Sabato 10 novembre, presso l’AEC di via Giovanni Di Stefano 8 a Palermo, si svolgerà, a cura dell’Associazione Italiana Pastori Russi (A.I.P.R.), club riconosciuto dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (E.N.C.I.) per la tutela e la salvaguardia per queste razze canine, il Raduno Nazionale valido per l’assegnazione del Certificato di Attitudine al Campionato Italiano di Bellezza (C.A.C) per queste bellissime razze. A giudicare Paolo Maranto e Antonino La Barbera, e avrà la collaborazione tecnica e logistica del Gruppo Cinofilo Trinacria – Delegazione Provinciale ENCI.
Queste affascinanti razze hanno una loro peculiare storia che vi riportiamo traendole dagli standard di razza approvati dalla Federazione Cinologica Internazionale (F.C.I.):
Pastore del Caucaso. Storia: Si pensa che il Pastore del Caucaso (CSD) sia una razza che tragga le sue origini dagli antichi cani del Caucaso. La razza è diffusa nei territori che si estendono dalla catena del Caucaso alle regioni delle steppe della Russia del Sud. L’evoluzione della razza non fu soltanto il risultato di una selezione naturale ma fu anche influenzata dai popoli che abitarono la Regione del Caucaso.
Storicamente i Cani da Pastore del Caucaso venivano usati per la guardia e per tenere al sicuro le mandrie, le greggi e le abitazioni dai selvatici e dai predatori. La prima citazione di un grosso molossoide usato dall’armata dello Zar dell’Armenia Tigran II risale al primo secolo a.C. Il lavoro di selezione sulla razza iniziò nell’USSR nel 1920, e nel processo di selezione vennero curate qualità irrinunciabili come potenza fisica, fiducia in se stessi, mancanza di paura, udito finissimo, buona vista, e un fitto mantello impermeabile.
Tutte queste qualità, così come la resistenza, permettono di usare il Pastore del Caucaso in tutte le condizioni climatiche, comprese le più inclementi. Aspetto Generale: Il Pastore del Caucaso è un cane armoniosamente costruito, grande, forte, con massiccia ossatura e un potente sistema muscolare; di forma leggermente rettangolare. Il dimorfismo sessuale è ben pronunciato.
I maschi sono mascolini, con garrese ben sviluppato e una testa più grande di quella delle femmine. Sono anche più massicci, più grossi e spesso più corti nel corpo delle femmine.
Nei soggetti della varietà di pelo più lungo i maschi hanno una criniera distintamente pronunciata.
Pastore dell’Asia Centrale. Storia: Il Cane da Pastore dell’Asia Centrale (CASD) è una delle razze canine più antiche. Si formò come razza per una selezione naturale durante più di quattromila anni nel vasto territorio che si estende oggi dal Mar Caspio fino alla Cina e dagli Urali Meridionali all’Afghanistan. Ha ereditato i caratteri dei più antichi cani del Tibet, Bovari di diverse tribù nomadi che sono strettamente legati ai Mongolian Shepherd Dog e il Tibetan Mastiff. I CASD erano soprattutto utilizzati per proteggere il bestiame, le carovane e le abitazioni dei loro padroni, restando sempre esposti ad una rigida selezione naturale. Le difficili condizioni di vita e la lotta costante contro predatori, ne hanno influenzato la struttura fisica e il carattere rendendoli forti, senza paura, e ha insegnato loro a risparmiare energia. Nei luoghi d’origine i CASD erano usati principalmente per proteggere il bestiame dai predatori e come cani da guardia Il lavoro con la razza iniziò nell’USSR nel 1930. Aspetto Generale. Il Cane da Pastore dell’Asia Centrale è di costruzione armoniosa e grande taglia, e moderata lunghezza (con un corpo né corto né lungo). Ha un corpo robusto, voluminoso, ma non con muscoli visibili. Il dimorfismo sessuale è ben definito. I maschi sono più massicci e coraggiosi delle femmine, con garrese più pronunciato e una testa più larga. La piena maturità è raggiunta all’età di 3 anni.
La Manifestazione che vede la presenza del Presidente Nazionale dell’A.I.P.R. Nicola Roberti e del Presidente del Gruppo Cinofilo Trinacria Michele Pizzuto si concluderà con l’assegnazione del 3° Trofeo “Luigi Nerilli”, compianto Esperto Giudice dell’ENCI che per tanti anni ha ricoperto la carica di Consigliere Nazionale dell’Ente.