“Nel Regno indiscusso del “principe” di Villagrazia Stefano Bontate, a 500 mt dal monastero dei frati francescani di Santa Maria di Gesù, dove nella sua “celletta” venne ucciso Fra Giacinto (al secolo Stefano Castronovo), che unitamente alla Bibbia e al suo breviario teneva in mano una pistola calibro 38, sorge Casa Albayt. Tra la notte di mercoledì 19 maggio 2022 e l’alba del 20 maggio, ignoti avevano rubato la pompa dell’acqua che alimenta Casa Albayt, la struttura del Centro di Accoglienza Padre Nostro fortemente voluto dal Beato Giuseppe Puglisi per dare ricovero alle mamme con bambini che hanno subito abusi, violenza e maltrattamenti. Lunedì 1 luglio, alle ore 21:00, abbiamo istallato una nuova pompa dell’acqua; alle ore 23.00 abbiamo controllato il suo funzionamento ed era tutto a posto: finalmente le mamme e i loro bambini potevano avere l’acqua in struttura come prima, senza limitazioni. Ma tra le ore 23:00 dell’1 luglio e le ore 4.00 del 2 luglio, presumibilmente le stesse persone, ben organizzate, hanno rubato nuovamente la pompa d’acqua a distanza di circa 3 ore dalla sua installazione. Quasi certamente i responsabili sono da ricercare tra gli abitanti di via Fondo Pecoraro, perché l’alloggio in cui è istallata la pompa idrica, che adduce l’acqua a casa Al Bayt, è a conoscenza soltanto di chi vi abita o comunque di chi ha voluto commettere questo atto ignobile. Chi ha compiuto questo gesto sa perfettamente le conseguenze che avrebbe causato: non tanto uno sgarbo al Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi, che già sarebbe tanto, quanto un danno a mamme e bambini privati per giorni di un bene primario necessario come l’acqua. Viviamo fiduciosi che le Forze dell’Ordine, prontamente intervenute, sapranno assicurare alla giustizia questi delinquenti, che non sono i soliti ladri che con questi furti cercano di sbarcare il lunario, infatti questi avrebbero almeno avuto pietà di donne e bambini. Neanche questi atti così vili ci porteranno a rimpiangere la mafia che controllava il territorio, che un’azione del genere non l’avrebbe mai permessa. Grazie all’intervento del Sig. Prefetto, dopo i continui atti vandalici e furti subiti a discapito del Centro di Accoglienza Padre Nostro, il Comune di Palermo ha installato un sistema di videosorveglianza a piazzetta Beato Padre Pino Puglisi, luogo in cui venne ucciso, e al Centro Antiviolenza di via San Ciro, presidi vandalizzati in continuazione. Non è immaginabile pensare di videosorvegliare tutte le sedi del Centro, ma se è del caso, non volendo rimpiangere la mafia nelle sue azioni di controllo del territorio, si dovrà fare”.
Questa la denuncia di Maurizio Artale, Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro.