Il sindaco, Roberto Lagalla, ha emanato oggi un’ordinanza con la quale dispone – a partire da domani, venerdì 30 dicembre 2022 e sino a venerdì 6 gennaio 2023 – “il divieto assoluto su tutto il territorio comunale di accensione, lancio e sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette e oggetti similari”.
La violazione dell’ordinanza comporta l’applicazione di sanzioni amministrative di importo compreso tra 500 e 5.000 euro, oltre al sequestro del materiale pirotecnico utilizzato o illecitamente detenuto e la successiva confisca, fatte salve, inoltre, eventuali e ulteriori sanzioni penali e amministrative disposte dalla normativa vigente.
Nell’ordinanza, inoltre, si dà atto che, ai sensi dell’art. 703 del Codice penale, “chiunque senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d’artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a euro 103.
Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese”, previsioni confermate nell’ambito del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).
L’Ordinanza n.208 del 29.12.2022 è già stata pubblicata sul sito istituzionale del Comune nella sezione “Atti e Normativa”.
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Centinaia di Sindaci aderiscono all’appello di Francesco Tanasi professore dell’Università San Raffaele e Segretario Nazionale Codacons di vietare i botti di capodanno. Ma per Tanasi non basta e chiede a Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili Urbani un tour de force e uno speciale dispiegamento di forze per effettuare controlli e sequestrare i botti pericolosi in tutte le città. “Chi mette a rischio la vita propria e quella degli altri va denunciato – afferma Tanasi – Per questo invitiamo anche i cittadini a fotografare chi fa esplodere botti e segnalare i responsabili alle forze dell’ordine”.
Già molti comuni hanno risposto al nostro appello, emanando delibere che vietano i botti nella notte del 31 dicembre, ma occorre fare di più. Ogni 1 gennaio si fa la triste conta di vittime e feriti in Italia legati all’uso di petardi e altri materiali fatti esplodere per festeggiare l’arrivo del nuovo anno – conclude Tanasi.
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L’APPELLO DEL CODACONS: NON RACCOGLIERE O RIACCENDERE PETARDI INESPLOSI TROVATI PER STRADA
Francesco Tanasi Professore dell’Università San Raffaele e Segretario Nazionale CODACONS, che nei giorni scorsi ha invitato i sindaci a vietare i botti di fine anno, oggi, ricorda ai genitori che molti incidenti non si verificano solo la notte del 31 dicembre, ma anche nei giorni a seguire, dopo i festeggiamenti, quando i bambini raccolgono i petardi inesplosi trovati in strada o peggio ancora provano a riaccenderli.