Si è svolto a Palazzo Branciforte il 24 febbraio, il bilancio delle attività dell’Associazione Culturale Festina lente, presieduta da Rosario Lo Cicero Madè,ed è stato approfondito il tema della mostra “L’isola di Chirone”, nata dal binomio intellettuale tra il libro del Sottosegretario di Stato Adelfio Elio Cardinale e la sapiente arte del Maestro Pippo Madè.
Il libro, edito da Kalos, narra la storia della medicina in Sicilia, prima raccontata in pubblicazioni periodiche al Giornale di Sicilia ed in seguito approfondite nelle pagine del libro e illustrate dal Maestro Madè.
Ospiti della giornata, che celebra i 21 anni dell’associazione culturale Festina lente, di cui 5 come scuderia automobilistica, il professore Elio Cardinale, la professoressa Rita Cedrini e l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione e Formazione Roberto Lagalla.
Particolare rilevanza per l’associazione, nel 2018, sono stati i seguenti avvenimenti: il 3 febbraio, Rosario Lo Cicero Madè è stato insignito del sigillo dell’ateneo universitario da parte del Magnifico Rettore Fabrizio Micari; il 21 aprile, il 50° anniversario della Casa Sorriso; il 22 novembre l’inaugurazione della mostra “L’Isola di Chirone”; il 25 novembre la donazione della maiolica dedicata a Pino Puglisi, conservata oggi nella Chiesa di S. Maria della Pietà di Palermo; il 5 dicembre la partecipazione all’evento “Vitti na vespa“.
La professoressa Rita Cedrini, durante il suo intervento, ha illustrato quelli che sono i significati dei 15 pannelli esposti a Palazzo Branciforte e realizzati dall’artista Madè, affermando che bisogna tornare a riflettere su quello che è il tema della mostra, soffermandoci sulle immagini e su cosa raccontano.
“La mostra nasce dalla collaborazione tra Pippò Made ed Elio Cardinale: da una parte il cartaceo, dall’altra le immagini che aiutano a fissare i momenti raccontati attraverso le pagine. Non è un caso che i 15 pannelli seguano quelli che sono i 15 capitoli del libro.
La copertina del primo pannello racconta una Sicilia diversa: oggi sembra essere lontana dai centri di diffusione della cultura, mentre in passato era al centro dei dibattiti più fervidi tra numerosi studiosi in ambito medico-culturale. Racconta inoltre la storia dell’umanità, quando i confini tra vita e morte erano molto sottili e ci si affidava a dèi falsi e bugiardi.
L’elemento centrale è il passaggio dallo stato di natura alla cultura: si passa da un rapporto empirico ad uno scientifico basato sulla sperimentazione.
Nel secondo pannello colpiscono invece le cromie particolari che sono proiezioni delle foggie degli abiti di Arabi ed Ebrei, a fare da cornice un cielo stellato presente anche quando sembra non esserci dialogo tra gli uomini.
Ed ancora, colpisce la presenza illuminate di donne come Bianca Navarra, medichessa che viene fuori dalla realtà territoriale siciliana.
Il 1492 anno di svolta in cui termina l’equilibrio dei popoli, e del mondo intero, e comincia la diaspora degli ebrei. La professoressa Cedrini in merito ricorda la frase di Sallustio che dice :” Nella concordia piccole cose crescono, nella discordia anche le grandi vanno in rovina“.
Viene raffigurata la peste e con essa i medici veneziani che per paura del contagio indossavano una maschera a forma di becco al cui interno erano contenute erbe medicinali. Le stesse maschere che oggi sembrano semplici souvenir.
L’importanza dei medici viene sottolineata nella capacità di guardare oltre, e nel recuperare una forte identità siciliana, come fecero Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone Marino. Ma i medici hanno avuto anche un ruolo sociale non indifferente anche per l’Unità d’Italia, al fianco di Giuseppe Garibaldi.
Il secolo scorso testimonia il buio della mente ed un processo evolutivo che non ha portato al progresso. Questo sentimento viene sintetizzato dal termine “sonipsismo”: in una comunità sempre più grande, ci si sente sempre più soli. I medici quindi oggi devono guidare la nostra guarigione, in un rapporto con i pazienti legato all’umanità per affrontare il disagio del nostro tempo e non cercare altrove ciò che risiede dentro di noi”.
Elio Cardinale afferma con fierezza come Madè sia da annoverare tra i tre pittori siciliani più importanti dopo Piero Guccione e Renato Guttuso. Questo perché è riuscito a sintetizzare 4.000 anni di storia in 15 tavole a colori e 14 in bianco e nero. Il senso della mostra è quello di ridare il giusto peso all’apporto che la Sicilia ha dato alla storia della medicina: Empedocle ha dato vita alla biologia, Sofocle parlava della Sicilia come “Italia Illustre”, Ingrassia è stato il fondatore della medicina legale, Pitrè e Salomone hanno dato maggiore rilievo alla scienza del folklore, la demopsicologia ect..
«Bisogna essere orgogliosi della nostra terra, da sempre promotrice di cultura– ha affermato Cardinale- e bisogna tener salde le radici, perché il cambiamento sta nelle foglie e nei frutti ( citando Vico)».
Con vigore Elio Cardinale ammonisce: «E’ sempre l’uomo che deve guidare la tecnica e non il contrario. Il medico non è un semplice lettore di grafiche, né il paziente è semplicemente un ammasso di molecole. Quel qualcosa in più è l’empatia tra medico e ammalato, l’essenza della medicina».
L’assessore Roberto Lagalla loda il binomio vincente tra la narrazione dotta del professor Cardinale e la dimensione espressivo-percettiva di Madè, il quale è riuscito, attraverso il colore ed il disegno, ad individuare la corretta fase evolutiva della storia della medicina.
«L’Isola di Chirone è la dimostrazione di un percorso civile, di un approccio culturale diverso, perché al giorno d’oggi non esiste più un sapere meramente specializzato. La complessità presuppone conoscenze transdisciplinari e la stessa medicina oggi è il risultato sia del versante tecnico quanto di quello umano. La nostra è una comunità che deve trovare il suo valore identitario in una realtà virtuale che presenta verità distorte, costruite da pochi e queste bugie diventano il patrimonio a cui tutti fanno riferimento. Manifestazioni come quelle di oggi sono la speranza».
A concludere la manifestazione i premi assegnati a coloro che si sono distinti nell’ambito automobilistico nella stagione agonistica 2018:
Natale Giordano, Francesco Fontana, Gaspare Rizzo ed allo stesso Rosario Lo Cicero Madè, vincitori di Titoli Regionali; ai piloti-ospiti Claudio La Franca e Ninni Rotolo ed al veterano Pietro Amorello che,a causa dei raggiunti limiti di età, abbandona l’attività agonistica.
La consegna al pilota Pierluigi Fullone, del 7° Trofeo Francesco Faraco, intestato alla memoria del nonno materno del Presidente del Sodalizio, pilota automobilistico deceduto il 1 aprile del 1951, nel corso del Giro Automobilistico di Sicilia.