Oggi presso l’aula Magna dell’Istituto Statale Superiore “Francesco Ferrara” di Palermo l’artista palermitano Pippo Madè insieme al figlio Rosario Lo Cicero Madè, presidente dell’associazione culturale “Festina Lente”, hanno incontrato gli alunni del Ferrara per parlare di arte e legalità.
Pippo Madè, per l’occasione, ha consegnato all’istituto una propria litografia dedicata alla memoria di Beato Pino Puglisi.
L’incontro ha visto la partecipazione attiva di tutti i ragazzi i quali hanno posto numerose domande all’artista, circa i temi trattati nelle sue opere e il suo impegno decennale nel sociale, alle quali ha risposto con grande entusiasmo. Madè alla fine della manifestazione non si è sottratto ai selfie con i giovani studenti ed ha ricevuto dall’istituto l’attestato di riconoscimento “Un artista per amico“.
Il dirigente scolastico Eliana Romano al GCPress ha dichiarato «Avere oggi con noi il grande maestro Pippo Madè significa portare ai ragazzi una testimonianza vivente di un periodo non poi così lontano dove la mafia ha creato numerose vittime. Per l’istituto – ha concluso la Romano – questo gesto è una grande presa di posizione, oggi la mafia è cambiata ma c’è».
Il professore Nicolò Mannino, docente dell’istituto, ha confidato al GCPress «Qui ha sede il Parlamento Internazionale della Legalità. In questo contesto, come scuola, cerchiamo di valorizzare il talento dei nostri ragazzi in modo che ognuno possa rafforzare il proprio Io. Non si viene a scuola solo per apprendere mnemonicamente – continua il professore – ma occorre un coinvolgimento reale che riflette la gioia di vivere. L’arte non è solo bellezza estetica ma anche bellezza dell’anima che esprime quel “Fresco profumo di libertà” di cui si facevano fautori Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e tanti altri che hanno dato, attraverso il loro operato, una pennellata di speranza in un momento in cui si crede che tutto sia finito».
Il maestro Pippo Madè in esclusiva al GCPress ha dichiarato «Parlare oggi a questi ragazzi per me è stato commovente, mi è capitato più volte di parlare anche con dei bambini e in questi contesti mi diverto molto perché devo rendere il mio discorso giocoso. In questa circostanza si possono affrontare anche temi di spessore. Parlare a dei ragazzi così giovani è come prendere una boccata di ossigeno e mi fa credere di non parlare nel deserto. Oggi – continua Madè – stiamo vivendo in un periodo di confusione. Ho vissuto in periodo completamente diverso da questo in cui i politici pur sostenendo ideali assurdi da ogni punto di vista, avevano di per sè una loro logica e prendevano una posizione. Oggi rimango perplesso di fronte ai cosiddetti “non discorsi” che innescano un meccanismo tale da avere dei professori minacciati dagli alunni, sostenuti quest’ultimi dai genitori che non attribuiscono ai docenti la giusta autorità. Spero che le nuove generazioni si mettano in moto per portare avanti ideali quali uguaglianza e il rispetto».