Il Tribunale di Palermo sezione del Lavoro ha rigettato, ancora una volta, il ricorso di un dipendente Rap (sigla G.B.). che era stato licenziato perché accusato di furto di carburante. L’impiegato, infatti era stato sorpreso dai carabinieri mentre caricava delle taniche piene di carburante nella sua autovettura. La sentenza è stata emessa dal giudice Dante Martino che ha riconosciuto il provvedimento adottato dall’ Azienda legittimo,“fondato su una giusta causa in ragione della gravità del fatto compiuto”.
“Questa sentenza non è la prima che ci da ragione per quanto concerne i provvedimenti adottati contro dipendenti colti in flagranza di reato – spiega il Presidente della Rap Sergio Marino. Il CDA continua imperterrito nella sua linea dura, promuovendo azioni di moralizzazione sui propri dipendenti”.
“Mentre l’Amministrazione è impegnata a salvaguardare i livelli occupazionali dei dipendenti ex Amia e i servizi alla città – ha detto il sindaco Leoluca Orlando -, non sono tollerabili e non saranno tollerati comportamenti che non solo sono illegali, ma anche danneggiano gli interessi di centinaia di lavoratori che ogni giorno svolgono il proprio dovere. Bene fanno i vertici della RAP ad essere inflessibili nel pretendere rispetto delle regole e della legge.”
Tra settembre ed ottobre, sempre il Tribunale di Palermo, sezione del Lavoro aveva rigettato altri ricorsi di due dipendenti ( sigle L.T. e V.M) che chiedevano il reintegro a lavoro. In tutti i tre casi il Tribunale ha dato ragione a Rap condannando, inoltre, le parti ricorrenti al pagamento delle spese processuali.