Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara dalla cui Diocesi dipende anche Marsala, è voluto essere presente alle prime visite alla torre campanaria del Carmine, il sito più atteso del percorso de Le Vie dei Tesori a Marsala che quest’anno debutta nel festival.
Sono stati in tanti ad accorrere nei siti: dieci città in tutto, alcune alla loro seconda o terza esperienza come Trapani o Caltanissetta, altre al debutto come Marsala e Sciacca e, da ieri, anche Sambuca e Naro. Perché mai come quest’anno Le Vie dei Tesori apre le porte di luoghi spalmati su tutta l’Isola, visto che dal lato orientale debuttano Acireale e Noto e ritornano Messina e Siracusa.
Tre weekend per tutte, fino al 29 settembre, poi dal 4 ottobre, il testimone de Le Vie dei Tesori passerà a Palermo e Catania (5 weekend) e tra il barocco del Ragusano (3 weekend). A Palermo saranno proposti 170 tra luoghi da visitare ed esperienze inedite, Catania ne schiera altri 50.
Visite sin dalla mattina del venerdì a TRAPANI, MARSALA, SCIACCA, SAMBUCA, NARO E CALTANISSETTA. A Trapani sono in tanti in coda per visitare il chiostro e il campanile di San Domenico da cui si scopre l’intera città sul mare, ma molti visitatori hanno scelto anche cripte ed ipogei. Ovviamente è gettonatissima la Torre della Colombaia, l’unico luogo su prenotazione; e se sono già sold out le passeggiate che Luigi Biondo condurrà alla scoperta dei miti e delle leggende legate alla città, si possono ancora prenotare quelle su Villa Margherita (21 e 28 settembre) e alla riserva orientata delle Saline di Nubia (22 settembre).
A Marsala le code sono per la scala elicoidale, ma ci sono anche molti visitatori che scelgono le visite guidate del festival al museo Lilibeo – con le navi punica e romana, ospiterà anche questa domenica la passeggiata guidata alle necropoli, ci sono ancora pochi posti disponibili da prenotare su www.leviedeitesori.it – e alle Latomie dei Niccolini (le sepolture dei primi cristiani). All’ex Convento del Carmine è in corso anche la bella esposizione sulle architetture di Pietro Consagra, dell’Ente Mostra di Pittura Contemporanea. Per Marsala e Trapani valgono gli stessi coupon.
Nell’Agrigentino la rete si è formata tra Sciacca – che venerdì ha già aperto i suoi 12 luoghi e ha inaugurato la mostra sulle collezioni del ‘900 del Comune -, e Naro e Sambuca. A Sciacca il pubblico ha scoperto il giardino segreto di palazzo Lazzarini, le grotte del Carricatore; la chiesa più antica della città, San Nicolò La Latina; e la chiesa di Santa Margherita dove il pavimento veniva lavato con il Moscato. In programma anche la prima passeggiata, un vero viaggio alla scoperta di monte Kronio. Vicino vicino ecco il borgo più inatteso, Naro con quel suo barocco che ha una storia a sé: 12 siti anche qui, e per tutti i sabati e le domeniche di settembre. Visite soprattutto alla Biblioteca Feliciana dove persino i cittadini non sapevano che è conservata una rarissima Bibbia poliglotta in otto lingue. Sambuca non si lascia superare di certo: eccola schierare 13 siti (sempre sabato e domenica), dalla Chiesa Madre restituita alla città, dopo il disastro del terremoto, alla Madonna dell’Udienza di Antonello Gagini della Chiesa del Carmine nascosta per tanti anni nell’intercapedine di un forno; soltanto per il festival si salirà la scala elicoidale della chiesa del Purgatorio e si visiterà la biblioteca Navarriana salvata dalla Banca Sicana. La domenica è invece chiuso l’Ulmo dove era stata comunicata per errore la sua adesione.
