Ecco la prima poetessa, scrittrice: FRANCESCA CURRIERI
BIOGRAFIA
Francesca Currieri è una scrittrice e poetessa siciliana, da anni impegnata nel sociale e nella vita politica, avvocato e anche giornalista, ha pubblicato nel 2007 il romanzo “Non farti rubare i tuoi diritti”; la sua poesia “Parole e speranza” è stata pubblicata nell’antologia Parlami d’amore dall’associazione Akkuaria di Vera Ambra; le sue poesie “Le ali mozzate e Preghiera di una madre” sono state pubblicate nell’antologia Donna semplicemente donna dall’associazione Akkuaria di Vera Ambra nel 2013; il suo racconto “Il pianto di una donna” nel 2013 è stata pubblicata nell’antologia 100 parole per raccontare dalla casa editrice Carta e Penna; nel 2013 la sua poesia “La maschera del tempo” è stata inserita nell’antologia Fuliggine dalla casa editrice Gli Occhi di Argo; nel 2013 si è classificata al 3° posto al Premio di poesia e letteratura “Città di San Giorgio a Cremano” patrocinato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; la sua poesia “Il profumo della solitudine” è sta pubblicata nel 2013 all’interno dell’antologia 1° concorso internazionale Città di Borgetto, di cui è stata anche organizzatrice e presentatrice; nel 2014 ha scritto la prefazione per la commedia teatrale “Ogni nodo viene al pettine” di Francesco Billeci & Dario Veca; nel 2014 ha pubblicato la raccolta antologica “Rarichi du passatu ” insieme al poeta Francesco Billeci; nel 2014 ha ricevuto il premio giornalistico dall’accademia Internazionale Il Convivio di Castiglione di Sicilia; nel 2014 ha ricevuto una menzione di merito dalla giuria del Premio Internazionale dell’Archivio Diaristico “La Lanterna Bianca” con il racconto “La carta è più paziente degli uomini”. nel 2014 ha scritto la prefazione per l’antologia I Concorso Nazionale di poesia “Agnese Borsellino I Edizione” ; nel 2014 ha pubblicato la poesia “A Giovanni e Paolo” all’interno dell’antologia I Concorso Nazionale di poesia “Agnese Borsellino I Edizione” di cui è stata anche organizzatrice e presentatrice dell’evento; La poesia “Meravigliosa estate” è stata pubblicata all’interno dell’antologia Summer 2014 pubblicata dalla Casa Editrice La Stella Cadente di Napoli.
Due poesie di Francesca Currieri:
“Ladrocinio d’innocenza”
Non riconosco la tua età
dal viso traspare la tua adolescenza.
Sei un bambino soldato,
dietro i tuoi occhi si cela
odio, rabbia e violenza.
Un’infanzia rubata la tua,
costretto ad obbedir senza reagire,
combatti una guerra e non sai perché.
Addestramenti disumani e crudeli,
sai sparare ed uccidere
come fossi un adulto.
Piccolo guerriero senza ricordi
imbracci un fucile mitragliatore
combatti senza paura di morire,
per te non è il videogioco delle guerre stellari.
Diritti negati, calpestati,
sogni infranti e libertà mai concesse.
Un’infanzia ricca solo di paure e costrizioni
povera di serenità e affetti.
In mente non hai un passato felice da custodire
non hai un mondo nuovo da scoprire,
la lotta è il tuo unico destino.
In questi versi voglio racchiuder la speranza,
voglio pregar per te bambino del Congo,
affinché possa riprenderti la tua infanzia,
cercando di cancellar odio e violenza.
“Giovanni e Paolo”
Ho sognato Giovanni e Paolo
avvolti da una nuvola bianca,
l’un accanto all’altro, conversavano serenamente.
Un tuffo nel passato e i ricordi prendevano forma lentamente.
La legalità e l’impegno
a servizio dello Stato e dell’onesta gente.
La fiamma del dovere Palermo rifulgeva.
Dei pentiti e dei mafiosi
loro ascoltavan la voce,
nell’organizzazione criminale
volevan tuffar le mani.
Carpir segreti, nomi, intenti e progettualità
nel loro lavoro, era la priorità.
Corposi atti e documenti per sdradicar mafia e mala gente.
Non si leggea odio nelle loro parole,
né angoscia e neppure risentimento,
ma solo compianto per l’agognata terra.
Con gli occhi scrutavan la Trinacria,
terra bella e martoriata,
terra di mare, sole, di arance e di mandorlo in fiore.
Dal tritolo dilaniati, con la vita hanno pagato,
nella magistratura un vuoto hanno lasciato.
Giovanni e Paolo non sono morti invano,
le loro idee, azioni e parole,
continuano ad echeggiar nei cuor dei Siciliani,
destando orgoglio, speranza e vanto.