venerdì, 18 Ottobre 2024
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Il ritorno di Scruscio: il festival sulla sicilianità dal 29 al 30 agosto a Terrasini

Scruscio. Ed è il decimo. Ritorniamo e siamo più vivi che mai. Che a parafrasare i detti siciliani, suona un po’ come “sbagliare è umano, perseverare è diabolico, sì, ma sennò… che divertimento c’è?”. La manifestazione creata dieci e passa anni fa da Massimo Minutella per raccontare la Sicilia attraverso le voci di chi l’ha vissuta, amata e portata al successo, quest’anno con tenacia ha deciso di perseverare: ed eccola ritornare baldanzosa al Museo di Palazzo D’Aumale, a Terrasini.

‘Scruscio’ si srotolerà su due serate, domani (mercoledì 29) e dopodomani (giovedì 30 agosto), condotte come sempre dallo showman, trasmesse in diretta su PrimaRadio e realizzate da Il Melangolo; iniziative direttamente promossa dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana, con il contributo del Polo museale, del Comune di Terrasini e della GESAP. L’ingresso è libero.

“Scruscio è Sicilia e ancora Sicilia – dice Massimo Minutella – Il racconto dell’isola attraverso i suoi protagonisti e tramite chi, nel corso degli anni, è rimasto affascinato da luoghi che da soli, ispirano un amore immenso”. Un’edizione che si muoverà tra racconto e musica, con ospiti come sempre, profondamente legati alla Sicilia: da Gianfranco Jannuzzo a Leo Gullotta, fino a Red Ronnie. La musica sarà assicurata dalla Lab Orchestra con alcune guest: Mario Incudine, Qbeta, Miele.

“Scruscio è ormai una manifestazione “storica” – spiega Patrizia Li Vigni, direttore di Palazzo D’Aumale – e l’unione con un museo che guarda al suo territorio, è soltanto un ulteriore modo per parlare della Sicilia e promuovere i suoi tesori”.

Serate a capitoli. Si inizia mercoledì (29 agosto) alle 19 con una particolare “visita guidata” dai colori squillanti visto che è dedicata ai carretti siciliani, una delle tante anime espositive del Museo di Palazzo D’Aumale: Salvo Piparo salirà e scenderà virtualmente dai carretti con personaggi veri, inventati, straordinari, popolari, tutti affidati alla sua versatilità di cuntista. La stessa ”visita guidata”, ma con un piglio più “professorale” e storico, sarà invece affidata il giorno successivo a Gaetano Basile.

Sempre mercoledì, alle 21, il palco sarà tutto per Red Ronnie: colui che in Italia fece conoscere, nei lontani anni Settanta, Janis Joplin e i Sex Pistols, mentre tutta Italia si dava alla disco music; il creatore di Bandiera Gialla ma soprattutto del Roxy Bar, non arriverà da solo a Terrasini, ma sarà virtualmente accompagnato dai personaggi che ha intervistato durante venticinque anni di trasmissione, prima in tv o poi sul web.

Dal suo enorme mansionario di interviste, Red Ronnie ha scelto quelle legate alla Sicilia: e quindi, le conversazioni con Franco Battiato, Carmen Consoli, Fiorello, Giuni Russo, i De Novo anche immagini di Morandi in giro per i mercati e della famosa “Pantera”, la contestazione studentesca degli anni Novanta. Ognuna condita da aneddoti, frasi, autografi, ricordi.

Alle 22, toccherà invece a Gianfranco Jannuzzo con il suo “Recital”: l’attore agrigentino si racconterà “senza paracadute”, dagli inizi con Gino Bramieri, l’amicizia con Renzino Barbera, le lezioni di Gigi Proietti, il debutto in teatro diretto da Gabriele Lavia. E poi via, con tanti anni di teatro, la tv con Paolo Limiti e tanto altro. Una vera e propria serata d’onore tra sketch, battute, ricordi, dialetti.

La seconda giornata (giovedì 30 agosto) si aprirà invece alle 18 con una particolarissima e “zuccherosa” lezione del pasticcere Santi Palazzolo che racconterà (e preparerà in diretta) i dolci della tradizione siciliana, svelando anche qualche segreto di arte pasticcera. Cercando di risolvere un busillis: cassata con canditi, si o no? Dopo la seconda “visita ai carretti”, guidata da Gaetano Basile, il palco sarà tutto per la Lab & Friends; ovvero la Lab Orchestra, capitanata dallo stesso Massimo Minutella, alle prese con scorribande “autorizzate” nella musica italiana.

Con alcuni “ospiti” d’eccezione come Mario Incudine – Enna è stata solo un punto di partenza, da lì
Mario ha conquistato il Mediterraneo – i Qbeta – Peppe Cubeta & company si nutrono di vento meticcio latino/americano, di ritmi sanguigni dei Balcani, di solarità insulana – e Miele, che due anni fa è stata premiata dal M.E.I. come migliore artista emergente di Sanremo 2016. E da allora non si è più fermata, senza mai rinunciare alle sue radici nissene.

Alle 22, si chiude con un ultimo ospite d’eccezione: dopo essere stato la “voce” del Festino – e per uno autenticamente catanese come lui, non è stato facile -, e aver ricordato i 50 anni dal terremoto sul Cretto di Burri, Leo Gullotta si prepara ad una nuova stagione teatrale sotto il segno di Luigi Pirandello. Racconterà questo e molto altro, sollecitato da Massimo Minutella.

