lunedì, 25 Novembre 2024
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Palermo, le Istituzioni ricordano le vittime della strage di Capaci. Ecco i loro pensieri

Un grande lenzuolo bianco è stato esposto sul prospetto principale di Palazzo dei Normanni per ricordare la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
“Le istituzioni – ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè – hanno l’obbligo di tenere alta l’attenzione nei confronti di un fenomeno come la mafia che, pur non essendo più quello violento degli anni passati, è sempre in agguato. Tutti i caduti nella lotta contro la mafia vanno onorati con il nostro impegno quotidiano per rendere migliore la società in cui viviamo. Ne abbiamo tanto bisogno”.

Lenzuolo bianco, Ars

Un video per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro nel 28° anniversario della Strage di Capaci. Si tratta de la “Bellezza morale del coraggio”, prodotto dal Sistema bibliotecario cittadino. Il video, che fa parte della webserie “Ricorrenze e ricordi”, ideata e curata da Donata Pirrone, Funzionario  culturale del Comune e che sarà messo online oggi nel canale youtube del Comune di Palermo, playlist Sistema bibliotecario cittadino, nella pagina istituzionale Facebook “Palermo Città che legge” e nel sito librarsi della Biblioteca comunale Leonardo Sciascia, prende spunto dalle famose parole del giudice Falcone (“L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza”) per proporre alcuni brani tratti dall’ “Etica Nicomachea” di Aristotele, scelti e adattati da Eliana Calandra, sul tema del coraggio quale virtù etica che ha come fine “il bello”. Le parole di un filosofo vissuto nel IV secolo avanti Cristo hanno straordinarie consonanze con quelle pronunciate dal giudice Falcone sul coraggio, distinto dalla  temerarietà, e sul sacrificio della vita affrontato consapevolmente in vista di un fine di alto valore civile. Dopo l’introduzione di Eliana Calandra, dirigente del Sistema bibliotecario cittadino, la lettura di  Pamela Villoresi  conferisce a queste riflessioni filosofiche un ulteriore fascino. “Ringrazio Pamela Villoresi che ha collaborato con l’Assessorato alle Culture nella sua veste istituzionale di Direttrice del Teatro Biondo Stabile di Palermo impreziosendo il video con la sua coinvolgente interpretazione. Ricordiamo così Giovanni Falcone e quei coraggiosi che come lui sono caduti sul campo  nella lotta alla mafia”, ha dichiarato l’Assessore alle Culture, Adham Darawsha.

“Quest’anno, molto più che rispetto agli anni passati, le manifestazioni dei martiri di Capaci e via d’Amelio devono essere oggetto di riflessione. Riflessione silenziosa ma profonda. Quanto male è stato fatto alla memoria di coloro che sono morti per combattere la mafia, ed alle loro famiglie, con i provvedimenti che hanno visto la scarcerazione di numerosi boss mafiosi in tutta Italia? Con quale coraggio alcuni componenti del Governo nazionale parteciperanno, oggi così come il 19 luglio, alle manifestazioni per commemorare i morti di Capaci? Credo che a chiederselo sarà la stragrande maggioranza degli italiani, stanchi di passerelle ipocrite. La cronaca dimostra che non è il momento di abbassare la guardia di fronte ad una criminalità organizzata, che tenta sempre di rialzare la testa, oggi appoggiandosi anche alle mafie straniere scriteriatamente importata grazie ai paladini dei “porti aperti”. Così come la cronaca ci ricorda ogni giorno quanti danni ha provocato e provoca una certa antimafia becera e di convenienza. Un’antimafia affarista che mortifica l’impegno e il sacrificio delle migliaia di persone che dentro e fuori le istituzioni, con o senza divise, lottano per la legalità. Oggi è un giorno di riflessione e coraggio. Ma speriamo anche sia un’opportunità per assunzioni di responsabilità e risveglio di dignità da parte di qualcuno”. Lo hanno affermato il capogruppo della Lega Igor Gelarda, insieme agli altri consiglieri del Gruppo Consiliare della Lega, Marianna Caronia, Elio Ficarra e Alessandro Anello.

