martedì, 19 Novembre 2024
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Abusivismo edilizio. Sequestrati 5 immobili e denunciate 10 persone a Palermo

La Polizia Municipale ha sequestrato 5 immobili, due per abusivismo edilizio e tre per violazione di sigilli.
Dieci persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria; cinque proprietari per prosecuzione dei lavori nelle opere sequestrate, tre proprietari per mancanza di concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile, una per occupazione abusiva di casa popolare ed un custode giudiziario.
Le operazioni eseguite  nell’ambito dei controlli del territorio, predisposti dal Comandante Vincenzo Messina, sono state condotte dagli agenti del nucleo di polizia urbanistico edilizia, coordinati dal commissario Enrico Farina.
I sequestri per abusivismo edilizio sono stati realizzati in via Materassai vicino piazza S. Domenico, ed in via Bronte, a S. Isidoro, mentre le violazioni di sigilli sono state riscontrate in Cortile Benfratello, al corso dei Mille, Via San Gabriele, ad Altarello ed in via Aurelio Di Bella, dalle parti di  corso Calatafimi.
Il primo sequestro per abusivismo è stato eseguito in via Materassai, nella zona di piazza S. Domenico, dove in una palazzina di quattro piani, sono stati demoliti i vecchi solai di copertura,  per sostituirli con solai in ferro e tavelloni in legno. Inoltre è stata demolita la muratura portante del vano scala, per realizzare il vano ascensore. Dal  sopralluogo effettuato con personale tecnico dell’ ufficio Città Storica, è  stato accertato che i tre comproprietari, non possedevano concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile e quindi sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.
L’altro sequestro invece in via Bronte, a S. Isidoro, in un immobile di proprietà dello Iacp, l’Istituto autonomo case popolari, occupato abusivamente da una donna. Questi, nel terrazzo prospiciente il prospetto aveva realizzato una struttura in muratura di circa 20 metri quadrati, con copertura in materiale coibentato ed un vano bagno realizzato, previa demolizione di un muro perimetrale. Le opere erano entrambe allo stato grezzo. La signora, è stata denunciata all’autorità giudiziaria, per occupazione abusiva e per la mancanza di concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile.
Violazione dei sigilli, in Cortile Benfratello, dove circa quattro anni fa è stato sequestrato un manufatto di 30 metri quadrati, con strutture in cemento armato e muratura, all’interno di un lotto di terreno di circa 60 metri quadrati.
L’attuale sopralluogo ha accertato la prosecuzione delle opere consistenti nella tompagnatura perimetrale e nella collocazione di infissi in ferro. Per mancanza di concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile, il proprietario è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
Un ulteriore violazione di sigilli, in via San Gabriele, ad Altarello: sequestrato l’anno scorso un basamento abusivo in cemento armato di circa 200 metri quadrati e un manufatto in muratura di circa 5 metri quadrati adibito a wc, tre mesi dopo è stato realizzato un corpo di fabbrica di solo piano terra di circa 150 metri quadrati, con copertura a falde realizzata in assi e travi in legno. Con un’ulteriore sopralluogo è stata accertata l’ultimazione e  definizione in tutte le sue parti, con l’immobile  abitato dal nucleo familiare del proprietario, nei confronti del quale è scattata la denuncia per mancanza di autorizzazioni ed è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Infine, in via Aurelio Di Bella, sono stati violati i sigilli e quindi collocati dei pannelli in PVC ed eseguita la  parziale copertura in lamiera zincata di una struttura metallica di circa 250 metri quadrati. Quest’ultima, insieme ad altre due strutture metalliche, rispettivamente di circa 20 metri quadrati e di circa 400 metri quadrati sono state sequestrate un anno fa, all’interno di un lotto di terreno di circa 3 800 metri quadrati. Erano state costruite, senza concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile.  All’autorità giudiziaria sono state denunciate quattro persone; i tre comproprietari ed il custode giudiziario.
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