Un bilancio disastroso quello della Rap, l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti e la manutenzione stradale a Palermo che, nell’ultimo trimestre del 2018, segna una perdita di 3.458.020 euro e conferma il «permanere delle condizioni di squilibrio economico».
A lanciare l’allarme è il dirigente comunale del settore società partecipate, Sergio Maneri, nella sua relazione periodica. Il dirigente, in attesa del bilancio 2018, calcola l’intera perdita dello scorso anno in 12.520.000 euro.
Un documento di sole 6 pagine ma che dà l’idea del tracollo che la partecipata ha subito nel 2018 e del rischio che corre la città. Molto preoccupante è il costo del lavoro straordinario, nell’ultimo trimestre del 2018 di circa 700 mila euro. «La società – scrive Maneri nella sua relazione – è chiamata a offrire chiarimenti perché nonostante gli straordinari le prestazioni d’igiene ambientale nell’ultimo trimestre 2018 e in particolare a dicembre sono state connotate da significativi disservizi». La Rap, inoltre, avrebbe sovrastimato alcuni ricavi per complessivi 6 milioni di euro «con gravi ripercussioni sull’equilibrio economico e sulla stessa continuità aziendale».
La Rap, si legge ancora nella relazione, nel quarto trimestre 2018, ha speso 21.577.501 euro per il personale dipendente, 299.575 per consumi energia elettrica, acqua e gas, 966.311 per carburante utilizzato nei mezzi aziendali, 108.257 per prestazioni professionali, 43.165 per vigilanza. Cifre del tutto fuori controllo.
«Dall’analisi del dirigente del settore Partecipate del Comune – scrive sulla sua pagina Facebook il consigliere del M5s Antonio Randazzo – emerge un quadro drammatico per la Rap: lo spettro di un’Amia bis. Alla crisi economica anche quella dei servizi erogati: malgrado l’incremento di lavoro straordinario e circa 1900 dipendenti, i disservizi sono sotto gli occhi di tutti con la città piena di rifiuti, il porta a porta che non decolla e lo spazzamento inesistente nelle periferie. Una città sempre più abbandonata dove le vie sono discariche a cielo aperto e dove l’attuale amministrazione comunale è distratta da altro e non mostra il minimo interesse a volere affrontare i problemi».