Servirsi di uno spazio inutilizzato della città di Palermo è trasformarlo in luogo in cui l’inclusione sociale incontra il “fare”, unendo tante realtà diverse. Ecco la sfida posta dall’associazione Lisca Bianca che approda sulla terraferma, precisamente all’interno dello scalo 5B della fiera del mediterraneo, istituendo la prima officina sociale condivisa in Sicilia.
A partire da oggi sarà possibile frequentare la struttura che offre a volontari e ragazzi con fragilità sociali, spazi di coworking, un’officina di 450mq con tantissimi macchinare con cui sperimentare e apprendere una professione, oltre ad una zona dedicata alla formazione con una platea di circa sessanta posti, in una superficie complessiva di oltre mille metri quadri messa a disposizione dalla città di Palermo.
Il padiglione 5B sarà l’unica struttura della Fiera del Mediterraneo ad essere aperta 365 giorni all’anno. Un’impresa, quella iniziata da Lisca Bianca nel 2015, che oggi vede la luce. La struttura è stata interamente riqualificata grazie al supporto di numerosi volontari e all’azienda Sika Italia che ha fornito molti dei materiali per la tinteggiatura e la pavimentazione.
«Questo spazio è stato reso possibile grazie alla fiducia del Comune di Palermo che ci ha dato il patrocinio – ha affermato Elio Lo Cascio presidente dell’associazione –. Per noi si prospetta come uno spazio di innovazione».
La presenza, all’interno dell’officina, di macchinari tra loro molto diversi permetterà ai ragazzi di approcciare a vari tipi di lavorazione, dal ferro al legno e imparare nuove tecniche, sempre affiancati da professionisti e artigiani «Abbiamo pensato di inserire macchinari che ci aiutano a costruire altre macchine in modo da creare tantissimi oggetti differenti» ha affermato Francesco Belvisi coordinatore dei lavori per Lisca Bianca.
All’inaugurazione presente anche il Sindaco della Città di Palermo Leoluca Orlando «Credo che sia un progetto splendido. Dovrebbero esserci più spazi dedicati a questo tipo di iniziativa, il cambiamento passa attraverso una visione circolare e participativa in cui tutti si sentono parte di un’evoluzione, la visione verticistica e individualistica non funziona e non produce cambiamento».
I partner del progetto sono: Centro Studi Opera Don Calabria, YAM S.r.l., Apriti Cuore, Periferica e ALAB – Associazione Liberi Artigiani, Artisti Balarm, Fondazione con il Sud che ha finanziato il progetto e ovviamente Sika Italia che, come già detto, ha fornito molti dei materiali per il restauro dell’immobile.