Sempre domani (29 agosto)  alle 18, sarà possibile partecipare al Tour 100 Passi nei luoghi della memoria di Peppino Impastato, condotto dal fratello Giovanni. Il posto in pullman è gratuito.

Info e prenotazioni: 366.7369149 e 338.7865034.

SCRUSCIO X | IL PROGRAMMA

29 agosto

Ore 18 | Tour 100 passi

Ore 19 | Salvo Piparo | racconti di Sicilia

Ore 21 | Red Ronnie

Ore 22 | Gianfranco Jannuzzo “Recital”

30 agosto

Ore 18 | Santi Palazzolo “Dolci di Sicilia”

Ore 19 | Gaetano Basile | Racconti di Sicilia

Ore 21 | Lab & Friends | Mario Incudine, QBeta, Miele

Ore 22 | Leo Gullotta

TOUR 100 PASSI

Il tour “100 passi” nei luoghi della memoria di Peppino Impastato si svolgerà mercoledì 29 agosto dalle 18 e sarà condotto da Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978. Si parte da Palazzo d’Aumale  verso la sede di Radio Aut e si ripercorrerà l’ultimo (presunto) tragitto di Peppino dallo studio radiofonico verso la sua casa di Cinisi, fermandosi al casolare, dove il giovane venne ucciso. Tappa successiva sarà il bene confiscato, oggi eco villaggio solidale Fiori di Campo, gestito dalla Cooperativa sociale Libera-mente; quindi visita alla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Museo di giustizia e verità. Da qui partirà il famoso “percorso dei cento passi”, simboleggiato dalle “Pietre d’inciampo”, opera d’arte en plein air che segna la distanza tra Casa Memoria e l’abitazione del boss mafioso Gaetano Badalamenti, mandante dell’omicidio di Impastato.
Casa Memoria Impastato

PALAZZO D’AUMALE

È impossibile descrivere Palazzo d’Aumale senza conoscere il nobile Henry d’Orleans, duca d’Aumale, quarto figlio di Luigi Filippo re di Francia e di Maria Amelia di Borbone. Palazzo d’Aumale fu una delle molte proprietà del principe ottocentesco dall’intelligenza vivace, erudito di classe, collezionista straordinario, soldato di genio, uomo d’affari senza uguali. Ebbe grandi ideali, e fra questi la carriera militare.

Nominato ufficiale, difese i Borboni in Algeria e per i suoi meriti fu promosso Lieutenant general (General de Division), insignito della Legion d’Honneur. Sposò la figlia del principe di Salerno, Maria Carolina, da cui ebbe due figli: il primo Louis, principe di Condé, il secondo Henry Leopold, duca di Guise. Quando Parigi diventa teatro di una nuova rivoluzione, il re di Francia Luigi Filippo cerca dapprima di placare la sommossa e poi abdica in favore del figlio più piccolo.

Ma tutto è inutile, la famiglia reale è costretta all’esilio, la Francia è interdetta agli Orleans, i beni sequestrati; il duca d’Aumale inizia una lotta per avere restituiti almeno i beni ereditati e i beni dotali della moglie. Vincerà la battaglia e, da uomo d’affari quale era, riesce persino a realizzare dei profitti, facendo fruttare il suo patrimonio. Ama la Sicilia e desidera acquistare una proprietà: nel 1852 i Rothschild gli offrono il feudo dello Zucco degli eredi del principe di Partanna: 3300 ettari di terreno coltivato a vigneto ed uliveto.

La richiesta è di 150.000 once e il duca riesce a comprarlo per 95.000. Sempre Henry d’Aumale acquista dalla madre Palazzo d’Orleans e lo rende splendido, importando arredi da Francia e Inghilterra ed ampliando il parco fino a 70 ettari nel cuore della città. Bibliofilo accanito e collezionista, accorto e furbo, D’Aumale comprò (tramite prestanomi) azioni nei principali giornali inglesi e belgi che erano caldamente “invitati” a propagare pubblicamente la causa degli Orleans. Altre vicende costellarono la sua vita, fino alla definitiva riabilitazione in Francia.

IL FEUDO DELLO ZUCCO, OGGI PALAZZO D’AUMALE. Fu costruito intorno al 1835 da don Vincenzo Grifeo, duca di Floridia e principe di Partanna, per sistemarvi i magazzini per la conservazione del vino, sullo stile della cantina borbonica di Partinico. Nel 1860 D’Aumale fece costruire un’elevazione della palazzina che si affacciava sulla spiaggia Praiola. Il palazzo era utilizzato dal principe come magazzino di stoccaggio e abitato durante il periodo di carico dei velieri.

Un viadotto portava il mosto che si trovava negli invasi sotto il pavimento a mare, ai velieri per il trasporto. Il trasporto via terra era assicurato dai vagoni che partivano giornalmente dalla stazione dello Zucco diretti in Francia dove il profumato vino Inzolia e il Moscato Zucco erano molto apprezzati. Nel 1897 Henry d’Orleans morì nella notte allo Zucco: aveva 75 anni, fu sepolto avvolto nellabandiera tricolore. Una corazzata francese fu inviata ufficialmente per riportare le spoglie mortali del duca in patria dove gli furono resi i massimi onori militari e civili.

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