giovedì, 19 Dicembre 2024
spot_img
HomesocialeA Palermo e provincia via con terza dose anti Covid e vaccino...

A Palermo e provincia via con terza dose anti Covid e vaccino antinfluenzale in Farmacia

Farmacie presidio di prossimità del Servizio sanitario nazionale, al via modello sperimentale che ne rafforza la sostenibilità. Lo Stato stanzia 200 milioni, più 10,7 per la telemedicina nei centri minori. Vaccini in farmacia: a Palermo 10.254 immunizzazioni in due mesi

Prosegue e si rafforza il contributo delle farmacie palermitane alla campagna vaccinale. Come disposto dalla circolare del ministero della Salute dell’8 ottobre scorso, nelle 67 farmacie (45 a Palermo e 22 in provincia) che sin dallo scorso 6 settembre effettuano a pieno ritmo vaccinazioni anti-Covid, è già possibile prenotare anche la terza dose per i soggetti per i quali è stata prevista dalle Autorità sanitarie, che sarà inoculata con le stesse modalità stabilite dal protocollo del 21 giugno scorso tra la Regione siciliana e le associazioni di categoria delle farmacie convenzionate.

Lo chiarisce una circolare a firma di Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma, nella quale si sottolinea che le farmacie accreditate sono pronte a inoculare all’interno degli spazi appositamente predisposti la “dose booster” di Pfizer-BioNTech a soggetti over 80, a personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani, al personale sanitario e ai soggetti over 60, purchè, come indicato dalle Autorità nazionali, siano trascorsi almeno sei mesi dalla seconda dose, indipendentemente dal tipo di vaccino utilizzato nelle precedenti somministrazioni.

Sono esclusi dalla vaccinazione in farmacia i soggetti estremamente vulnerabili e quelli con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave o anafilattica.

In queste stesse farmacie la scorsa settimana, la settima, sono state inoculate 1.464 fra prime e seconde dosi (1.098 in città e 366 in provincia) portando a 8.892 immunizzazioni (6.708 in città e 2.184 in provincia) il contributo totale delle farmacie del territorio alla campagna vaccinale.

Allo stesso tempo prosegue a ritmo serrato il servizio di test sierologici e tamponi antigenici rapidi nelle 80 farmacie accreditate (46 in città e 34 in provincia), alcune delle quali hanno accolto l’appello del Commissario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, garantendo l’operatività anche durante l’orario di chiusura.

A questi due servizi si aggiunge ora quello della vaccinazione antinfluenzale.

Mentre i soggetti fragili possono essere vaccinati esclusivamente dal medico di medicina generale, tutti gli altri cittadini possono scegliere di acquistare presso qualsiasi farmacia uno dei vaccini disponibili sul mercato, che lo Stato classifica come farmaci di fascia C, quindi vendibili dietro presentazione di ricetta medica e a totale carico dei cittadini. Il costo della dose, da prezzi di listino, varia da un minimo di 8,50 euro a un massimo di 18 euro circa, a seconda del prodotto scelto.

E’ importante evidenziare che i cittadini che volessero farsi inoculare il vaccino dal farmacista, non hanno necessità di presentare la prescrizione medica per l’acquisto: pagano solo la dose e non l’inoculazione, che è gratuita. I farmacisti vaccinatori saranno accreditati a breve, a seguito di apposito corso, che comincerà mercoledì prossimo, 27 ottobre.

Comunque, i cittadini potranno acquistare la dose con ricetta e per l’inoculazione rivolgersi al farmacista o anche ad altri operatori sanitari.

Il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia, parla di “importante passo in avanti che valorizza la professione del farmacista”: “Con i provvedimenti – spiega Tobia – adottati dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e dai sottosegretari Pierpaolo Sileri e Andrea Costa, fortemente voluti da Federfarma, lo Stato per la prima volta valorizza il ruolo di operatore sanitario svolto dal farmacista nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e, quindi, abilitato a svolgere operazioni di tipo assistenziale di primo e secondo livello, dalla prevenzione al monitoraggio, che già durante l’emergenza Covid si sono rivelate estremamente importanti. La preparazione di gel disinfettanti, l’organizzazione delle reti per l’ossigeno, i test con prelievo di sangue capillare, l’esecuzione dei tamponi, il rilascio dei Green pass, le vaccinazioni contro Covid e influenza sono solo l’inizio di una evoluzione”.

