lunedì, 25 Novembre 2024
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Il ricordo di Pasquale Almerico vive: intitolata una via a suo nome a Bonagia

A Palermo, la ex via dell'Usignolo adesso porterà il nome di Pasquale Almerico, un uomo che ha saputo dire di no alla mafia e rimane un esempio di onestà intramontabile

Questa mattina, lunedì 25 marzo, il sindaco Leoluca Orlando ha partecipato alla cerimonia di intitolazione della ex via dell’Usignolo, nel quartiere di Bonagia, a Pasquale Almerico, assassinato dalla mafia il 25 marzo del 1957. Oltre al primo cittadino del capoluogo siciliano erano presenti, tra gli altri, anche Luigi Cino, sindaco di Camporeale dove nacque Almerico, il nipote Aldo Pisciotta e gli alunni della scuola elementare del quartiere.

Pasquale Almerico, nato a Camporeale (PA) ha contribuito alla creazione del partito della Democrazia Cristiana nella sua città, è stato un maestro elementare e per un breve periodo scrisse per il Giornale di Sicilia. 

La vicinanza con il parroco don Vincenzo Ferranti e il suo intento di impegnare i cattolici nella carriera politica, attirò l’inimicizia e l’odio del potente capo mafia di Camporeale Vanni Sacco che nella notte del 26 maggio 1946 ordinò ai suoi sgherri di intimidire con alcune scariche di mitra Don Vincenzo Ferranti.

Nel 1952 Almerico divenne sindaco di Camporeale ma nel marzo 1955 fu costretto a dimettersi, e la sua carriera politica continuò come segretario della sezione della Democrazia Cristiana di Camporeale.

Venne ucciso nel marzo 1957 a Camporeale in via Minghetti a pochi passi dal Municipio. La sua colpa era quella di avere osato rifiutare la tessera della Democrazia Cristiana al boss Vanni Sacco, che aveva militato nel Partito Liberale Italiano e voleva esercitare il suo influsso sulla DC, insieme ad altri esponenti mafiosi del paese.

Ecco il ricordo del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando:

“Siamo qui non per ricordare ma per fare memoria di Pasquale Almerico – Qui oggi ci interroghiamo su quanto sia importante l’esempio di un siciliano che si è opposto alle connivenze e ai silenzi e si e opposto all’ingresso della mafia dentro le strutture dei partiti, ingresso che avrebbe negli anni successivi dato forza a una violenza criminale che ha finito per assumere il volto delle istituzioni. Questo è il senso di fare memoria: attualizzare il messaggio di chi come Almerico ha sacrificato la propria vita per un futuro diverso e migliore.

Nella storia di Pasquale Almerico vediamo la storia di quanti, come Piersanti Mattarella, democristiano come Almerico, hanno pagato con la vita la loro opposizione al sistema di potere politico affaristico mafioso”.

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