Al nosocomio di Partinico, si è tenuto un convegno informativo sui benefici nutrizionali e psicologici, derivanti dall’allattamento al seno. La tematica della madre che allatta, ricorre in tutte le culture artistiche del mondo. Molto si è scritto sull’argomento e le campagne di sensibilizzazione sono plurime, tanto che in Italia, dall’1 al 7 ottobre di ogni anno, si celebra la settimana per l’allattamento materno, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e a generare sostegno.
In un dépliant del Ministero della Salute si legge: “allattare al seno è prima di tutto un gesto d’amore. E’ il modo più naturale per continuare quel rapporto speciale e unico che si è creato tra te e tuo figlio durante la gravidanza. E’ un momento ricco di emozioni, che crea un legame intenso, aiutando te e il tuo piccolo a conoscervi e a crescere. Il tuo latte è il migliore alimento per il tuo bambino: lo nutre in modo completo e lo protegge da molte malattie e infezioni. Il latte materno è pratico, semplice, in una parola perfetto“.
L’evento ”Gocce Di Mamma” ha rappresentato un momento utile per acquisire piena consapevolezza sulla tematica dell’allattamento al seno, raccontata da professionisti del settore (ginecologi, psicologi, responsabili di consultori, rappresentante di “la Leghe League Italia” ecc. ), con il contributo dell’Unicef Italia che, insieme all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), porta avanti le politiche dell’allattamento materno, attraverso un protocollo finalizzato a creare “Ospedali e Comunità amici dei bambini”. Il convegno ha visto altresì la partecipazione di neo mamma, non solo come uditrici, ma come parte attiva di un processo, che le ha viste protagoniste. Raccontare, riflettere, confrontarsi, scambiarsi le esperienze, questo il fil rouge della giornata dedicata al miracolo della vita.
Dai vari interventi, è emerso il valore dell’allattamento, considerato un dono di valore ineguagliabile non solo per il bambino, ma anche per la mamma. Il bambino che esce dal grembo materno, viene da subito appoggiato amabilmente, sul petto della madre. Questo permette al nascituro di riconoscere l’odore e il battito del cuore della madre. Il contatto lo tranquillizza e lo conforta. Così il bambino, nel momento in cui ciuccia il latte dal seno materno, soddisfa un duplice bisogno, quello di nutrirsi e quello di mantenere il legame con la mamma.
Se mettere al mondo un figlio è un gesto d’amore, allattare è il più grande gesto d’amore verso il proprio figlio. Uno scambio d’amore, fatto di odori, di sensazioni pelle a pelle. L’allattamento al seno è una emozione inspiegabile, personale e magica. Questa la sintesi del vissuto emotivo di una giovane madre, Rosita Brugnano, accompagnata durante la gravidanza e l’allattamento dalla dottoressa Munna del consultorio familiare Terrasini/Cinisi.
«Premetto che, nella preparazione di accompagnamento alla nascita – dichiara Rosit -, ho trovato un grande sostegno nella frequenza, sin dai primi mesi, del corso pre-parto, gestito dalla dottoressa Munna. Il ruolo della Munna, ostetrica, professionista, ha avuto una grande importanza, sia dal punto di vista fisico che, emotivo. Le figure, l’ostetrica da una parte e il ginecologo dall’altro, nel mio caso il dottor Di Lorenzo e tutta l’equipe della ginecologia, hanno reso la mia gravidanza più serena e più consapevole. Ritengo quindi fondamentale – continua Rosita -, che la scelta migliore sia quella consapevole, maturata dopo un’adeguata informazione. Oggi vorrei parlare di questa meravigliosa esperienza, provare a riferire quello che da mamma ho vissuto, allattando al seno il mio bambino. Devo confessare che, dal momento del concepimento, essendo alla mia prima gravidanza, sono stata assalita da ansia, preoccupazioni e timori per ciò che, mi preparavo ad affrontare».
«E’ naturale che – prosegue la Brugnano -, nella mente di una mamma in attesa, il pensiero fisso è quello di metterlo al mondo. Sofferenza e gioie, preoccupazioni e timori, si mescolano, il corpo si trasforma e il bambino si prepara ad affrontare la vita. Acquisire fiducia e consapevolezza, infonde la giusta serenità per affrontare il parto. Allatto mio figlio da 5 mesi – continua Rosita, con la voce rotta dall’emozione -, posso testimoniare che quando allatto, ho la percezione di ricevere, in modo esclusivo, un momento di gioia, da condividere tra me e mio figlio, che mi fa sentire avvolta dentro uno spazio magico, nel quale mi piace restare, per assaporarne la bellezza. E’ bello poter dedicare, a qualsiasi ora, momenti sia di giorno che di notte, a questo incontro a due, intimo e magico, di nutrizione, di amore e di scambio. A mio avviso, sono due le direzioni da seguire: l’amore e la conoscenza. Vorrei concludere il mio intervento con una frase detta da Papa Francesco durante una sua omelia: “se il tuo bambino inizia a piangere, forse perché è indisposto, ha caldo, ha fame o semplicemente perché è nervoso, attaccalo al seno senza paura, questo atto è la pura rappresentazione del linguaggio dell’amore”».
Sullo sfondo dell’emozione di una mamma, come donna, madre e operatrice dell’informazione, ritengo sia necessario sviluppare e potenziare, una fitta rete di servizi, volti all’orientamento e alla formazione e ciò al fine di diffondere e consolidare la cultura dell’allattamento al seno, soprattutto in quei paesi dove l’alimentazione artificiale, è stata considerata la più accreditata.
Un plauso va ai consultori familiari e l’ASP competente per territorio, perché nel mosaico della vita, si raffigurano come tasselli necessari e guidanti.
“Un neonato ha solo tre esigenze: calore tra le braccia di sua madre, cibo dal suo seno e sicurezza nella consapevolezza della sua presenza. L’allattamento al seno soddisfa tutti e tre”. (Grantly Dick-Read)