“Infatti – aggiunge Tobia – le farmacie cominciano ad evolversi dalla semplice ‘dispensazione del farmaco’ – che rimane il primo pilastro della farmacia al servizio del cittadino – verso il servizio di ‘accompagnamento dei pazienti nel loro percorso di cura’, puntando sulla piena attivazione del Dossier farmaceutico e del Fascicolo sanitario elettronico, con l’obiettivo di una presa in carico del paziente e della sua aderenza alla terapia’”.

“Cioè, lo Stato sta inserendo le farmacie nelle reti territoriali di assistenza, così come previsto dalla legge sulla “Farmacia dei servizi”, trasformandole in strutture sanitarie integrate nel Servizio sanitario nazionale che, in collaborazione con i medici, siano in grado di erogare servizi sanitari, partecipare all’assistenza domiciliare, fornire prestazioni di secondo livello attraverso percorsi diagnostico-terapeutici per patologie specifiche, erogare particolari farmaci di piani terapeutici (Distribuzione per conto) che finora si ritirano solo in ospedale, monitorare l’aderenza dei pazienti cronici ai piani terapeutici, eseguire analisi di sangue e urine, erogare prestazioni di telemedicina”.

Farmacie presidio anti-Covid, stanziati 200 milioni

“Con un decreto dei ministri della Salute, Roberto Speranza, e dell’Economia, Daniele Franco, pubblicato venerdì scorso sulla Gazzetta ufficiale, che stanzia 50 milioni di euro per quest’anno e 150 milioni per il 2022, il governo, accogliendo le proposte di Federfarma nazionale, dà attuazione a un modello sperimentale, previsto dal decreto legge ‘Sostegni 1’, che, attraverso una remunerazione aggiuntiva, rende sostenibile nel lungo periodo il nuovo ruolo delle 19mila farmacie italiane quali presidi di prossimità del Servizio sanitario nazionale, la cui importanza è stata dimostrata con l’indispensabile supporto fornito durante la pandemia”.
Lo annuncia Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma, che spiega: “Con questa conquista prende così finalmente corpo il modello della ‘Farmacia dei servizi’ voluto dal legislatore nel lontano 2009 che prevede, accanto alla primaria attività di dispensazione dei farmaci, anche l’erogazione di servizi sanitari utili al fabbisogno di assistenza della popolazione: dalle campagne di prevenzione alle vaccinazioni, dalla presa in carico dei pazienti cronici fino alla telemedicina. Infatti – fa notare Tobia – , le risorse non utilizzate di questo Fondo saranno destinate a rafforzare la sperimentazione delle vaccinazioni in farmacia che, anche in provincia di Palermo, procedono speditamente: la scorsa settimana altre 1.362, che portano a 10.254 il totale delle immunizzazioni in due mesi”.

Tobia sottolinea, inoltre, che “il modello sperimentale di remunerazione dà particolare attenzione alle farmacie più piccole, soprattutto alle 4mila farmacie sussidiate dei Comuni con meno di 3mila abitanti per le quali, con un altro decreto appena firmato dal ministro Speranza, si stanziano ulteriori 10,7 milioni di euro, previsti dal decreto legge ‘Ristori 1’, al fine di attivare un servizio di telemedicina usufruendo di un credito d’imposta fino al 50% dell’investimento, con un beneficio massimo di 3mila euro”.

“Questo modello sperimentale, che decorre dallo scorso 1 settembre – chiarisce Roberto Tobia -, mira a rafforzare strutturalmente la prossimità e la tempestività nella risposta del Servizio sanitario nazionale alle patologie infettive emergenti e ad altre emergenze sanitarie, utilizzando la capacità delle singole farmacie. Durante la pandemia, anche con il coordinamento di Federfarma, le farmacie hanno dato una risposta formidabile alle criticità: dalle reti per garantire l’ossigeno ai cittadini fino alle aperture prolungate, dalle forniture di mascherine e gel disinfettanti alle campagne vaccinali fino all’esecuzione dei tamponi”.

“Il ministro Speranza – conclude Tobia – ha spiegato che l’obiettivo del governo è quello di contribuire a rinnovare il Servizio sanitario nazionale potenziando l’assistenza territoriale grazie alla distribuzione capillare delle farmacie, che fa sì che il cittadino, oltre a ottenere la dispensazione professionale del farmaco, non debba inseguire le strutture sanitarie, ma possa trovare nelle farmacie di prossimità le risposte alle prime istanze di assistenza”. 

CORRELATI

Ultimi inseriti