domenica, 29 Dicembre 2024
spot_img
HomesocialeAl docente sospeso al Cascino di Palermo, il doppio danno

Al docente sospeso al Cascino di Palermo, il doppio danno

Il docente sospeso per due giorni, con trattenuta dello stipendio, dal Dirigente Scolastico dell’Ipssar “F.P.CASCINO” di Palermo per non aver potuto firmare i fogli volanti in ingresso ed uscita dall’istituzione scolastica, non potrà usare per quest’anno la carta docente. All’articolo 2 comma 4 del DPR 23 settembre 2015 si legge che “La Carta e’ assegnata, nel suo importo massimo complessivo, esclusivamente al personale docente a tempo indeterminato di cui al comma 1. Nel caso in cui il docente sia stato sospeso per motivi disciplinari è vietato l’utilizzo della Carta e l’importo di cui all’art. 3 non può essere assegnato nel corso degli anni scolastici in cui interviene la sospensione. Qualora la sospensione intervenga successivamente all’assegnazione dell’importo, la somma assegnata è recuperata a valere sulle risorse disponibili sulla Carta e, ove non sufficienti, sull’assegnazione dell’anno scolastico successivo. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca disciplina le modalità di revoca della Carta nel caso di interruzione del rapporto di lavoro nel corso dell’anno scolastico”.
Dopo aver tolto lo stipendio per due giorni ad un docente che non si era mai assentato, il Dirigente Scolastico con il suo atto ha determinato anche la perdita delle 500 euro previste dalla carta docente per la formazione e l’aggiornamento.
Ad aggravare la situazione, già di per sè difficile, il docente si è visto negare i documenti necessari alla propria difesa, con il Dirigente Scolastico che ha rifiutato la richiesta di accesso agli atti, effettuata dal legale del docente, per quasi tutti i documenti richiesti, consegnando un unico documento non nella sua interezza.
Ci chiediamo cosa facciano nel frattempo l’USP di Palermo e l’USR Sicilia, che con il loro silenzio continuano ad avallare comportamenti ostruzionistici e non rispettosi delle norme all’interno di una pubblica amministrazione, senza avviare una procedura ispettiva seria, come richiesto più volte dall’USB, costringendo il docente a continuare una causa economicamente dispendiosa per far valere le proprie ragioni, con il danno/beffa che quest’anno non potrà utilizzare la carta docente per la sua formazione o per l’acquisto di strumentazioni utili a svolgere la sua attività di insegnante di sostegno.

CORRELATI

Ultimi inseriti