La Cooperativa porta nei suoi 400 negozi un percorso in 9 tappe per proporre il restauro di capolavori da salvare. I consumatori potranno sostenere l’iniziativa acquistando i prodotti della linea d’eccellenza Fior fiore Coop, nell’ambito di “1 per tutti 4 per te”.
Nei punti vendita di Coop Alleanza 3.0 torna “Opera tua”, il progetto avviato nel 2017 che ha visto realizzarsi ilrestauro di 23 opere e che sposa il sostegno alla cultura, attraverso la valorizzazione e il recupero di capolavori locali mettendoli in simbiosi con l’eccellenza dei prodotti enogastronomici della linea Fior fiore Coop, nell’ambito di “1 per tutti 4 per te”.
La grande novità di quest’anno è che potranno votare tutti, anche più di una volta, accedendo sul sito coopalleanza3-0.it, senza alcuna registrazione. L’andamento dei voti sarà visibile sul sito e l’opera vincitrice verrà resa nota alla fine di ogni tappa. Online sarà possibile seguire il restauro, con informazioni sui tempi e l’avanzamento.
Le opere da restaurare sono state scelte con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali, in collaborazione con l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiali e le istituzioni territoriali.
Anche quest’anno, “Opera tua” può contare sul patrocinio del Touring Club Italiano, associazione non profit che si occupa da oltre cent’anni di turismo, cultura e ambiente.
Una peculiarità del progetto è proprio il legame con il territorio, con l’individuazione di opere espressione della cultura delle diverse aree e realizzate da artisti legati alle varie regioni. Una galleria di capolavori che sintetizzano la multiforme produzione artistica italiana nei secoli: dal dipinto di personaggi illustri, all’arte religiosa, alle rappresentazioni statuarie.
Sono 9 le Regioni interessate: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Sicilia. Un “Museo itinerante” che si sta realizzando grazie al grande interesse della gente che partecipa attivamente.
Le opere da votare a luglio per la Sicilia: Ragusa e Milazzo
“Mosaico” – pavimento Chiesa bizantina di Pirrera V sec d.C. – Museo Archeologico Ibleo
I pavimenti della chiesa bizantina località Pirrera (S. Croce Camerina) sono stati ricomposti in una delle sale del Museo Archeologico Ibleo di Ragusa. La parte centrale della basilica è formata da un’aula rettangolare con una esedra absidale rialzata di tre gradini e conclusa dal giro dell’abside. Nel pavimento della navata di sinistra il motivo decorativo è costituito da quadri figurati e allacciati da pelte e fiori stellari o cruciformi, con volatili. Il tappeto musivo policromo figurato è incorniciato da una serie continua e contrapposta di fiori di loto aperti e da quattro fiori di loto chiusi ai quattro lati. Diciannove sono i quadrati superstiti in cui sono raffigurati vari volatili (trampolieri, galli, pernici, anatre, colombi e altri) uguali su ogni fila e rivolti verso il centro e una volta a destra e una volta a sinistra. I volatili sono resi su fondo bianco senza notazioni paesaggistiche con colori brillanti e sono altresì raffigurati in varie posizioni: nell’atto di abbassare la testa all’indietro; o mentre sollevano una delle zampe. Il pavimento a mosaico della navata di destra è composto da cerchi intrecciati che racchiudono quadrati e losanghe con motivi figurati della fauna marina e motivi vegetali. Questa composizione è incorniciata da archetti continui su fondo rosso che danno luogo ad ovuli in serie, quasi come un kymation ionico. All’interno di questa cornice i filetti dei cerchi intrecciati, di colore giallo, determinano losanghe curvilinee con foglie di acanto e bottoni centrati sistemati nei punti di incontro. In questi spazi sono configurati, fra onde accennate a filetti, pesci marini in posizione affrontata (della stessa specie), oppure isolati, rivolti verso sinistra; cernie, dalla testa grossa; dentici, a muso obliquo; delfini.
“Tarsie marmoree” – XVII sec. – Chiesa rupestre di S. Antonio da Padova.
All’interno della Chiesetta rupestre dedicata a Sant’Antonio da Padova è presente, lungo le pareti, una preziosa decorazione in tarsia marmorea, opera di maestranze siciliane e risalente al XVII secolo. La tecnica dei marmi mischi ha un ruolo di primissimo piano nelle vicende artistiche del barocco isolano, raggiungendo spesso effetti di grandissimo fascino. L’arco trionfale anteposto all’altare maggiore presenta motivi a girali fitomorfi e conchiglie, mentre sulle paraste si appezzano in particolare vasi con fiori collocati dentro strutture architettoniche che creano un mirabile effetto illusionistico. La chiesetta ha un particolare valore devozionale per la città di Milazzo. Essa sorgerebbe, infatti, nel punto di primo approdo del Santo miracolosamente scampato ad una bufera. È meta di un affollatissimo pellegrinaggio il 13 giugno.
Il calendario delle tappe di “Opera tua” 2020 in Sicilia per Ragusa e Milazzo (Me)
1-31 luglio
“Mosaico”, mosaico (Museo archeologico ibleo, Ragusa)
“Tarsie marmoree”, interno chiesa (Chiesa rupestre di Sant’Antonio da Padova, Milazzo)