La storia del jazz, e di tutta la musica in generale, è piena di vicende umane e artistiche che si collocano decisamente in una dimensione fuori dall’ordinario. Quella di Pat Martino, però, ha qualcosa di incredibile ed unico e può considerarsi, senza alcuna esagerazione, un esempio epico di rivincita sulle avversità della vita e di passione per la musica. Sul palco del Real Teatro Santa Cecilia inserito nella stagione concertistica della Fondazione The Brass Group, per Palermo Capitale della Cultura Italiana 2018, in prima Europea ed in esclusiva italiana, PAt Martino Trio, sabato 7 aprile, in un doppio spettacolo alle ore 20.30 e 22.15. Nato a Filadelfia nel 1944 da emigrati campani, Pat Martino inizia giovanissimo a suonare la chitarra e la sua abilità lo porta subito a collaborare con big del rock come Bobby Rydell, Chubby Checker e Bobby Darin, poi con importanti figure del rhythm’n blues ed infine s’innamora del jazz, in particolare della spiritualità di John Coltrane e dello stile di Wes Montgomery, suonando con Charles Earland, Slide Hampton, Jimmy Smith, Red Holloway ed altri grandi. A diciott’anni è già un’icona del jazz e in breve diviene uno dei massimi modelli stilistici dello strumento, conquistando fama e prestigio internazionale non solo per la prodigiosa velocità sulle corde ma anche per la nitidezza ed eleganza del fraseggio, per la traboccante fantasia delle sue folate improvvisative e per un gusto esecutivo che sa compendiare classe e potenza, romanticismo e rapidità. Tuttavia nel 1980, proprio all’apice del successo, un aneurisma sembra fermarne per sempre il filo vitale. Nonostante 19 ore di coma, Pat Martino ne esce vivo ma le conseguenze sono devastanti. Non ricorda nulla, neppure come si imbraccia una chitarra, e non sa più niente di musica. «Da quel momento è cominciato un nuovo capitolo della mia vita – dice il musicista nella sua autobiografia “Here and now!” – Non avevo né passato né futuro. Ho dovuto costruirmi una nuova definizione di realtà: ora. Né ieri né domani, soltanto “ora”».
Riparte da zero, s’inventa un originale metodo d’apprendimento, basato su lettere dell’alfabeto, geometria e matematica, e con dolorosa lentezza ma ferma caparbietà riprende confidenza con la musica. Probabilmente è l’unico chitarrista che abbia imparato due volte a suonare lo strumento. “The return”, album solista del 1987, è il suo commovente e intenso ritorno sulla scena attiva. Continua a non ricordare nulla della sua carriera e delle sue passate affermazioni ma la sua stella in breve torna a brillare come prima. Il suo tocco chitarristico è sempre pura armonia, come conferma anche il recente “Formidable”, pubblicato l’anno scorso dalla HighNote e registrato con la medesima formazione con cui il musicista giunge adesso in Sicilia per la prima volta. Nell’album Martino rilegge alcuni vecchi cavalli di battaglia da lui composti nella “prima vita” (come “El hombre”, dal suo disco d’esordio, e “On the stairs”) e famosi classici di Charles Mingus, Duke Ellington, Dave Brubeck, Hank Mobley, Joey Calderazzo e Gerry Niewood. Sì, Pat Martino è proprio l’uomo che visse due volte.
Biglietti a partire da euro 20,00 più i diritti di prevendita.
Da quest’anno, inoltre, la Fondazione ha attivato, oltre all’acquisto online dei biglietti tramite il circuito www.ticksweb.come i punti vendita autorizzati, altri due punti di prevendita, uno presso il Real Teatro Santa Cecilia (Piazza Santa Cecilia n. 5 – 90133 Palermo – 091\ 88 75 201, 091 88 75 119, dal lunedì al venerdì a partire dalle 9.30 sino alle 12.30, ed un altro presso Santa Maria dello Spasimo (Via dello Spasimo, n. 15 – 90133 Palermo – 091 77 82 860, 091 77 82 861) dal lunedì al venerdì a partire dalle ore 15.30 alle 19.30. Infoline Fondazione The Brass Group: 091 778 2860 – 3312212796, info@thebrassgroup.it, www.thebrassgroup.it.