Si è svolto ieri l’ennesimo incontro presso il Ministero del lavoro tra Almaviva e i lavoratori della struttura di Palermo. Lontana una soluzione per evitare la fuga dell’azienda da Palermo e la liquidazione dei dipendenti, continua la fase interlocutoria tra le parti. Presenti al tavolo Cgil, Cisl, Uil e Ugil, i sottosegretari Alessandra Todde per il Mise e Stanislao Di Piazza per il ministero del Lavoro e anche l’assessore Giovanna Marano del Comune di Palermo. Assente la Regione Siciliana.
L’azienda ha ribadito i motivi della sua uscita dall’Isola che metterà in cassa integrazione migliaia di dipendenti: cali di volumi, perdite economiche importanti che hanno generato esuberi che solo il rientro di volumi dall’estero possono sanare.
Dal tavolo è però emersa un’urgenza di continuare parallelamente il percorso del tavolo ministeriale sul settore, perché bisogna comunque lavorare su soluzioni strutturali e intervenire sulla regolamentazione dell’intero settore, che solo in Sicilia conta oltre 15.000 addetti. I prossimi giorni saranno importanti per la definizione di percorsi utili alla salvaguardia del sito di Palermo.
«Continuiamo a vivere questo stato di precarietà e incertezza – dichiara Giovanni Gorgone, sindacalista FISTEL CISL -, siamo veramente stanchi ma non ci arrendiamo. Auspichiamo arrivi una soluzione definitiva entro le festività natalizie. Ci vogliono interventi strutturali in un settore importante che dà lavoro a migliaia di lavoratori. Continueranno a parlare con i committenti e si spera possano convocarci prossimamente, ma non più tardi della prossima settimana per comunicarci i risultati raggiunti».