Questa mattina, grande festa per i tanti volontari e benefattori che in poco più di 13 mesi hanno contribuito alla costruzione del Centro di Accoglienza notturno “Beato Padre Olallo”. L’iniziativa è stata promossa dalla sezione locale AFMAL (Associazione con i Fatebenefratelli per i malati lontani) dell’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli.
Il Centro di Accoglienza, a partire da oggi, offrirà un posto letto a dodici senza tetto. Gli ospiti troveranno un ambiente confortevole dove dormire, al riparo dal freddo e dai pericoli della strada, un pasto caldo, la colazione, la possibilità della doccia e del cambio abiti. Riceveranno ascolto e attenzione da parte dei volontari per potere intraprendere anche un cammino di risalita.
Alle 10,00, in occasione della solennità di San Giovanni di Dio, Fondatore dei Fatebenefratelli, nella Chiesa dell’Ospedale, Madonna delle Lacrime, è stata celebrata la Santa Messa dall’arcivescovo di Palermo, Sua Eccellenza Reverendissima, Mons. Corrado Lorefice.
“Non può esistere una società civile, se non facciamo del bene all’altro – ha detto l’arcivescovo durante l’omelia – Il primo bene che ciascuno deve fare verso se stesso è quello di fare il bene agli altri, come rimanda il ritornello con cui i religiosi dell’Ordine fondato da San Giovanni di Dio chiedevano l’elemosina: Fatebenefratelli per amor di dio a voi stessi. L’uomo che ripiega su se stesso non respira, più si apre e incontra l’altro, più vive”.
Il Centro di accoglienza è stato realizzato in una palazzina a tre piani attigua all’Ospedale, sita in vicolo Sant’Uffizio, 23, 25,27, in una superficie complessiva di 320 mq. Sono stati previsti ambienti per l’accoglienza, il ristoro, un locale per i volontari che presiederanno durante la notte e sei camere con due letti, dotate di bagno.
“L’inaugurazione e l’apertura del Centro di accoglienza nella solennità di San Giovanni di Dio – ha dichiarato fra Pietro Cicinelli O.H. presidente nazionale dell’AFMAL – compie il desiderio del nostro Fondatore di offrire sempre un posto dove accogliere i poveri abbandonati e servirli, offrendo cure non solo mediche ma anche spirituali. La realizzazione del Centro ha anche coinvolto l’intera Provincia romana del nostro Ordine. Nell’ultimo decennio, essendo cambiate le necessità e la società in genere, l’Ordine ha posto la sua attenzione verso le tante persone senza fissa dimora. Sia in Italia che in altre parti d’Europa, quali Brescia, Barcellona e Londra abbiamo aperto diversi asili notturni che completano la nostra assistenza ospedaliera”.
Gli ospiti entreranno alle ore 19,30 e lasceranno la struttura alle 8 del mattino. L’attuale regolamento prevede che gli ospiti possano dormire per un periodo di 7 giorni continuativi e potranno essere riammessi dopo 1 mese dall’ultima permanenza. E’ necessario sostenere un colloqui pre – ingresso con l’assistente sociale o il mercoledì dalle 15,00 alle 17 o il giovedì dalle ore 10,00 alle ore 12,00.
“Spesso giungevano al nostro pronto soccorso – ha dichiarato nel suo saluto Fra Luigi Gagliardotto – presidente della sezione locale AFMAL dell’Ospedale – persone bisognose non di cure vere e proprie. Avevano necessità di un luogo dove trascorrere la notte al coperto. Nessuno è mai stato allontanato. Dall’osservazione di questa realtà, è nata l’idea e l’esigenza della realizzazione del Centro per offrire un aiuto a tutti coloro che chiedono una tregua dalla strada”.
Anche il Sindaco Leoluca Orlando, ha partecipato oggi all’inaugurazione.“Voglio esprimere il mio apprezzamento – ha detto il sindaco Orlando – per questo nuovo atto che conferma come Palermo sia luogo di accoglienza e di solidarietà verso quei cittadini che hanno bisogno di maggiore attenzione e di maggiore sostegno. La mia presenza vuole anche essere la conferma della vicinanza dell’Amministrazione verso tutte quelle realtà che contribuiscono, attraverso un percorso di collaborazione tra pubblico e privato, a fare più giusta e solidale questa città che sta riacquistando la propria dimensione di comunità e di cittadinanza. Siamo e saremo sempre vicini – ha concluso il sindaco di Palermo – a coloro che comprendono che i problemi di una grande città come Palermo non possono essere risolti singolarmente ma con un percorso comune e condiviso”.