Parco Villa Filippina (piazza San Francesco di Paola 18), venerdì 13 settembre, ospiterà i Radiodervish con “MEDITerrando”, per un concerto che vede la partecipazione del cantautore Juri Camisasca, che avrà inizio alle ore 19:30.
Un evento speciale che vede per la prima volta sullo stesso palco, il cantautorato mediterraneo dei Radiodervish, che proporranno l’ultimo lavoro discografico, Il Sangre e il Sal, che deve il titolo ad un modo di dire in lingua Sabir, l’antica lingua spontanea dei porti del Mediterraneo, e la canzone meditativa del cantautore Juri Camisasca, storico collaboratore di Franco Battiato.
Il concept nasce dall’incontro di tre concetti, Meditare, Errare e Mediterraneo, nonchè il leit motiv dei tre momenti in cui si articola la serata.
Costi: poltrona numerata: 22€ primo settore – 18 € secondo settore. I cancelli di Villa Filippina apriranno alle ore 19. In caso di pioggia, il concerto verrà spostato presso il Golden – Auditorium Teatro in via Terrasanta, 60. Parte del ricavato servirà a promuovere i progetti sociali dell’associazione di promozione sociale, PromoArtPalermo.
Info: 338.4181887 – 329.4921777 www.promoartpalermo.it – promoartpalermo@gmail.com Infopoint. Riferimento: Villa Filippina, piazza S. Francesco di Paola, 18; Broadway – Libreria dello Spettacolo, via Rosolino Pilo 18; Magica Parrucchieri, via Brigata Verona, 15/17.
SI parte alle 19:30 con la proiezione del docufilm del 2018, “Non cercarti fuori”, realizzato dal regista Francesco Paolo Paladino, che sarà presente alla proiezione, in collaborazione con il giornalista Antonello Cresti, e dedicato a Juri Camisasca, artista silenzioso e schivo, dotato di una straordinaria sensibilità, compositore di musica sacra, iconografo, ex monaco benedettino, autore (ha scritto per Battiato, Milva, Alice, Bluvertigo, Giuni Russo) e profondo ricercatore delle dimensioni mistiche dell’essere umano.
Frutto di una produzione dal basso, il docufilm è un viaggio attraverso i paesaggi siciliani situati alle pendici dell’ Etna, dove Juri vive quotidianamente il lento scorrere del tempo. Il rapporto con il silenzio, con lo Spirito, con il luogo che lo ospita, con il Suono, come manifestazione di qualcosa di più alto, sono gli elementi che caratterizzano l’opera filmica che Paladino concepisce, in ossequio alle indicazioni di Alejandro Jodorowsky, come qualcosa che possa “curare” e non fermarsi al puro atto estetico.
Alle 21:15, Opening affidato a Christopher Goddey, in arte Chris Obehi, giovane artista nigeriano, approdato nel 2015 sull’isola di Lampedusa che, dopo aver vissuto a Messina, si è stabilito a Palermo, dove ha completato gli studi liceali e dove studia pianoforte, basso, batteria e chitarra al Conservatorio “Alessandro Scarlatti”. Chris sta vedendo avverare, dunque, il suo sogno: adesso gira il mondo con la sua chitarra e la sua voce, esibendosi come cantautore e come cantante di musica folk, in dialetto siciliano, dopo la diffusione virale di un video in cui canta Cu ti lu dissi, brano che testimonia il suo amore per il repertorio della “Cantatrice del Sud”, Rosa Balistreri, nel quale, come ama osservare, “trova quei ritmi che gli ricordano tanto la sua Africa.
Alle 21:45, sul palco Nabil Salameh (voce, oud, percussioni), Michele Lobaccaro (voce, basso, chitarre, tastiere) e Alessandro Pipino (tastiere e fisarmonica), in una parola, Radiodervish, band che, dal 1997, più di ogni altra, canta di uomini e donne appartenenti a quell’umanità multiculturale, nomade e sradicata, alla ricerca di varchi e passaggi tra Sud e Nord, tra Oriente e Occidente. A Palermo, oltre ad eseguire parte del repertorio storico – dalla celebre Rosa di Turi, tratta dalle “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci, a L’esigenza, L’immagine di te, fino all’immancabile Centro del Mundo ed altri successi – canzoni che riportano echi di Kostantin Kavafis, Pier Paolo Pasolini, Mahmoud Darwish, Alekos Panagoulis, Charles Baudelaire, Pedrag Matvejevic, Omero, che si avventurano alla ricerca di un Mediterraneo fatto non da nazioni, ma da persone che, nell’affrontare quotidianamente con fatica le difficoltà, dovute alle condizioni naturali o alla barbarie della guerra, restituiscono il senso umano della bellezza e della civiltà.
Il gruppo, nato in Puglia (a Bari nel 1997) dal sodalizio artistico tra Salameh e Lobaccaro, in 22 anni di attività, ha pubblicato 12 dischi (più 2 come Al Daravish, formazione da cui si originano i Radiodervish) ed ha collaborato con numerosi artisti tra i quali, Franco Battiato, Giovanni Lindo Ferretti, Orchestra Araba di Nazareth, Jovanotti, Stewart Copeland, Caparezza, Noa, Nicola Piovani, Giuseppe Battiston, Carlo Lucarelli.
Juri Camisasca interverrà, in un primo momento, in “solo” e poi insieme ai Radiodervish, riproponendo versioni acustiche ed insolite di alcune sue canzoni, tra le quali Nomadi, scritta per Alice, poi interpretata anche da Franco Battiato e da Giuni Russo, o Potemkin, Angelo del rock, Una storia inventata, composte per Milva, o ancora Nuvole nere, per la Pfm, e Il carmelo di Echt e La musica muore, interpretate da Battiato nell’album Fleurs 2.