Visita a Palermo del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, dopo una breve sosta in autostrada per apporre sulla stele di Capaci una corona di fiori, all’Istituto Comprensivo Statale ‘Padre Pino Puglisi’ di Brancaccio, in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico nonché del 25° anniversario del martirio di Padre Pino Puuglisi, allora parroco del quartiere, ucciso il 15 settembre 1993 dalla mafia.
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La giornata si è aperta con non poche polemiche per l’assenza del Governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci e del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

Il Sindaco non si presenta per protesta contro il taglio di 16 milioni di Euro proprio al quartiere di Brancaccio, avvenuto la scorsa notte con la fiducia sul Decreto Milleproroghe: «“Dopo lo “scippo” di quasi 16 milioni di euro, spero che oggi il Presidente Conte colga l’occasione per trovare la giusta ispirazione e comprendere il grave, gravissimo errore commesso nel cancellare i fondi del Bando periferie». Il presidente Nello Musumeci, ha giustificato la sua assenza per soprevvenuti impegni .
In loro vece, hanno presenziato gli assessori Roberto Lagalla, Giuseppe Mattina e Giovanna Marano. Presente anche Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo che, al suo arrivo, ha dato la sua benezione anche ai giornalisti.
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«È la prima volta che vengo a Brancaccio e sono stato molto contento dell’invito, infatti ho accettato subito – ha affermato il Presidente Giuseppe Conte. È stato un sogno che si è avverato nonché un’occasione per rileggere qualche pagina del passato».
In merito all’assenza del Sindaco, il Premier ha dichiarato: «Io sono il Presidente del Consiglio dei Ministri e rappresento il Governo, che è di tutti. Se il Sindaco di Palermo non accoglie il suo Presidente del Consiglio e ritiene corretto questo comportamento con le istituzioni, faccia pure».
A rigurado, Conte non si è lasciato sfuggire l’occasione per lanciare una stoccata al Sindaco della quinta città di’Italia, accusandolo di non avere partecipato ai tavoli tencici che si sono tenuti tra il Governo e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani: «Solo per la precisione, è corretto anche essere trasparenti coi propri cittadini: infatti, l’altra sera, dopo aver lavorato fino a tardi, ho incontrato una delegazione dell’Anci, molto rappresentativa, con una ventina di sindaci, tra i quali non ho visto il sindaco Leoluca Orlando».
«Abbiamo lavorato – ha proseguito il Premier -con l’intento di trovare una soluzione e l’abbiamo trovata. Sarà molto proficua per chi vorrà fare opere concrete e non chiacchiere. Il provvedimento su cui stiamo lavorando – conclude il Premier – era stato dichiarato incostituzionale, dunque stiamo recuperando un profilo di costituzionalità che sembrava insuperabile, portando avanti progetti già avviati».

Le polemiche, però, non hanno fermato l’entusiasmo degli studenti dell’Istituto ‘Padre Pino Puglisi‘ che hanno accolto il Presidente del Consiglio e le autorità con l’inno nazionale suonato dall’orchestra della scuola. Ad introdurre l’incontro, il preside dell’istituto, Andrea Tomaselli che, riprendendo le parole del Beato Pino Puglisi, ha esortato il Premier a continuare a sostenere il processo “irreversibile” di crescita intrapreso in questi anni dall’istituto.
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«Solo chi custodisce la valenza dell’umiltà può essere efficace – ha affermato Mons. Corrado Lorefice rivolgendosi agli studenti della scuola -. Sentitevi abbracciati oggi perché non siamo qui per un mero atto celebrativo, ma perché siamo vostri servitori».
In seno all’incontro, sono stati premiati, con tanto di foto ricordo con il Premier, 16 studenti per essersi distinti per livello di crescita e di preparazione raggiunto durante il proprio percorso scolastico.

“Qual era la sua materia preferita a scuola?” “Ha mai sentito parlare di Brancaccio? Che idea si è fatto?” Queste sono delle domande rivolte a Conte dagli studenti, alle quali ha così risposto: «Amavo tanto le materie letterarie, perché la lingua, la parola, e la padronanza di essa, è sempre un mistero affascinante. Avevo sentito parlare di Brancaccio ma non avevo una conoscenza personale ed anche se mi sono fatto raccontare la storia, penso che sia difficile farsi un’idea di un luogo se non lo conosci da dentro».
Francesco Puglisi, fratello del Beato e docente onorario della scuola, si è rivolto al Premier con tono duro facendo trasparire la voglia di vedere realizzati interventi concreti, da parte di questo Governo, che già ha tolto molto al quartiere con il “Milleproroghe”: “I suoi predecessori sono venuti qui solo per fare passerelle dopo le quali non abbiamo visto alcun intervento concreto. A lei voglio fare un trattamento speciale: non le chiederò niente”.
“So che in tanti si sono sbracciati a promettere – ha risposto Conte -. Prima di venire qui, ho cercato di capire quali fossero le zone d’ombra nel rapporto fra il governo e questo quartiere. Credo di averle individuate ma occorrono risorse. Non prometto nulla, ma vedremo”.