In occasione della ricorrenza del Festino, l’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana rende omaggio alla città di Palermo e a Santa Rosalia, sua protettrice, con due mostre alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis e al Museo Archeologico “A.Salinas”.
“La nostra Santuzza – sottolinea l’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – viene celebrata con queste due mostre, che testimoniano la forte devozione popolare legata a Santa Rosalia. Due esposizioni che sono anche l’occasione per ribadire che, ieri come adesso, la nostra Santa guarda e protegge Palermo e come la fede e l’arte siano state sempre fortemente interconnesse nella storia della cultura italiana”.
A Palazzo Abatellis
“Rosalia e le sante di Palermo” offre un viaggio nella pittura presente all’interno del Museo, dal Medioevo a Van Dyck. Il percorso nell’arte e nell’iconografia della patrona della città, dalle tavole a fondo oro, al Rinascimento, al Barocco, offerto attraverso gli itinerari di visita guidati a cura di Conny Catalano, svoltisi ieri su più turni nel giorno della vigilia.
Al Museo archeologico regionale “A. Salinas”
La mostra su Santa Rosalia, che resterà visitabile fino al 4 settembre, esporrà stampe del seicento e del settecento, doni votivi anatomici, di cui alcuni in terracotta provenienti dall’antica città campana di Cales del IV- II secolo a.C. raffiguranti mani, piedi e uteri, raffigurazioni riferibili ad edizioni del Festino della fine dell’ottocento ed un orecchio in argento proveniente dal Santuario di Demetra Malophoros a Selinunte, del VI-V secolo a.C.
La Santa ebbe il primo luogo di culto proprio nell’area dell’Olivella dove, alla fine del XVI secolo, sorsero la chiesa di San’Ignazio e il Convento dei Padri Filippini che è sede, dal 1866, del Museo Archeologico.
Secondo la tradizione popolare, in età normanna, in questa zona sorgevano i possedimenti dei Sinibaldi, la famiglia di appartenenza di Santa Rosalia e in età medievale, nell’area denominata Olivella, venne edificata una piccola Chiesa dedicata alla Santa. Di questo antico e venerato luogo di culto rimane ancora oggi memoria nella Cappella della Chiesa di Sant’Ignazio dedicata a Santa Rosalia. Anche all’interno del Museo, una bella immagine attribuita a Guglielmo Borremans, che decora la Cappelletta di Casa, testimonia la persistenza del culto in quest’area della città.
La mostra, è stata inaugurata ieri in coincidenza con VaccinArte, che ha previsto l’ingresso gratuito per quanti hanno usufruito dell’hub all’interno del Museo per fare la vaccinazione contro il Covid.
“Ripetiamo ancora una volta – aggiunge l’assessore Samonà – la positiva esperienza condivisa con il Commissaro all’Emergenza Covid di Palermo, Renato Costa, di coniugare arte e salute. La sera del 14 luglio, in occasione del Festino dedicato a Santa Rosalia, il Museo Salinas diventa Hub vaccinale nell’ambito dell’iniziativa VaccinArte, e offrendo, con ingresso gratuito, e per coloro che richiedono di vaccinasi, la possibilità di visitare gratuitamente il Museo e ammirare l’esposizione dedicata a Santa Rosalia”.
“Il nesso tra Rosalia e il Museo, evidenziato dal dato topografico, viene – dice la direttrice del Museo Salinas, Caterina Greco – raccontato attraverso una selezione di stampe del Sei e Settecento, conservate nella Biblioteca del Museo, e da alcuni doni votivi anatomici, databili dal IV al II secolo a.C., provenienti da un santuario dell’antica città campana di Cales esposti con un orecchio in argento dal Santuario della Malophoros a Selinunte che, nella loro somiglianza con gli ex voto offerti oggi dai fedeli, attestano la continuità di una pratica religiosa legata alla salute, alla speranza di vita e al fiducioso ricorso al divino”.
Ingresso: giorni feriali dalle ore 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30) – giorni festivi ore 9.00-13.30 (ultimo ingresso ore 13.00). Costo del biglietto: intero € 6,00 – ridotto € 5,00. Tutte le informazioni su coopculture.it