È stata inaugurata all’Oratorio Quaroni (via Maqueda, 276 a Palermo) l’esposizione “Dive Rosaliae pro peste repulsa”, realizzata in occasione del 396° Festino di Santa Rosalia, che ospita le reliquie della Santuzza, solitamente custodite nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto (Piazza Bellini, 2).
Nell’anno della pandemia, circostanza che ha impedito lo svolgimento delle tradizionali celebrazioni religiose, per la prima volta nella storia, la piccola e preziosissima teca, contenente le spoglie che furono donate alle monache del Monastero di Santa Caterina subito dopo la proclamazione della Santuzza quale unica e principale Patrona della città, chiusa dal sigillo del Cardinale Giannettino Doria, ha varcato le soglie del Monastero per incontrare la comunità dei devoti palermitani.
La teca, insieme al bozzetto di cera plastica con un’immagine di Rosalia, realizzato dallo scultore Pennino per l’opera finale che si trova nell’altare maggiore dell’eremo della Quisquina, rimarranno esposte fino al 28 agosto 2020, tutti giorni (tranne il lunedì) dalle ore 10.00 alle ore 20.00 con ingresso gratuito, all’interno dell’Oratorio, nel cuore del centro storico della città.
“Dive Rosaliae pro peste repulsa”, ideata e realizzata dall’associazione La Coccinella Onlus di Vincenzo Montanelli, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Palermo, rappresenta un’opportunità di raccoglimento spirituale e di omaggio simbolico alla Patrona, in un percorso anche culturale arricchito dall’esposizione di stampe artistiche su Santa Rosalia, relative alla grande mostra “Eris in peste Patrona“, e foto in bianco e nero, relative a precedenti edizioni del tradizionale Festino, la più importante celebrazione che ogni anno coinvolge tutti i palermitani e che richiama turisti da tutto il mondo.
All’ingresso i visitatori troveranno anche proiezioni video in loop dei momenti più importanti delle ultime due edizioni del Festino.
L’ingresso dei visitatori all’interno dell’Oratorio, allestito con tutti i presidi di sicurezza anti Covid-19, verrà consentito, previa misurazione della temperatura e utilizzo della mascherina, ad un massimo di 30 persone alla volta.
All’inaugurazione erano presenti Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni culturali della diocesi di Palermo, e Vincenzo Montanelli, ideatore e realizzatore dell’allestimento.
“Questa esposizione sugli elementi essenziali del Festino, e soprattutto la presenza delle reliquie della Santuzza, nel cuore stesso della città, vuole dare un segnale forte di vicinanza, di prossimità – ha dichiarato Padre Giuseppe Bucaro -. Rosalia pur da lontano con l’esperienza eremitica e la sua ricca simbologia, continua ad essere intimamente legata al suo popolo, lottando perché oggi come allora possa essere liberato dalle peste del tempo presente, così da poter invocare con fede e gratitudine, ancora oggi, W. S. Rosalia e Palermo“.
“Il 396° Festino di Santa Rosalia è un Festino anomalo – commenta Vincenzo Montanelli – particolare che sarà ricordato per tutto ciò che non si è potuto fare. Uniti sempre nella convinzione, nella certezza e nella speranza che questo periodo passi presto e che non si possa più ripetere, noi vogliamo essere presenti a fianco della Diocesi di Palermo per dare il nostro contributo all’organizzazione di questa esposizione. Questa prima esperienza speriamo possa essere il primo passo per la valorizzazione dell’Oratorio Quaroni, luogo d’eccezione dove possono trovare spazio eventi che valorizzano gli aspetti tradizionali, culturali e storici, su Santa Rosalia e sul Festino di Palermo“.