Proprio nel giorno in cui ricorre il quarto anniversario dell’iscrizione nella World Heritage List del sito UNESCO, viene presentato in Sicilia un percorso ampliato e completo, che ha tutte le carte in regola per entrare in un circuito spaziale e temporale, oltre che turistico, che si sistema comodamente a corolla dei nove monumenti già riconosciuti.
Mercoledì 3 luglio, dalle 17, a Villa Niscemi (Palermo), si parlerà di valorizzazione di un complesso di ventidue siti racchiusi in un itinerario sfaccettato che viene proposto come “unico” e quindi dotato di una guida turistica che, nella sua versione cartacea in italiano e in inglese, verrà distribuita gratuitamente nei Visitors Center dell’UNESCO, nei CIT e verrà fornita a chiunque ne faccia richiesta.
All’incontro saranno presenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a capo del Comitato di Pilotaggio del sito seriale Unesco; i componenti del Comitato e i rappresentanti dei monumenti iscritti e di quelli che faranno parte dell’itinerario. Chiuderà la giornata di celebrazioni per il quarto anniversario UNESCO, un concerto della Cantoria del Teatro Massimo sempre a Villa Niscemi.
Nell’occasione, verrà anche presentato il progetto del #Settembre UNESCO: un vero e proprio cartellone di eventi, visite guidate, conferenze e manifestazioni che dal 13 al 26 settembre, saranno ospitati nei tredici monumenti non ancora inscritti. Tra i tanti appuntamenti in programma, si parlerà dell’antica Favara o Maredolce, citata da Ibn Giubayr, il 14 e 15 settembre; si potrà assistere a particolarissimi e affascinanti videomapping in vari monumenti dal 23 al 26, per chiudere poi con l’ormai abituale e attesa Notte Bianca dei monumenti UNESCO nell’ultimo weekend del mese.
LA GUIDA
A cura del direttore della Fondazione Unesco Sicilia, Aurelio Angelini, la guida “inaugura” l’itinerario allargato del sito UNESCO Arabo-normanno: un prodotto editoriale, smart, tascabile, in italiano e in inglese, dedicato sia ai nove monumenti riconosciuti dall’UNESCO che ai tredici monumenti non ancora inscritti, ma che rispondono perfettamente ai canoni dello stile arabo-normanno di pieno secolo XII; con l’intento dichiarato di far conoscere e apprezzare un itinerario monumentale prestigioso, ma ancora poco conosciuto perché, nella maggior parte dei casi, di difficile fruizione.
“E’ giunto il momento di credere fermamente in questo percorso che non si può ridurre ai nove monumenti ritenuti idonei – dice Aurelio Angelini, direttore della Fondazione UNESCO Sicilia -. L’arabo normanno è molto di più e noi siamo pronti a raccontarlo”.
QUATTRO ANNI DA SITO UNESCO
Il “compleanno” sarà un’occasione per tracciare un bilancio di questo quarto anno di gestione del sito UNESCO: “consolidata” la nomina, intervenuti a tutela dei monumenti, è il momento di portare avanti un’azione di coinvolgimento della comunità locale e dei visitatori. E dunque comunicazione, informazione e valorizzazione, non solo di Palermo ma anche della sua provincia. E in questo ambito, sono partiti anche interventi rivolti ai soggetti diversamente abili: realizzate e installate mappe Braille nelle Cattedrali di Palermo, Cefalù e Monreale (e si stanno realizzando quelle della Zisa e di San Giovanni degli Eremiti); sistemati dei monitor all’interno delle tre Cattedrali, di Palazzo Reale, di Palazzo della Zisa, di San Giovanni degli Eremiti e nei Visitor Center di Palermo e Cefalù, dove viene proiettato un video in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e in IS (International Sign Language).
I ventidue siti
Edifici civili e religiosi, opere di grande ingegno e valore artistico che con il loro carattere unico ed eccezionale, frutto della commistione di linguaggi artistici ed eterogenei (islamici, bizantini, latini), sono in grado di rappresentare l’arte arabo normanna: ai nove del percorso arabo normanno con il “marchio” UNESCO, si aggiungono le fortificazioni del Castello a Mare, il palazzo recuperato e lo straordinario parco del sollazzo di Maredolce che si ricollega a volo d’uccello ai resti dell’Uscibene, la piccola ed austera chiesa di Santa Maria Maddalena all’interno della caserma dei Carabinieri, come anche La Cuba; e ancora, la maestosa e perfetta SS. Trinità alla Magione, la Cuba Soprana, nel giardino abbandonato di Villa Napoli e, a poca distanza, la Cubula; la cappella di Santa Maria dell’Incoronata alle spalle della Cattedrale, San Giovanni dei Lebbrosi già parte dei circuiti turistici; le chiese medievali conservate come Santo Spirito (chiesa dei Vespri) e Santa Cristina la Vetere; sotto la città corrono i Qanat e, fuori porta, sono una scoperta bellissima, i bagni di Cefalà Diana. Tredici in tutto che dimostrano caratteristiche arabo-normanne e hanno fatto parte del dossier di candidatura stilato per UNESCO sin dalla prima ora, ma che – ognuno per la sua tipologia, la sua storia, l’integrità, la conservazione, l’ambiente circostante, ma anche la fruizione per il pubblico – non è stato giudicato idoneo. Ora è giunto il momento della riconquista del posto che tocca loro di diritto all’interno del percorso arabo normanno.
LA GUIDA E I SITI: