Per pallonara naturalmente non intendo chi racconta frottole, ma la sfera di gomma, cuoio, o altro materiale, con cui si gioca, secondo molti, al gioco più bello del mondo: il calcio.
Cari lettori spero ve lo ricordiate cos’è il gioco del calcio, vi rinfresco la memoria: è quel passatempo che viene effettuato in un campo rettangolare verde dove 22 pissone chiamate giocatori (11 per squadra) in pantaloncini e maglietta tutte identiche – a secondo dei colori societari (cambia solo il numero stampigliato sulla stessa maglietta stessa), inseguono forsennatamente una sfera chiamata appunto pallone di gioco, con l’intento di spingerla, appunto a calci, dentro quella che chiamano porta avversaria.
Nel contempo, il giocatore, che chiamano portiere (1 per squadra), unico a cui è permesso di toccare anche con le mani il pallone, cerca di non farlo entrare dentro la propria porta. Gli altri giocatori possono giocare solamente con i piedi e talvolta con la testa. Possono toccare con le mani la sfera di gioco, solamente quando questa è uscita dal rettangolo di gioco per rimetterla in campo.
Vince chi mette più palle nella rete della squadra avversaria, questo viene chiamato goal, nel caso raro che la palla entri nella propria rete si dice che è stato fatto autogoal (questa non è una cosa bella). Si può anche pareggiare quando i goal sono uguali per entrambe le squadre oppure quando la palla non è entrata in nessuna delle due porte in questo caso si dice che la partita è finita 0 a 0, detta anche a reti inviolate.
Attorno al rettangolo di gioco, sono sistemati i tifosi, coloro appunto che sostengono una delle due squadre in campo, chiamati rispettivamente tifosi di casa e tifosi ospiti. I primi sono quelli che sostengono la squadra che gioca nel proprio stadio (casa) e gli altri sono quelli che sostengono la squadra ospite.
Ho stato chiaro? Mi sono spiegato? Spero di sì.
A parte il babbio, scritto per cercare di sminuire la tensione che ognuno di noi tifosi, e non solo, ha sviluppato in questi quasi tre mesi di isolamento. Ma oramai è ufficiale: il Governo ha dato il via libera alla ripresa del campionato.
Si comincerà per prima con il disputare le partite di Coppa Italia rispettivamente il 13 e il 14 giugno le semifinali ed il 17 giugno la finale. Mentre il campionato di serie A ripartirà con i recuperi della venticinquesima giornata il 19 e il 20 giugno e dovrebbe terminare entro il 20 agosto. Sarà, se tutto va bene un tour de force in quando si dovrebbero disputare più partite la settimana.
La serie B dovrebbe ripartire il 20 giugno mentre per la serie C ancora non c’è una decisione certa sulla ripresa del campionato. Le altre serie minori, quelle dilettantistiche, sono state sospese definitivamente, la classifica è stata congelata, ma di certo ancora non c’è nulla di deciso, ci sono solamente degli accordi di massima.
indecisione che aleggia anche per l’inizio del campionato 2020 – 2021, infatti ancora non c’è nulla di concreto. Ci sono solo tante proposte tra cui quella di istituire due gironi di serie B formate ciascuna da 20 squadre, ma chi ne farà parte sono solo ipotesi.
Negli altri paesi europei i campionati in parte sono già stati ripresi, in altri riprenderanno a breve ed in altri ancora è tutto da vedere. Anche le coppe europee a quanto pare riprenderanno.
Dunque il passatempo preferito dal popolo pallonaro italico e non solo, riprenderà presto, però non si potrà assistere alle partite di presenza allo stadio. Questo per evitare i rischi legati al diffondersi del coronavirus, in luoghi affollati. Quindi si potranno seguire le partite solamente in tv e non si sa ancora se si potranno vedere in chiaro, perchè su questo punto entrano in gioco degli interessi di parte, vedasi le varie società che gestiscono le piattaforme che trasmettevano le partite a pagamento.
Una mia piccola, anzi piccolissima riflessione, ma c’era tutto questo bisogno di riprendere a giocare, visto che ancora la pandemia non è stata debellata?
Certo, come si sa gli interessi che girano intorno al mondo del calcio sono molteplici, e le varie società in barba alla salute dei propri giocatori, staff etc. se ne stanno, non dico impipando, ma quasi. Già hanno perso svariati soldini, e le casse di alcuni club piangono e qualche società rischia addirittura il tracollo, specie quelle delle serie minori.
Speriamo bene.
L’unico handicap è che, in caso che un giocatore risultasse positivo al virus, così come previsto nel protocollo gare studiato dalla Federcalcio per la ripresa della Serie A, su parere positivo del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile, tutta la squadra verrà messa in quarantena. Potranno solamente effettuare gli allenamenti ma non le gare fino alla fine della stessa quarantena.
Dunque signori che la palla venga messa a centro campo, e le partite abbiano inizio. Lo spettacolo deve continuare.
P.S. Sulla mia squadra del cuore, il Palermo, non ho volutamente scritto nulla in quanto di certo ancora non c’è niente. La promozione alle serie superiore, la C, dovrebbe essere certa, ma ci sono diverse incognite. La prima, sono i ricorsi già annunciati da parte di altre squadre che potevano sperare nel ribaltamento della classifica se si fossero disputate le rimanenti partite. La seconda, come ho accennato in precedenza, se vengono creati due gironi della serie B, in questo caso la serie C che fine farà? Staremo a vedere nei prossimi giorni, bisogna naturalmente stare con gli occhi aperti, già altre volte ci hanno fregato.