Ecco la dichiarazione del sindaco di Palermo Roberto Lagalla intervenuto, tra gli altri, ieri, alla cerimonia di svelamento del monumento funerario di Giuseppe Tomasi di Lampedusa all’interno del Pantheon di San Domenico.
“Palermo conferma il suo apprezzamento, la sua vicinanza con un grande della Sicilia, della sensibilità più evoluta quale è stato Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La sua produzione letteraria resta ancora oggi un faro, una radiografia di uno spaccato sociale. Nonostante i pregiudizi e le difficoltà, questa città è riuscita a sollevarsi e continua a farlo e il segnale della memoria è importante.
La chiesa di San Domenico è il Pantheon dei palermitani, che custodisce i grandi esempi come Giovanni Falcone e da oggi anche quello dello scrittore Tomasi di Lampedusa. Un pensiero particolare lo rivolgo al figlio Gioacchino Lanza che ha dato il via a questa operazione che ha trovato subito sostenitori nei club service, nella comunità religiosa e nella sensibilità della città che oggi è qui presente e che si è tradotta nell’azione del Comune, convinto che queste iniziative siano importanti per la memoria ma anche nella prospettiva del futuro con i giovani che devono attivare la connessione ideale tra esempi del passato come Tomasi di Lampedusa e l’avvenire”.