Caltanissetta chiude questo primo cerchio e partecipa per la terza volta: qui il pubblico è già rodato, si organizza per tempo e programma le visite con cura. I nisseni hanno preferito ovviamente la bellissima Villa Testasecca, il regno del “signore delle zolfare”: qui in occasione della visita del Feldmaresciallo tedesco Albert Kesserling, nel giugno del 1943, le truppe improvvisarono un pranzo nel piazzale ai piedi dello scalone monumentale. La scena fu immortalata dall’alto da un fotografo su un aereo che volava a bassa quota. Visite anche al complesso di santa Maria degli Angeli che racchiude sia il cimitero che la chiesa, mai aperta dopo il restauro. I loculi e le cappelle gentilizie sono spettacolari: da non perdere anche la splendida cappella Morillo-Gaetani, in parte scavata nella roccia, sfruttando forse degli antichi ambienti esistenti del Castello di Pietrarossa. Apre anche Palazzo delle Poste, sorto sul sito del convento di S. Antonino dei Frati Minori Riformati adibito a ospedale per i colerosi. Nel cortile vi è una cavità colma di resti umani, riconducibili appunto all’epidemia di colera. Ritorna anche la visita allo stabilimento Averna dove da un elisir “cappuccino” nacque l’amaro della Real Casa, donato ai visitatori in formato mignon.
Le vie dei tesori passa anche per Acireale, città ricostruita nel segno del barocco dopo il terremoto del 1693, anche se la sua fondazione è antichissima: con i Greci e i Romani era un famoso centro termale, grazie alle acque sulfuree provenienti dall’Etna, le stesse apprezzate secoli dopo da Wagner e dalla regina Margherita. Tra i primati, ce n’è uno curioso: negli ultimi anni dell’800 i fratelli Lentini vi portarono il primissimo cinematografo on the road. Camminando per la città ci si imbatte nella Collegiata di San Sebastiano con il Museo del Tesoro con preziosi ostensori e paramenti. Per una scala tortuosa si sale alla torre campanaria da cui si ottiene un impressionante colpo d’occhio sulla città. Ancora chiese? Santa Venera è chiusa da trent’anni, questa sarà un’occasione imperdibile per scoprirla: era la chiesa del settecentesco Conservatorio delle Vergini dove trovavano ricovero le orfanelle fino a quando, ricche di una dote di 20 onze, andavano spose. O anche ‘a chiesa di fimmini (Santa Maria delle Grazie) che è una piccola Cappella Sistina con affreschi straordinari. Serrata per tantissimi anni anche la chiesa del Collegio domenicano dell’Arcangelo Raffaele detto allora “Ritiro delle donzelle oneste”: bellissima e pressoché sconosciuta. La Biblioteca Zelandea metterà in mostra per la prima volta il Liber Rubeus, la raccolta dei diritti concessi alla città nel corso dei secoli, colmo di meravigliose miniature. E siccome il festival ama anche i “tesori” non usuali, è da non perdere il fuoriporta: nei giardini di Radicepura, in territorio di Giarre, per scoprire un tesoro di opere d’arte verdi.
LE PASSEGGIATE. Un altro dei must de Le Vie dei Tesori: le passeggiate guidate da esperti, storici, botanici, giornalisti, alla scoperta della città. Ad Acireale se ne organizzeranno due, in tutti i giorni del festival, alle 10 e alle 16, tutte già prenotabili sul sito www.leviedeitesori.it. La prima condurrà fuori porta, un percorso a piedi dalla piazza del Suffragio alle Chiazzette, lungo la Riserva naturale orientata della Timpa. La seconda riporterà in città, alla scoperta di Aci seicentesca, dove a ogni angolo corrisponde un aneddoto, storia o leggenda.
Da Palermo a d Acireale è previsto un pullman il 22 settembre, partenza alle 7.30 e rientro alle 20 a Palermo, sempre a piazzale Giotto. Il biglietto (25 euro) coprirà solo il tragitto, senza guida e senza i coupon d’ingresso ai luoghi da acquistare su www.leviedeitesori.it o sul posto.
