mercoledì, 15 Gennaio 2025
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Si celebrerà il 20 giugno la Giornata mondiale del rifugiato

Iniziativa istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite

Mercoledì 20 giugno si celebrerà la Giornata mondiale del rifugiato, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 66/76, approvata il 4 dicembre del 2000, per sancire l’approvazione della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati, avvenuta a Ginevra nel 1951. Un’occasione quindi per ribadire la necessità di assicurare ai rifugiati il godimento dei loro diritti umani fondamentali, e della sicurezza necessaria alla loro sopravvivenza, evidenziando altresì che l’art. 1 della citata Convenzione, fornisce la definizione di status dei rifugiati.

Saranno tante le iniziative in tutta Italia che si proporranno di dare visibilità alle espressioni di solidarietà verso i rifugiati, amplificando la voce di chi accoglie e rafforzando l’incontro tra le comunità locali, i rifugiati e i richiedenti asilo.

La scuola, nella fattispecie, ha il dovere di aiutare i ragazzi a comprendere il fenomeno delle migrazioni nella sua complessità e, pertanto, anche il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei diritti Umani aderirà alla Giornata mondiale del rifugiato.

Ai docenti spetta anche il delicato compito di spiegare i termini, i regolamenti, e le fonti statistiche relative al fenomeno delle migrazioni, aiutando gli studenti a saper discernere le informazioni utili e reali, e a formarsi un’opinione critica e lucida. Ed ancora, creare occasioni di approfondimento, attraverso visite ai musei, lettura di libri, proiezione di film, musica, pittura e lo studio della terminologia appropriata.

“Nessuno stato sociale può sopravvivere se deve confrontarsi con una continua crescita della popolazione. A meno che, naturalmente, non vi sia pari sviluppo. Poi c’è un fattore emotivo da non sottovalutare, ovvero il livello di empatia che una società è in grado di esprimere nei confronti dei nuovi venuti e nella capacità di comprendere il fenomeno demografico. L’atteggiamento ostile di alcuni Paesi europei è un errore politico ed etico. L’Europa possiede già un’anima solidale. Il che naturalmente non vuol dire immigrazione incontrollata. L’Africa deve comunque trovare la sua via allo sviluppo affinché la sua gente trovi lì vita e benessere” (Amartya Sen), secondo quanto riportato dalla nota del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, a cura della docente Daniela Provenzano.

 

 

 

 

 

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