Si entrerà in silenzio e piano le opere prenderanno vita: prima la statua della Madonna della Mazza, poi le colonne della chiesa, poi il soffitto, le tele per arrivare alle due grandi pale realizzate dall’artista rumeno Adrian Ghenie – “La Crocifissione” e “Il martirio di padre Pino Puglisi” – che hanno reso la seicentesca chiesa palermitana, un nuovo luogo di pellegrinaggio ecumenico e del mondo dell’arte.
Da oggi sarà fruibile infatti la nuova illuminazione della chiesa della Madonna della Mazza, in via Maqueda 391, a Palermo sede delle Ghenie Chapels: non si tratta di un intervento di illuminotecnica, ma di una vera e propria “regia” affidata al giovane Gabriele De Palo, direttore della fotografia, palermitano e docente della scuola di cinematografia Piano Focale diretta da Pippo Gigliorosso.
Il progetto è stato pensato e realizzato in modo conservativo – usufruendo dei punti luce esistenti senza intaccare le mura seicentesche – con l’obiettivo di restituire alla chiesa un’atmosfera di raccoglimento, creando un sorprendente effetto diffuso nelle tre navate, che a primavera ospiteranno anche concerti alla “luce delle candele”.
“Abbiamo studiato con attenzione la storia della chiesa e deciso di mantenere durante il giorno la luce naturale, introducendo un “effetto candela” a luci led per la sera: insomma una visione antica, intima, delicata che cambierà con il passare delle ore, ma metterà in risalto le cappelle e la statua lignea della Madonna della Mazza, vera padrona di casa” spiega Gabriele De Palo che ha lavorato con l’architetto Rosanna Costantino e Sinergie Group per l’installazione.
L’intervento è stato sostenuto dalla Galleria Thaddaeus Ropac e dalla Fondazione Ghenie Chapels. “Ri-illuminare una chiesa è sempre una piccola impresa, difficile: la luce non è un fatto tecnico ma emozionale, e infatti non abbiamo cercato un light designer ma un direttore della fotografia. Vogliamo vivere la chiesa della Mazza in divenire, concentrandoci in futuro sulla quadreria” ha detto Alessandra Borghese, presidente della Fondazione Ghenie Chapels. “Quando ho chiesto ad Adrian Ghenie cosa pensava di questa nuova illuminazione, lui mi ha risposto che era felice perché così risaltava il suo tratto e il suo pensiero. Mi basta questo per capire che è stata la scelta giusta” è intervenuto padre Giuseppe Bucaro, componente del consiglio di indirizzo della Fondazione.
LA CHIESA DELLA MADONNA DELLA MAZZA
Realizzata tra il 1603 e il 1606, prende il nome dalla tradizione iconografica che raffigura la Vergine del Soccorso nell’atto di impugnare una piccola clava contro il Diavolo; è da questa rappresentazione che proviene il nome di Madonna della Mazza, usato in genere dal popolo palermitano, devoto alla Vergine per l’immediato e potente messaggio dell’onnipotenza divina contro il Male. La statua lignea che raffigura la Madonna della Mazza, databile al 1600, è posizionata nella nicchia sopra l’altare della navata principale. La chiesa, nel tratto pedonale di via Maqueda, punto di riferimento per i poveri durante i secoli, custodisce tra le sue mura numerose opere d’arte del Battistello, dello Zoppo di Gangi e della scuola di Caravaggio.