venerdì, 20 Settembre 2024
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A Himeralegge si è presentato il libro di Cesare Capitti ”La Città disumanizzata”

Nell’ambito della rassegna “Himeralegge, Incontri letterari con gli Autori” promosso dal Parco Archeologico di Himera, Solunto e lato in collaborazione con diverse associazioni del territorio, lo scorso 31 luglio, presso il sito di Himera, si è presentato il libro di Cesare Capitti “La Città disumanizzata. Rigenerare l’umanità nel mondo angosciato dalla pandemia e dalle guerre” (Casa editrice Don Lorenzo Milani). Dopo i saluti del Direttore del Parco Domenico Targia e delle autorità del territorio sono intervenuti Roberto Tedesco, Alfonso Lo Cascio e Marcello Panzarella. Letture a cura di Salvina Cimino. Nell’occasione, sono stati presentati, da Elena Mango dell’Università Svizzera di Berna, i nuovi risultati della 13^ campagna di scavo archeologico.

Il libro

La città in quanto contenitore di ri­sorse umane, di storia, di me­moria, monumenti risente di una serie di cri­si strutturali per effetto di una serie di trasformazioni delle dinamiche so­ciali, e per l’avvicendarsi nei secoli di alcune crisi pandemiche, al punto che assistiamo alla rottura e dissolu­zione di ogni legame e alla de­composizione dei luoghi e del tempo della città. Gli attuali ed efferati con­flitti tra la Russi e l’U­craina, tra Israe­le e la Palestina  hanno svelato tutte le fragilità del mondo globalizzato, ha piegato le grandi potenze della terra, ha smascherato le false pro­messe della grande corsa dei cittadi­ni al capitalismo a danno delle eco­no­mie dei paesi emergenti e dell’an­tico continente. Le città, nonostante la crisi pandemica e delle guerre in corso, resta sem­pre ed in ogni caso una comunità di una umanità, che vi­ve in con­sonanza col tempo e nel tempo.

Sarà proprio l’umanità reden­ta che mediante la sua ripresa e pre­senza consentirà la sopravvi­venza delle metropoli, delle città di piccole e medie dimensioni, che in assenza di umanità sono destinate a sparire definitivamen­te. La cultura, la bellez­za, il de­coro e l’armonia, sono ele­menti fondamentali che concorrono alla formazione dell’individuo sul pia­no intellettuale e morale e all’ac­quisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società e nella città. C’è bisogno di cultura, di arte, di bellezza, de­coro e armonia in quanto concor­rono al nutrimento ma­teriale e spirituale dell’umanità. Nell’attua­le mondo ferito dalle guerre Ste­fano Massini ha sostenuto che “il primo vaccino di cui l’umanità ha bi­sogno” è la bellezza ti apre la mente e ti dà il senso critico affinché ciò che l’uomo sta vivendo e sperimen­tando non sia vissuto esclusivamen­te in modo distrutti­vo ma in modo co­struttivo. Si tratta di riappropriarsi della con­sapevolezza di poter co­struire una speranza condivisa per la ri­nascita di un nuovo umanesimo, in grado di restituire alla colletti­vità un volto e un luogo migliore dentro il quale possano svilup­parsi in pienez­za, bellezza, veri­tà, bontà e relazioni umane.

Cesare Capitti 

Architetto, è stato Dirigente Capo Servizio del Di­partimento di Urbanistica dell’Asses­sorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia­na dal 1978 al 2010. Componente del Consiglio regionale dell’Urbani­stica (CRU) dal 1994 al 2007, in atto compo­nente dell’osservatorio dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana. Cultore del Settore ICAR 21 Ur­banistica, presso l’Università de­gli Studi di Palermo. Ha svolto attività di docente presso il Di­partimento di ar­chitettura e inge­gneria dell’UNIPA. Autore di di­verse pubblicazioni “Governo del territorio e dottrina so­ciale della Chiesa in architettura, ur­banisti­ca, ambiente e territorio (2012 Quanat editore) La città della spe­ranza” (2016 Qanat editore), “Città e periferia” (2020 Maurfix edizioni).

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