Su proposta della Capo Area Relazioni Istituzionali, Sviluppo e Risorse Umana/Capo di Gabinetto, la Giunta comunale ha approvato, qualche giorno fa, la delibera n.120, inerente alle linee guida che permettono l’avvio – per un periodo sperimentale di sei mesi dalla data di attivazione e prorogabile fino all’approvazione di apposito regolamento da parte del Consiglio comunale – del “Mercato dell’usato e del libero scambio nel quartiere Albergheria”.
L’approvazione della delibera giunge al termine di un percorso partecipato iniziato nel 2015 e che ha coinvolto diversi uffici dell’Amministrazione, coordinati dal Gabinetto e dall’Assessorato alla partecipazione, unitamente ad un nutrito Gruppo di lavoro, costituito dalle Unità Organizzative Marketing e Pianificazione Territoriale e dalla U.O. di Mediazione e Giustizia Riparativa (con la collaborazione anche di soggetti esterni tra i quali “Istituto Arrupe”, Istituto Don Calabria, Centro Diaconale La Noce, Associazione Spondè), il Servizio Trasporto Pubblico Di Massa e Piano Urbano Del Traffico, i rappresentati della Prima Circoscrizione, della Polizia Municipale, delle Società Partecipate (in primo luogo della RAP), dell’Assemblea “S.O.S. Ballarò” e dell’Università degli Studi di Palermo (con particolare riferimento ai Dipartimenti di Architettura e di Giurisprudenza).
Con l’atto di indirizzo de quo, vengono stabiliti diversi interventi ed azioni sul territorio, finalizzati alla rinascita e alla regolarizzazione del Mercato storico, alla sistemazione e al recupero degli spazi pubblici, al decoro urbano, alla tutela dell’ambiente e alla pulizia delle strade, al coinvolgimento della popolazione residente, all’animazione culturale e allo sviluppo turistico.
La gestione del mercato sarà affidata ad un soggetto identificato mediante bando pubblico, cui tutti coloro che vogliono partecipare alle attività mercatali dovranno aderire.
I soggetti ammessi a partecipare all’attività di vendita e scambio saranno tutti coloro che risultino regolarmente iscritti al soggetto gestore del mercato, che non svolgono attività commerciale in modo professionale e che non siano titolari di autorizzazioni per l’esercizio di commercio in sede fissa o su aree pubbliche, ovvero artigiani che vendono i propri prodotti in forma imprenditoriale o professionale. Possono inoltre partecipare all’attività di mercato gli artigiani, i restauratori, i collezionisti ed altri soggetti che non svolgano l’attività come principale (ovvero gli operatori non professionisti).
I partecipanti sono suddivisi in base agli oggetti che espongono e distinti nelle seguenti categorie:
– Operatori non professionali mobilieri;
– Operatori non professionali di oggettistica varia.
Sono previsti circa 300 stalli – di cui il 95% da assegnare ai venditori per bisogno abituali, il restante 5% è riservato ai soggetti diversi – che dovranno essere collocati all’interno dell’area indicata nella delibera (via Grasso, via Ritiro di San Pietro, via Verga, via Avolio, parte di via San Francesco Saverio).
Lo scambio, all’interno, potrà riguardare alimenti, arredi, piccoli elettrodomestici propri o donati da terzi di poco valore, e si pone come una possibile risposta alle sfide poste dall’inclusione sociale ed economica dei soggetti più svantaggiati.
L’idea è anche quella di gettare le basi per una nuova economia non più fondata sul concetto di consumismo estremizzato, attribuendo al mercato dell’usato finalità culturali, di educazione e tutela ambientale, tentando di fornire anche una risposta concreta alla condizione di estrema povertà, marginalità e vulnerabilità dei soggetti coinvolti nel mercato e riconoscendo una dignità a tutti quei lavoratori che hanno svolto l’attività di vendita in maniera irregolare a causa del bisogno.
In campo ci saranno anche progetti lavorativi, workshop formativi, attività collaterali di animazione territoriale, educativa, culturale, sociale e politica e l’inserimento nella rete nazionale degli operatori dell’usato.
I partecipanti al mercato dovranno versare un canone giornaliero per l’assegnazione del singolo stallo come contributo alle spese che il gestore dovrà sostenere e comprensive del canone per il suolo pubblico, la tassa per la raccolta dei rifiuti e i costi di riorganizzazione.
L’allestimento degli stalli andrà dalle 6.30 alle 7.30, mentre le merci non potranno essere tolte prima delle 12 né oltre le 14, orario di chiusura del mercato, che sarà attivo dal martedì alla domenica.