Per rompere il ghiaccio, il primo artista, si fa per dire, che apre questa rubrica, è me medesimo. Spero vivamente che vari artisti e so che siete tanti, si facciano conoscere su questa rubrica. Aspetto con ansia le vostre opere, inviate il tutto alla e-mail: arte@giornalecittadinopress.it
Si ricorda che le e-mail dovranno contenere la seguente dicitura: “dichiaro che la/le opere allegate alla presente e-mail, sono di mia proprietà e che autorizzo, a titolo gratuito, la pubblicazione e l’uso alla testata giornalistica Giornale Cittadino Press.”
L’amico Pippo mi ha chiesto di scrivere due parole su di lui e sulle sue opere, cosa dire, ci conosciamo da quando eravamo bambini e lui è sempre stato un tipo estroso. Si laurea in architettura e subito dopo entra nel mondo del lavoro presso l’Amap (l’azienda dell’acqua di Palermo). Sia nel primo che nel secondo caso si dedica all’inventiva e all’immagine con apprezzabili risultati.
Ad un certo punto della sua vita, i suoi secondi 50 anni, misteriosamente torna ai pennelli e alle tele, attività che aveva interrotto per dedicarsi ai suoi figlioli, e sperimenta nuove tecniche ed affina la pittura denominata “Pittura d’azione” dove mette in evidenza colori vivaci ed allegri.
L’ho spiato mentre dipingeva quasi in contemporanea tre quadri e la cosa mi ha divertito molto: aveva piazzato tre tele a terra sopra un telone, una accanto all’altra. Due di esse avevano subìto un trattamento preparatorio uno con la sabbia e l’altro con i colori acrilici. Intorno a queste aveva predisposto i barattoli di smalto, le bombolette spray di colori acrilici, i barattoli con le pietrine, la sabbia colorata ed i pennelli ed era lì assorto a contemplare le tele, le guardava e le riguardava come se aspettasse l’ispirazione. All’improvviso, come colto da un raptus, cominciava con fare frenetico a prendere i pennelli ad immergerli nei barattoli di smalto e subito dopo a stendere i colori, a quel punto sembrava che cominciasse una danza di tipo tribale: girava intorno alle tele, continuava a prendere i pennelli e a stendere i colori. Le sue braccia sembravano tentacoli che si allungavano sulle stesse senza toccarle, prendeva gli spray e spruzzava i colori, con gesti automatici prendeva la sabbia e le pietrine e le faceva volare sopra le tele, a questo punto una nuvola avvolgeva il tutto e lui quasi scompariva. Appena la nuvola si è diradata finalmente vedevo così come per magia i quadri finiti …
Ma lui dov’è?
A questo punto penso, nel mio piccolo, di avere reso bene e in poche parole cosa ho provato nel vedere l’amico Pippo al lavoro, cosa dire delle sue opere, sarei di parte, spero che anche voi le apprezziate.
Alcune opere:
Oltre a cimentarsi nell’arte pittorica, il nostro artista, dopo un episodio della sua vita che l’ha toccato nel suo io e negli affetti familiari a lui più cari, torna a scrivere, a modo suo naturalmente, poesie sui temi più disparati, prendendo spunto o da episodi realmente accaduti o di fantasia. Scrive, inoltre, pure alcuni brani allo scopo di suscitare l’attenzione dei lettori su temi di attualità.
Alcuni brani volutamente sono scritti in dialetto, quella lingua, il siciliano, che lo riporta hai tempi dell’infanzia e alla sua amata borgata marinara “Per non dimenticare”. Le sue origini e quelle dei suoi amici di un tempo.
Quello di scrivere in dialetto vuole essere da sprono per i lettori locali per non perdere le proprie radici e poi per lui, è soprattutto una maniera di esprimersi per liberare il proprio io interiore.
Ecco alcuni brani:
SOGNU
“Picchi a mia”
Mi ricisti
“Picchi stanno capitannu sti così a mia”
Mi ripitisti
“Forsi fici qualchi cosa ri mali”
Proseguisti
“Oppure rissi qualchi cosa ri mali”
Insististi
“Un mi possu capacitari”
Continuasti
“Mi giru e mi rigiru e u pinseru é sempri dá”
Senza pigghiari respiro
“Ma picchi sti cosi a mia”
Ripitisti
“Io sempri bonu mi comportai”
Incalzannu
“Io sempri beni ci vogghiu”
E con tono sempri chiú vasciu
“Un mi rugnu paci, ma picchí”
Quasi senza chiú vuci
“Ci staiu mali”
Un ti sintia quasi chiú
“Un trovu paci”
Unni si un ti sentu chiú,
Torna ca parramu
Ma risposta chiú non avia
Ora sugnu io chi non aiu paci …
POESÌA
Vorrei colorare il mondo
Dei colori più belli e vivaci
Vorrei colorare le persone
Dei colori più sfavillanti
Vorrei colorare gli animali
Dei colori più intensi
Vorrei colorare tutto quello che mi circonda
Di tutti i colori che la natura ci offre
…….
Dove sono i miei pennelli
Dove sono i miei colori
Dove sono le mie tele
Perché non li trovo
Perché non li vedo
Perché non li sento
…….
Dove è finita la mia arte
Dove è finita la mia fantasia
Dove sono finito io
……