A TRAPANI il festival si srotola con l’aiuto del Comune e della Diocesi e l’organizzazione logistica dell’associazione Agorà, formata da giovani trapanesi che per il secondo anno vogliono scommettere sulla loro città. L’isoletta con il Castello della Colombaia sarà l’unico sito su prenotazione e si raggiungerà in barca, ma ci si potrà arrampicare sul campanile ottagonale di San Domenico salendo la sua particolarissima scala elicoidale, oppure passeggiando sotto i portici dei due chiostri; scoprire i balconcini teatrali e i ricami di stucco della delicatissima Immacolatella. La chiesa di Santa Maria del Gesù, invece, è appena riaperta dopo il restauro e offre un doppio tesoro: perché una commovente Madonna invetriata di Andrea della Robbia si affaccia da un baldacchino in marmo del Gagini. Trapani è veramente una scoperta, giocata soprattutto tra conventi e chiese nascoste, ma non si devono dimenticare le sue biblioteche preziose – la Fardelliana ha un patrimonio di 170 mila volumi e conserva le incisioni del Piranesi – prima di raggiungere l’antica Vicaria, oggi museo d’arte moderna e contemporanea la Salerniana; passare sotto gli archi barocchi di palazzo Riccio di San Gioacchino, fermarsi a palazzo D’Alì dove fu girato un episodio della “Piovra”, giungere tra gli arredi di palazzo Milo Pappalardo con la sua sala soppalcata dedicata alla musica; e chiudere con le due tonnare, la Bonagia con la cappelletta dove il rais pregava prima della mattanza, e la tonnara San Giuliano, dimenticata dai fascisti e oggi un tesoro da recuperare. Un passo indietro per ritrovare le chiese: conchiglie e frutti sorgono tra gli stucchi scenografici della Cappella della Mortificazione, marmi mischi e stucchi alla Badia Nuova. Le leggende dei crocifissi: si narra che quello di Santa Maria dell’Itria rivestito in guscio di tartaruga sia rimasto al suo posto proprio per volere del Cristo in croce; e al crocifisso di San Domenico sono stati attribuiti diversi miracoli. San Pietro, invece, fa storia a sé: è l’unica chiesa a cinque navate e custodisce l’organo più complesso d’Europa, costruito nella prima metà dell’ ‘800.
IL FESTIVAL KIDS. Nell’edizione di Palermo il festival KIDS con luoghi e laboratori dedicati ai più piccoli, è sempre stata una scommessa riuscita. A Trapani il tentativo sarà proprio questo: guidare i più piccoli alla scoperta dei luoghi, tramite visite teatralizzate, storie e laboratori. Cinque appuntamenti: gli Amici del Museo Pepoli condurranno visite teatralizzate a Palazzo D’Alì sabato e domenica, alle 11 e alle 16,30, la nobile donna Clotilde guiderà alla scoperta di Palazzo D’Alì; e a Palazzo Milo, oggi sede della Soprintendenza, aperto per i piccini da lunedì 23 a venerdì 27. Lab2 si dedicherà invece ai più piccoli con visite e laboratori al Collegio dei Gesuiti (dove si scoprirà l’arte dei marmorari), sempre dal 23 al 27 settembre, e alla ex Vicaria, sabato e domenica alle 11 e alle 16. Infine il Laboratorio Nobilis Officinae farà conoscere quel gioiello che è il presepe meccanico di San Nicola con un particolare marchingegno proprio degli organi a canne. Tutti gli appuntamenti del Festival KIDS prevedono un contributo e la prenotazione su www.leviedeitesori.it.
Un altro must de Le Vie dei Tesori saranno organizzate sette passeggiate d’autore alla scoperta di Trapani. Le prime due (domenica 15 e 29 settembre), sulle “Leggende legate alla città” saranno guidate da Luigi Biondo, a lungo direttore del Polo regionale per i siti culturali, e oggi direttore del Museo Riso; quindi, su un bus ATM scoperto si potrà andare alla scoperta delle Saline di Nubia, tra fenicotteri rosa, falchi e avocette (domenica 22 settembre due possibilità, sia alle 10 che alle 12, a cura di Valeria Grizzaffi) oppure del giardino ottocentesco di Villa Margherita, protagonista di una visita “botanica” con Rotary e Piero Sansone (tre appuntamenti, sabato 14, 21 e 28 settembre). Prenotazioni: www.leviedeitesori.it.
