Il problema alberi a Palermo sembra non avere mai fine. Sei bellissimi Ficus, purtroppo, sono stati trovati morti: è successo in corso dei Mille all’altezza del civico 595, e sono morti tutti, improvvisamente e contemporaneamente.
Questi alberi, che con la loro presenza ingentilivano una zona caratterizzata dalla mancanza di verde, e caratterizzata dai numerosi edifici abitativi, sono stati visitati dal responsabile del settore ville e giardini del comune di Palermo, il dottor La Mantia. Sarebbe quasi certa la causa della loro morte, da attribuirsi presumibilmente ad un intervento distruttivo, come l’avvelenamento. Probabilmente ad opera di qualcuno che non aveva a buon cuore i Ficus, o ancor peggio, non gradiva la loro presenza.
Al momento sono in corso delle indagini, attraverso le quali si cercano elementi certi. Danneggiare un albero, fino a causarne la morte, è un reato che potrebbe essere punito persino con la detenzione, e forse questo in molti non lo sanno o, se ne sono a conoscenza, non gliene importa lo stesso nulla.
In attesa di nuovi sviluppi, in cui si spera di poter trovare qualcosa in più attraverso l’ausilio delle immagini delle telecamere presenti in zona, sono oggi intervenuti i responsabili della pagina Facebook ambientalista, dal nome “Sos emergenze alberi a Palermo“: Bruno Cirrone, amministratore della Pagina, con Elvira Dragonia Vernengo, Silvano Riggio, Gabriella Pucci, Cristina Scalco e Antonella Bonanno, increduli, dispiaciuti e arrabbiati per quanto accaduto.
“Spesso per mancanza di conoscenza della realtà, non ci rendiamo nemmeno conto di come un gesto possa avere ripercussioni immense sulla nostra esistenza – dichiara Elvira Dragonia Vernengo -. Quella zona, che conosco benissimo, è interessata da un notevole volume di traffico di moto ed autoveicoli. Sicuramente gli alberi, con la loro benefica presenza, mitigano i rischi derivanti dall’assorbimento degli scarti della combustione di carbonfossili, ovvero gasolio e benzina”.
Ignorare che un albero adulto assorba immani quantità di CO2 restituendo ossigeno, e che lo stesso abbassi la temperatura durante l’estate, fornendo riparo e ristoro a specie diverse favorendo la biodiversità, è un fatto grave, che oggi non dovrebbe neanche accadere visti i gravissimi problemi ambientali del nostro Pianeta. “Ogni volta che muore un albero per cause naturali è doloroso – aggiunge la Vernengo – ma, pensare che muoia per volontà di un uomo, è intollerabile. Per questo sarebbe auspicabile insegnare obbligatoriamente ai ragazzi, fin dalle elementari, l’ecologia istruendoli al rispetto della Natura, e cambiare così il nostro modo di vedere il pianeta, di approcciarlo, e di viverlo senza distruggere nulla o nessuno”.
“I ficus della nostra città – commenta Bruno Cirrone – dovrebbero diventare una vera attrazione turistica ed un simbolo di Palermo tanto quanto i nostri monumenti. Notiamo che i visitatori, soprattutto gli stranieri, rimangono stupefatti dalla bellezza di questi alberi che di solito crescono così rigogliosi soltanto nelle zone equatoriali, tropicali e subtropicali. Invece spessissimo assistiamo ad atti di incuria e persino di disprezzo verso questa specie arborea. Ricordiamo per esempio i 18 ficus che avevano circa 70 anni abbattuti 2 anni fa a Mondello per il rifacimento del marciapiedi o quelli di Piazza Castelnuovo, la lista è lunga”.
Sull’episodio è intervenuta anche Beatrice Feo Filangeri, Responsabile Nazionale del Laboratorio Ambiente Idv, che ha precisato: “Dopo il confronto con dei tecnici, si è arrivati alla conclusione che sei alberi di questa portata, sei Ficus che per natura sono molto resistenti, non possono morire contemporaneamente, non è vero che la causa sia la mancata potatura, possono sì accadere altre patologie, ma seccati improvvisamente, così, beh, la causa riporta ad un ‘avvelenamento chimico’ o con altre tecniche o con diserbante, volontario o involontario non sappiamo. Ma vorremmo capire: a chi davano fastidio questi alberi? Che il comune indaghi, anche con l’ausilio delle telecamere, e che il responsabile paghi i danni o ripiantando alberi nuovi o pagando materialmente il danno alla città di Palermo”.
“Si ripetono purtroppo gli atti di vandalismo al verde urbano – prosegue la Filangeri – quando non si ha ancora ben chiaro che solo gli alberi, il verde, e quel poco di natura che ancora resta nel nostro tessuto urbano, è l’unica salvezza contro lo smog e l’avvelenamento da CO2. Auspico che questa volta vengano trovati i responsabili di questo scempio”.
Per questi Ficus, oramai, non c’è più nulla da fare, l’auspicio è quello che la parte sana della società, da oggi in poi, protegga quelli che sono rimasti.