In tutti questi anni il Carnevale Sociale ha attraversato la città con cortei colorati e festosi creando momenti di festa e di comunità, ma anche occasioni condivise per parlare di diritti in tutti i quartieri dove operano le decine di associazioni, movimenti, scuole e parrocchie che partecipano all’organizzazione. Parte oggi (giovedì 27 febbraio) dai quartieri Capo, Ballarò e Sant’Erasmo la diciassettesima edizione del Carnevale Sociale che permette di fare festa per le strade, ma anche di parlare di diritti mancanti: il diritto alla pace, il diritto ad avere una casa e un lavoro, il diritto a un ambiente salubre e a vivere in un mondo pulito, il diritto alla salute, il diritto alla cultura e il diritto di poter esercitare liberamente le proprie scelte di vita. Le altre tappe saranno venerdì 28 febbraio alla Kalsa, sabato 1 marzo al Cep, Sperone e Partinico, lunedì 3 marzo allo Zen e Zisa e Noce.
“La nostra parola conta” è il tema di quest’anno: “Crediamo che le parole abbiano un potere, – dicono gli organizzatori – fanno accadere le cose, le spiegano, le denunciano. Attraverso le parole condividiamo la nostra visione del mondo e lo cambiamo per migliorare la vita di tutti e tutte. Le nostre parole parlano di diritti umani, civili, politici, sociali, non discriminano, non escludono, sono democratiche, disarmano il patriarcato, rifiutano le guerre, la violenza di genere, sovvertono il sistema economico che limita la nostra autonomia, i decreti legge che limitano la nostra libertà di espressione e di movimento, le politiche ambientali che stanno distruggendo il pianeta e condizionando la vita di milioni di persone, aumentando le disuguaglianze. La parola di ognuno conta per sentirci forti e connessi a tutte le altre soggettività libere, per esprimere sensazioni, aspirazioni, amore, ma anche il rifiuto a voler fare o dire qualcosa che ci viene imposto”.