Lo ha comunicato il presidente della Camera di Commercio di Trapani, Pino Pace, via whatsapp questa mattina al presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi, Salvatore Ombra: la prima tranche del debito dei comuni trapanesi verso la compagnia aerea Ryanair è stato pagato. Il tutto è accaduto a distanza di soli tre giorni dall’incontro convocato a Trapani, lo scorso lunedì, con tutti i sindaci del territorio per sviluppare una strategia comune per il rilancio dello scalo.
Le ragioni del debito verso Ryanair
Si tratta di circa 100 mila euro, a fronte di 350 mila dovuti e un’altra tranche di 50 mila euro sarà pagata, a stretto giro, come già garantito dal sindaco di Valderice, appena verserà la somma. Il debito è stato debito maturato quando, nel 2014, i 24 comuni della provincia di Trapani insieme alla Camera di Commercio di Trapani, sottoscrissero con Ryanair un contratto di compartecipazione per la promozione del territorio e conseguentemente per l’attivazione di voli. Il contratto, che si sommava ad uno gemello sottoscritto parallelamente da Airgest, ha avuto validità per il periodo 2014-2017 e prevedeva un pagamento mensile a favore di Ryanair, che l’ente camerale raccoglieva e poi versava. Alcuni comuni non versarono la loro quota, sommando anche numerosi ritardi e creando il debito.
Il commento del presidente di Ryanair, Salvatore Ombra
Il passaggio è molto importante e significativo. Alla vigilia dell’incontro di lunedì scorso, infatti, Salvatore Ombra, aveva fatto un appello all’unità e al fare lobby per portare avanti l’interesse comune. Appello che, dato il “beau geste”, è stato, condiviso e rispettato. «Ringrazio il presidente Pino Pace e tutti gli amministratori per la collaborazione e per l’impegno che ci stanno mettendo, – ha sottolineato il presidente di Airgest – come avevo detto, questo passaggio formale, ci da la forza di trattare con la compagnia Ryanair da una posizione di rispetto ed ottenere il maggior numero di tratte per tornare a far volare i trapanesi e per stimolare il turismo in entrata».