Il fiore all’occhiello della Fondazione the Brass Group, la Brass Youth Jazz Orchestra ha dato il benvenuto al nuovo anno esibendosi con magiche note e grande professionalità sonore sul palco dello storico Real Teatro Santa Cecilia.
Un appuntamento pieno di ritmo blues che ha visto protagonisti tanti giovani talenti diretti dal Maestro Domenico Riina ed impreziositi dagli assoli del Maestro Nicola Giammarinaro al clarinetto.
Il 3 ed il 4 gennaio, con tutto esaurito, è stato segnata un’altra esibizione di alto livello artistico per i giovani dell’orchestra, tant’è che il loro rappresenta uno dei progetti più ambiziosi ma anche più qualificanti tra quelli che la Fondazione The Brass Group ha perseguito nell’arco di una storia che ormai tende al mezzo secolo.
Dell’ampia formazione (circa quaranta elementi) fanno parte i migliori talenti musicali provenienti da ogni angolo della Sicilia e scelti attraverso un bando pubblico e meticolose selezioni. Per una big band di così recente formazione e costituita da musicisti assai giovani (l’età è compresa tra i 13 ed i 27 anni) il programma proposto, realizzato e riarrangiato appositamente per loro rendendolo unico, è stato tanto stimolante quanto impegnativo e i coaches che hanno preparato le varie sezioni orchestrali (Ninni Pedone, Vito Giordano, Salvo Pizzo e Faro Riina) hanno saputo rodare adeguatamente la compagine nel corso delle lunghe ed estenuanti prove effettuate.
“La grammatica dello swing è molto particolare – dice Domenico Riina. Ero perfettamente consapevole che affidare un compito di simile difficoltà tecnica, espressiva ed esecutiva ad un organico molto giovane e con esperienza ancora fresca poteva rivelarsi impresa temeraria ma la curiosità, la voglia di apprendere e l’impegno dimostrati dai ragazzi mi ha convinto che valeva la pena alzare ancor più l’asticella della sfida. In fondo, uno degli obiettivi principali della BYJO è proprio quello di accrescere la competenza dei suoi giovani componenti circa i principi razionali di tecniche esecutive applicate all’interpretazione dei linguaggi jazz e contemporanei. Il cammino è ancora lungo ma sono convinto che sia iniziato nel migliore dei modi”.
Nell’esibizione “Moonlight Serenade” proposto per l’arrivo del 2020, come la famosa composizione di Glenn Miller che è divenuta simbolo per eccellenza di uno stile jazzistico, lo Swing di un’intera epoca, l’orchestra giovanile riprende il tema affrontato nel fortunato esordio ma ampliandone e rinnovandone i contenuti. Tranne un paio di classici, il repertorio è totalmente differente ed annovera una magnifica selezione di capolavori assoluti che dello Swing tracciano una mappa decisamente spettacolare ed entusiasmante, come ad esempio “One o’clock jump” e “Don’t be that way”, sigle rispettivamente delle orchestre di Count Basie e di Benny Goodman, oppure “Begin the Beguine” di Cole Porter , “Stardust” di Hoagy Carmichael, “In the mood” di Glenn Miller o, ancora, “Un americano a Parigi” di Gershwin.