mercoledì, 18 Dicembre 2024
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La bella addormentata di Čajkovskij in scena a Palermo e a Catania

La collaborazione tra il Massimo di Palermo e il Bellini di Catania inizia con uno spettacolo creato per il Corpo di ballo del Teatro Massimo.

Il classico dei classici del balletto, La bella addormentata di Čajkovskij, dopo tre anni di assenza ritorna sul palcoscenico del Teatro Massimo Bellini di Catania in una nuova, sorprendente coreografia firmata da Matteo Levaggi, che ne propone un’ardita interpretazione contemporanea non priva di effetti speciali: su tutti la pioggia di tremila rose bianche, a conclusione del brano più celebre dell’intera partitura, l’Adagio della rosa.

Una creazione che vede impegnato il Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo in uno spettacolo raffinato e poetico che, dopo il successo della creazione palermitana dello scorso dicembre delle otto applauditissime recite, approda al Teatro Bellini di Catania, dove sarà in scena dal 9 al 14 ottobre: «un sogno in cui mondi ed epoche diverse si incontrano in totale libertà creativa», come ha dichiarato lo stesso Levaggi. Dopo il successo della Traviata del marzo scorso, presentata in un allestimento palermitano dovuto a Mario Pontiggia, il Teatro Massimo Bellini di Catania rinnova così la fruttuosa collaborazione con il Massimo teatro del capoluogo isolano, con cui ha avviato una sinergia particolarmente significativa sotto il profilo artistico e produttivo.

La bella addormentata sarà diretta dal maestro russo Mikhail Agrest. Nella nuova creazione di Levaggi la piccola Aurora (Romina Leone, secondo cast Yuriko Nishihara) è un’orfana, libera e intraprendente come una ragazza contemporanea, che vive in un incantevole palazzo con un paggio (Alessandro Cascioli, secondo cast Giovanni Traetto): sul fondo della scena, disegnata da Antonino Di Miceli, campeggiano due troni vuoti – e fors’anche una culla vuota, al proscenio. Vuole decidere liberamente della propria vita, senza bisogno di una Fata: per questo si addormenta, pungendosi con un mazzo di rose, in un universo in cui le fate sono boccioli di fiori.

Tutt’intorno molti personaggi en travesti: non soltanto la Fata Carabosse, come da tradizione (Vincenzo Carpino, poi Riccardo Riccio), ma anche quella dei Lillà, interpretata da Andrea Mocciardini. Il principe è Michele Morelli (secondo cast Alessandro Cascioli), in una compagnia che assembla i più validi elementi del Corpo di ballo del Massimo di Palermo, impegnati e complici in quest’intenso itinerario creativo. Particolarmente originali i costumi, con tocchi di ironica originalità nel divertissement dell’ultimo atto, realizzati dagli allievi del Master di Costume dell’Accademia Costume & Moda di Roma, coordinati da Andrea Viotti.

Negli ultimi anni il Corpo di ballo del Teatro Massimo, uno tra i solamente quattro rimasti attivi in seno ad una Fondazione lirica italiana, ha intrapreso un percorso che spazia dal repertorio classico a quello contemporaneo, interpretando coreografie di Carolyn Carlson, Micha van Hoeck, Jiri Kylián, Nacho Duato. Matteo Levaggi ha creato la coreografia per il Corpo di ballo del Teatro Massimo a conclusione del 2017, anno che lo ha visto ospite come coreografo in residenza della Fondazione Teatro Massimo di Palermo.

Il sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo Francesco Giambrone sottolinea «l’importanza di questa collaborazione, che vede il Corpo di ballo del Teatro Massimo– unico corpo di ballo di una fondazione lirica attivo a Sud di Napoli e uno dei quattro rimasti attivi in Italia dopo la chiusura di molte importanti e prestigiose compagnie in tutto il paese –impegnato non solo nella città di Palermo. Penso che sia giusto che i corpi di ballo delle fondazioni liriche rimasti attivi debbano rappresentare una risorsa non solo per il teatro a cui appartengono ma per l’intero territorio, contribuendo così a promuovere la cultura della danza e del balletto non solo nella città in cui si trovano ma in una zona più vasta».

«La collaborazione con il Teatro Massimo Bellini di Catania è una naturale estensione della relazione con questo teatro e si iscrive in un progetto più ampio, che vedrà sempre di più il nostro Corpo di ballo impegnato anche al di fuori della programmazione del nostro teatro. Questa è la conferma di una precisa scelta che il Teatro Massimo ha fatto, ritenendo il Corpo di ballo, al pari delle altre compagini artistiche, un pilastro fondamentale della sua programmazione, del suo progetto culturale e della sua struttura di produzione culturale. Si tratta anche del primo momento di ulteriori collaborazioni tra il Teatro Massimo e il Teatro Bellini, alle quali stiamo lavorando con il sovrintendente Grossi e che non si limiteranno a coinvolgere il Corpo di ballo. Stiamo lavorando in un’ottica di sinergia e di collaborazione a livello regionale».

Sulla stessa lunghezza d’onda il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania, Roberto Grossi: «Fare rete e circuitare nell’isola la grande lirica e la grande danza è alla base della sinergia, sempre più stretta, avviata da tempo tra il Bellini e il Massimo di Palermo: un obiettivo tanto concreto quanto ambizioso che stiamo focalizzando con il sovrintendente Francesco Giambrone per tradurlo in azioni coordinate, al servizio di un più vasto pubblico di residenti e turisti. Non si tratta solo di scambiarsi reciprocamente le produzioni, ma di realizzare spettacoli da portare in tour nel territorio regionale, andando avanti nella via intrapresa allestendo insieme nel 2016 “La Traviata” al Teatro Antico di Taormina. Una via che potrebbe portarci lontano, oltre lo Stretto, o addirittura all’estero, per farci ambasciatori dell’eccellenza siciliana. Per quanto riguarda in particolare La bella addormentata, voglio rendere onore al merito del Massimo palermitano per la capacità e la volontà di mantenere tra i suoi complessi artistici un Corpo di ballo di qualità, autentica rara avis in un panorama nazionale in cui l’arte di Tersicore ha più che mai bisogno di essere valorizzata e sostenuta».

«Quando la cultura e lo spettacolo riescono ad abbracciare diversi territori non si può che plaudire e incoraggiare operazioni del genere. Esprimo, a nome mio e dell’intero governo regionale, il vivo apprezzamento per questa virtuosa sinergia tra il Massimo di Palermo e il Bellini di Catania per mettere in scena nei rispettivi palcoscenici uno spettacolo che è fiore all’occhiello del Corpo di Ballo del Teatro Massimo. Uno spettacolo che sarà all’altezza delle aspettative e che porterà sia a Palermo sia a Catania l’eccellenza della nostra terra», lo ha detto l’assessore regionale allo Spettacolo Sandro Pappalardo.

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