfacente per tutti».
In scena altri attori professionisti come Miriam Martini, Anna Li Fraine, Francesca D’Achille, Rebecca Loris, Fabio Foglino, Daniela Pilla, Denise Guizzon, Connie Barra, Luca Perna, Carlotta e Sofia Guerranti, Fabio Lauricella, Aurora Tigui, Stefano Polisini, Lucia Concironi, Francesco De Rosa.
Un plauso all’avvocato Adalgisa Ranucci, per la sua sensibilità nell’affrontare le politiche sociali e familiari, nell’intento di garantire il benessere sociale. Un grazie a lei per aver tracciata la storia del film “The Predator”.
La pellicola a breve sarà pronta a sedurre il pubblico e a far riflettere e sperare.