Storica dimora della città, risalente al 1915 su disegno dell’architetto Ernesto Armò, con una splendida facciata neorinascimentale e con uno splendido parco sottostante dove è possibile ammirare rari esemplari di ficus e altri tipi di piante, Villa Pottino (in via Notarbartolo 28, a Palermo), oggi rappresenta uno degli ultimi esempi del Liberty palermitano, uno dei pochi complessi abitativi che è riuscito a sfuggire al “sacco di Palermo” degli anni 60. Oggi la villa e i suoi spazi esterni sono
utilizzati da molte associazioni per grandi eventi culturali: sabato 4 e domenica 5 maggio, infatti, dalle 10 alle 20, lo storico salone interno e le numerose stanze confinanti, ospiteranno la mostra mercato “Opificia”, fiera dedicata all’artigianato siciliano e al vintage.
Diverse saranno le postazioni allestite con artigiani provenienti da tutta la Sicilia che esporranno borse pregiate cucite a mano, abbigliamento, gioielli di alto livello, ceramiche artistiche, oggettistica sacra e tanto altro.
Opificia è curata, promossa e organizzata dall’Associazione Artigianando che da oltre dieci anni si impegna sul territorio palermitano, e non solo quello, a promuovere una delle attività più conosciute della Sicilia: l’artigianato. La fiera nasce nel 2019 da un’idea di Luca Tumminia, organizzatore e presidente di Artigianando che dichiara: “Opificia in breve tempo è diventato uno
degli eventi più importanti che organizziamo e per questo sento il dovere di ringraziare tutti coloro che di volta in volta vengono a trovarci a Villa Pottino. Oltre a presentare i lavori di molti artigiani che poi è il vero focus dell’associazione – continua – Opificia va inserita in un progetto ben più ampio che Artigianando sta portando avanti ormai da diversi anni e cioè quello di far conoscere e
rendere fruibile il più possibile i luoghi storici di questa città. Villa Pottino – conclude – è un vero fiore all’occhiello e i suoi interni, il salone centrale con la grande scalinata di legno, le stanze limitrofe, tutte con mobilio, quadri, fotografie, libri e oggettistica dell’epoca, meritano di essere ammirati e rivissuti”.
Ingresso gratuito.