Ventuno siti per Marsala con la sua chiesa Madre, dove aprono le porte alle visite guidate anche il parco archeologico e il museo Lilibeo – con le navi punica e romana, l’ultimo progetto dell’archeologo assessore Sebastiano Tusa, a cui il festival quest’anno è dedicato – , e le Latomie dei Niccolini, le sepolture dei primi cristiani; e lei, Marsala, ha aggiunto ipogei paleocristiani, abbazie basiliane, affreschi bizantini, cappelle nascoste scavate nel morbido tufo: si ascolterà il racconto che conduce alla scoperta dell’affresco della Madonna Orante a Santa Maria dell’Itria, o all’antro della Sibilla o ci si immergerà tra i melograni affrescati sull’ipogeo di Crispia Salvia (ordinati da un marito per la tomba della moglie). Perché Marsala è una città che va scoperta dai cunicoli (i camminamenti di Santo Stefano) alle terrazze sul mare (di Palazzo VII aprile) fino a musei inediti con le loro collezioni. Senza dimenticare Garibaldi che qui sbarcò con i suoi Mille (e a cui è dedicato un museo nato dalla passione di due privati, padre e figlio). In quattro di questi siti – Campanile del Carmine, Cantine Pellegrino, Antro della Sibilla e Ipogeo di Crispia Salvia – si potrà entrare solo su prenotazione (www.leviedeitesori.it) .
Saranno due le passeggiate alla scoperta di Marsala: una, che avrà come tema “La città e le necropoli di Lilibeo”, curata dall’archeologa Maria Grazia Griffo e dall’architetto Enrico Caruso, domenica 15 settembre; e una seconda alla Marsala della dominazione spagnola, tra il XV e XVIII secolo, guidata dalla storica Francesca La Grutta e da Nonovento, domenica 22 settembre. Da prenotare sul sito www.leviedeitesori.it.
Messina, è alla sua terza partecipazione a Le Vie dei Tesori: 26 luoghi in corsa, rispetto all’edizione allo scorso anno, ci sono meno chiese – ma apre i battenti quel gioiello medievale che è San Tommaso Il Vecchio, che per anni fu utilizzata come forno – e più musei e collezioni d’arte. Tra queste, la GAMM, la Galleria d’arte Moderna provinciale che custodisce Fontana, Casorati, Boetti o Guttuso; o l’ex rifugio antiaereo che ospita il Museo del ‘900. E aprirà per un solo giorno, il MuMe con i due Caravaggio e i due Antonello. Ma la vera sorpresa è sul mare perché nell’ultimo weekend sarà visitabile la Prefettura con il suo salone che sembra vagare a pelo d’acqua. E poi il Comune e le ville Liberty.
Mentre anche Siracusa rinnova il suo impegno con Le Vie dei Tesori per il terzo anno con 21 luoghi: e stavolta la sorpresa arriverà in notturna visto che si potrà visitare la sera la chiesa di Santa Lucia alla Badia che custodisce la commovente tela di Caravaggio, “Il seppellimento di Santa Lucia”. Tra gli altri siti, ecco il Carmine, San Filippo Apostolo o san Filippo Neri con quel suo pavimento che pare un merletto: tutte hanno dovuto fare i conti con la ricostruzione. O, nell’antica Giudecca, ecco la Cappella Sveva nel Palazzo Arcivescovile. Poi il Consorzio Plemmirio che difende l’ambiente o il Teatro Comunale che GiovanBattista Basile, già scottato dalle traversie per il Teatro Massimo di Palermo, non volle costruire; e l’ottocentesca Capitaneria di Porto, normalmente chiusa al pubblico. Sono anche previste sei lezioni di yoga in luoghi storici – piazza d’armi di Castello Maniace, giardino di Villa Landolina e il Ginnasio romano – , anticipazione del Siracusa yoga Festival.
