“La dignità e i diritti dei cittadini fino… alla fine” è soddisfatto Giorgio Assenza per l’approvazione della legge in materia cimiteriale (di polizia mortuaria e di attività funeraria) che il presidente dei Questori aveva già depositato nello scorcio finale della scorsa legislatura “Non c’erano stati i tempi tecnici per discuterla e votarla in Aula – spiega – così che il ripresentarla non è stato altro che un atto dovuto”.
La norma disciplina il complesso dei servizi e delle funzioni con la finalità di tutelare l’interesse degli utenti e di informare le attività pubbliche a principi di evidenza scientifica e di efficienza-efficacia delle prestazioni. “Un’iniziativa di civiltà – prosegue Assenza – che dovevamo ai nostri cittadini i quali, nel momento di contrizione per la perdita di un familiare, sono stati finora spesso costretti a onorarli in squallide camere ardenti annesse ai nosocomi o, per ovviare alla mancanza di un luogo adatto di ricezione, a sobbarcarsi veglie spesso interminabili nelle proprie dimore: pensiamo semplicemente ai decessi avvenuti a ridosso dei fine settimana e al funerale che si celebra tre o quattro giorni dopo”.
Le sale per i riti civili o religiosi, dalle amministrazioni locali messe a disposizione dei cittadini in immobili comunali o nelle aree cimiteriali, saranno sempre adeguatamente capienti e adatte nonché fruibili anche dai non cattolici. Dunque, queste nuove strutture per il commiato, saranno in ogni caso utilizzabili da chiunque ne faccia richiesta, senza discriminazioni di alcun tipo in ordine all’accesso. La gestione può essere affidata a soggetti pubblici o privati ed è compatibile con l’attività funeraria previa comunicazione al Comune competente. Le strutture per il commiato possono essere utilizzate anche per la custodia e l’esposizione delle salme.
“Queste e le attività di distribuzione di competenze, dalla Regione ai Municipi, sono il fulcro di questa legge che – conclude Assenza – porterà un motivo di piccolo conforto nei giorni che seguono il passaggio di una persona cara”.