“Ricordiamo e trasmettiamo ai nostri figli: grazie al loro sacrificio la Sicilia non è e non potrà più essere la terra della mafia”. Così il vicepresidente della Regione siciliana, Gaetano Armao, ha commemorato i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, intervenendo oggi alla Conferenza dei rettori delle università siciliane, a cui hanno preso parte magistrati, docenti e studenti. “Ho voluto sottolineare il contributo straordinario dato da questi eroi alla giustizia – ha detto Armao -. Senza di loro non ci sarebbe stato quel cambiamento culturale che ha consentito di vincere la più importante battaglia contro la mafia. Siamo convinti, però, che la guerra si può vincere, così come auspicava Falcone, soltanto con un profondo cambiamento culturale della nostra Sicilia. Giovanni Falcone era un giurista completo che trovava la radice dei propri valori nell’essere uomo di diritto. Si laureò in diritto amministrativo. Fu, poi, giudice civile, penale e straordinario inquirente – ha concluso il vicepresidente -. Un giurista completo, e per questo ancor più efficace, un giudice equilibrato e attento al valore incredibile della prova, che ha interpretato come missione di vita i valori del diritto e della giustizia”.

“28 anni dall’uccisione dei Giudici Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, e dei giovanissimi agenti della Polizia di Stato Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Diluita l’emozione negli anni, la politica rischia di abbassare la guardia, concedendo allentamenti alle misure restrittive che erano state conquiste raggiunte in quegli anni bui, risposte dure di uno Stato che aveva finalmente deciso di combattere la guerra contro Cosa Nostra senza ambiguità.  Oggi che tanti riflettori sono spenti per via dell’emergenza sanitaria, ci auguriamo che i social ospitino discussioni serie e non chiacchiericcio retorico.  Abbiamo bisogno di testimoni credibili e non di carrieristi antimafia, perché il danno che arrecano alla Sicilia i corrotti infiltrati nell’antimafia di professione è pari almeno a quello di Cosa Nostra stessa. Siamo convinti che la scuola e la società tutta abbiano il dovere morale di educare ad una legalità concreta e quotidiana gli studenti e le studentesse di oggi, che non erano neanche nati in quel 23 maggio 1992: necessario è il ritorno alle fonti, che dovrebbe diventare una prassi e un antidoto alla banalità della retorica, studiando insieme magari, come si fa il 27 gennaio con i libri di Primo Levi, quell’immenso Testamento umano e spirituale che rappresenta “Cose di Cosa nostra”, la raccolta di 20 interviste che Il giudice Falcone rilasciò alla giornalista Padovani. Per parte nostra restiamo convinti, come diceva Giovanni Falcone, che ‘ognuno deve continuare a fare la propria parte, piccola o grande che sia, per contribuire a creare in questa Palermo condizioni di vita più umane‘. Che è poi l’unico autentico senso che può avere ancora la politica stessa”. Così i Consiglieri di Avanti Insieme: Valentina Chinnici, Paolo Caracausi, Massimo Giaconia, Claudia Rini, Toni Sala.

Palermo e Milano unite da memoria e impegno nel 28° anniversario della Strage di Capaci

Su invito della Fondazione “Giovanni Falcone”, a Palazzo Marino a Milano e a Palazzo delle Aquile a Palermo, è stato esposto uno striscione realizzato dall’artista Tv Boy, pseudonimo di Salvatore Benintende, palermitano, che lo ha donato alle due città ed alla Fondazione. Lo striscione, che ritrae Giovanni Falcone insieme al motto “E’ tempo di andare avanti” resterà esposto tutta la giornata insieme ad un lenzuolo bianco, simbolo della lotta alle mafie.
In una lettera inviata ieri, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha voluto ringraziare Maria Falcone, presidente della Fondazione “Giovanni Falcone”, per “aver proposto questo gesto concreto per rafforzare la rappresentazione del legame che unisce Milano e Palermo tanto nell’impegno per la cultura della legalità e il ricordo delle vittime della mafia quanto, oggi, nell’impegno per la ripresa del Paese”.

“Perché ogni giorno sia 23 maggio di ricordo e memoria di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, occorre avere ogni giorno gratitudine e ammirazione, uniti a ricordo e memoria, per Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro e, con loro, per la Polizia di Stato e le Forze dell’ordine. Un ringraziamento oggi in particolare all’Ufficio scorte della Questura di Palermo, alla Squadra Mobile, all’indimenticabile Squadra Catturandi e a tutti coloro che sono impegnati ogni giorno per contrastare la mafia e il suo sistema di potere politico, affaristico e criminale”. Lo ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando in occasione del 28° anniversario della strage di Capaci.


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