Noto, per questo suo debutto, apre 13 luoghi. Qui si può andare in cerca di Madonnine: quella Bianca o della Neve, attribuita al Gagini, nella chiesa del SS. Crocifisso dove è anche la cappella rosa e celeste dei Landolina; o la Madonna col Bambino dei palermitani Giovanni e Paolo de Battista della Badia Nuova, ma bisogna spingersi fino a Santa Chiara per trovare un’altra Madonna gaginiana. Poi, i nobili palazzi, simbolo di un tempo in cui la cittadina era meta di re e principi: da Palazzo Ducezio al neoclassico Palazzo Landolina di Sant’Alfano alla residenza dei principi Nicolaci di Villadorata, o a Palazzo Trigona che per metà appartiene ancora all’ultima marchesa di Canicarao.
LE PASSEGGIATE. Trapani, Marsala, Sambuca e Sciacca, Acireale, Siracusa e Messina organizzano le (ormai) famose passeggiate de Le Vie dei Tesori, guidate da esperti del territorio. Dalle saline di Trapani alla Marsala della dominazione spagnola alla Sciacca della comunità ebraica, sui passi di miti e Madonne a Messina, alla ricerca del Caravaggio a Siracusa, nelle Chiazzette laviche di Acireale, solo per citarne alcune. Vanno scoperte (e prenotate) su www.leviedeitesori.it
UN BICCHIERE DI VINO E UNA STORIA. Speciali visite guidate in luoghi di grande fascino: sabato 21 settembre alle 19 a Villa Testasecca a Caltanissetta e al Sacrario Cristo Re a Messina, venerdì 27 a Palazzo Arezzo Targia (fuori programma) a Siracusa, sabato 28 a Palazzo Planeta, a Sambuca e a Castel Gonzaga, a Messina. Si chiude con una degustazione di vini Planeta. Anche in questo caso è necessario prenotare su www.leviedeitesori.it.
IN PULLMAN ALLA SCOPERTA DEI TESORI. E’ una delle principali novità di quest’anno: scoprire veramente la Sicilia, un unico museo diffuso; ma comodamente, in pullman, con gite giornaliere da PALERMO. Si potrà percorrere da un capo all’altro l’Isola. Il progetto nasce con Labisi Eventi Vettore ufficiale. INFO al link https://labisiweb.com/categoria.php?tid=43. Il biglietto (il costo varia a seconda delle città raggiunte, tra 15 e 25 euro) coprirà solo il tragitto, senza guida e senza i coupon d’ingresso ai luoghi da acquistare su www.leviedeitesori.it o sul posto.
Le Vie dei Tesori nascono da un lavoro srotolato sull’intero territorio, a cui contribuiscono i Comuni, le Diocesi, gli enti, le Soprintendenze; quest’anno, su input dell’assessore Sebastiano Tusa al quale la manifestazione è dedicata, la Regione Siciliana ha firmato con il festival un innovativo accordo di valorizzazione. Da Roma, poi, sono arrivati, ormai per il quarto anno, la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica e i patrocini del Senato, della Camera, del ministero dei Beni culturali.
Per partecipare alle visite dei siti, basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito www.leviedeitesori.it e presentarsi sul luogo. Un coupon da 12 euro è valido per 10 visite, da 6 euro per 4 visite e da 2.50 euro è valido per un singolo ingresso. I coupon da 10 e 4 visite sono disponibili pure negli hub nelle diverse città. A tutti coloro che acquisiranno i coupon sul sito verrà inviata per mail una pagina dotata di un codice QR da stampare (o salvare sullo smartphone) e mostrare all’ingresso dei luoghi. Sul posto, solo i ticket da 2.50 euro. Le scuole o i gruppi possono scrivere all’indirizzo mail prenotazioni@leviedeitesori.it.