Alessandro Febo, attore e autore pescarese, dai lineamenti marcati e dal linguaggio scanzonato, spigliato, ironico, divertente a volte provocatorio, nasconde un grande gusto per l’armonia, l’arte, la salute e il palato. La sua giovialità, accompagnata da battute scherzose, mostrano tutto l’arsenale comico del suo carattere. La sua carnagione olivastra, gli occhi e i capelli scuri, richiamano le caratteristiche somatiche di uno spagnolo.
Febo è un artista che ispira simpatia e stima. Osteopata per professione, guarda la salute come un bene prezioso. Mira a correggere lo squilibrio, per ristabilire l’armonia e riequilibrare le tensioni. Attore per passione e per inclinazioni naturali. Si lega, fin da giovanissimo, alla commedia ed al filone napoletano, in particolar modo al grande Eduardo De Filippo, avvinto altresì dalla comicità e dalla mimica di Massimo Troisi. Di quest’ultimo riesce ad imitare la voce e finanche le battute. Marcando questa scia, comincia ad ispirarsi a vari personaggi comici dello spettacolo e del cinema e altresì a figure occasionali incontrate per strada.
Il suo approccio all’arte inizia come imitatore, poi come animatore turistico. Esperienze quest’ultime che, gli hanno consentito di vincere la cosiddetta fobia sociale e superare la timidezza. Alessandro Febo, è una persona sfacciatamente vera, che non ha paura di obiettare e controbattere, quando ritiene di avere la ragione dalla sua parte. La fiducia e il rispetto sono tratti fondamentali del suo carattere. Il sospetto e la diffidenza a volte lo accerchiano, fino a fargli assumere l’aspetto di un cruciverba e parole crociate. Connesso all’amicizia, ma restio ai complimenti e allo scambio dei like sulle pagine di facebook.
L’arte della lusinga non gli appartiene, ama il confronto e non schiva lo scontro. Tra le mille sfumature di grigio e nero, appare il suo arcobaleno, che influisce positivamente sulla sua concentrazione e sulla sua performance generale. Aderisce con trasporto alle iniziative solidali, cerca di seguire il Buddismo come filosofia di vita.
Alessandro non ama le ingiustizie e le prevaricazioni e la sua indole di uomo ruspante, lo spinge sempre verso la verità e l’autenticità. Nel suo percorso fa tesoro della citazione di Muhammad Ali: ”sei un talento, ma sei bravissimo, vedrai, prima o poi ce la farai, arriverai è la ripetizione delle affermazioni che ti porta a crederci. E quella credenza si trasforma, poi in una convinzione profonda, e le cose cominciano ad accadere”.
Partendo dal convincimento che accanto alle doti naturali, per diventare un bravo attore, occorre una buona preparazione tecnica, non si risparmia e nel tempo perviene ad una nutrita formazione, sotto la guida di maestri qualificati, noti e di grande esperienza. Affidandosi a precise direttrici di marcia quali, conoscenza ed apprendimento, sacrificio fisico ed economico, mette a frutto tutto ciò che ha imparato ed appreso, nella speranza di poterlo spalmare su un grande set. Passa da dilettante e diventa professionista.
Qualche tempo fa, lo ritroviamo, in occasione della realizzazione di un cortometraggio, lunghe le strade siciliane, in particolare a Partinico e Trappeto, con il produttore Piero Melissano, suo manager. «Alessandro Febo – dichiara Melissano -, è una persona geneticamente predisposta ad impegnarsi, passionale, determinata, altruista, una personalità molto audace, sicura e piena di voglia di fare. Potrebbe volerci un po’ di tempo prima che si fidi di qualcuno, ma quando impara a conoscerti da il meglio di sé, sia sul set che nei rapporti inter personali. Sono felice di aver trovato in lui un vero e proprio compagno di squadra e un vero amico».
Alessandro Febo, ama la Sicilia, la sua luce, la sua gente, le sue architetture ed anche i suoi sapori. Quando Febo arriva in Sicilia, porta con se l’odore e il sapore di un buon piatto di spaghetti alla carbonara. Un piatto tutto da gustare e una ricetta da imitare e conservare. La sua fantasia viaggia in compagnia della sua voglia arrivare.
«Mi sento come un pugile che nasce talentuoso, scoperto ed allenato, che quando vuole sa cogliere fiori nei campi dell’immaginazione – dichiara l’attore durante un’intervista -, ora questo pugile dopo diversi incontri che, potrei dire cortometraggi, teatro e mediometraggi, ha bisogno del grande match, l’incontro per il titolo, cioè il grande film. Magari perderò, ma almeno ci avrò provato. Mi sento ancora voglioso di imparare ed apprendere e credo che il miglioramento individuale, misto all’umiltà, sia il modus operandi corretto, per arrivare prima o poi alla realizzazione di qualsiasi grande sogno. Sicuramente non sarà facile per me, ma sono convinto che la grande occasione per un film importante o per il grande schermo, prima o poi arriverà e se non dovesse arrivare dagli altri, sarò io a costruirmela ed a procurarmela».
Sullo sfondo del suo pensiero, voglio concludere con una citazione di Muhammad Ali, che vuole essere un auspicio per Alessandro: “i campioni non si costruiscono in palestra. Si costruiscono dall’interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere l’abilità e la volontà. Ma la volontà deve essere più forte dell’abilità”.