La Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria ha celebrato il congresso regionale a Caltanissetta e riconfermato all’unanimità il trapanese Gioacchino Veneziano, segretario generale uscente.
Una lunga esperienza sindacale alle spalle – ha ricoperto anche il ruolo di segretario generale della UILPA di Trapani – Veneziano sarà affiancato per i prossimi quattro anni dai colleghi Francesco Salotta, Paolo Duran, Marco Drago e Antonella Orlando;a Francesco Barresi è stato assegnato dal Consiglio regionale il ruolo di presidente della UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia.
Al centro dei lavori, svoltisi alla presenza del segretario generale Angelo Urso e del segretario nazionale Armando Algozzino, gli effetti della legge Madia, colpevole, secondo il sindacato, di avere eliminato 1.000 poliziotti in Sicilia e bloccato le assunzioni, provocando un ulteriore innalzamento dell’età media degli operatori della Polizia Penitenziaria.
“Produciamo sicurezza nelle carceri – ha spiegato il segretario Veneziano – ed è chiaro che, per garantire il ridimensionamento di reati, evasioni ed eventi critici il dato anagrafico risulta fondamentale: se, da un lato, l’esperienza di un ultracinquantenne rappresenta un patrimonio prezioso, dall’altro occorre personale giovane a tutela dell’ordine”.
“Durante il mio mandato – continua Veneziano, di recente rieletto anche in qualità di segretario generale provinciale della UILPA Polizia Penitenziaria di Trapani – chiederò risorse per intervenire sulle strutture penitenziarie, molte delle quali sono vetuste e inadeguate”.
Una necessità condivisa da tutti i segretari generali provinciali eletti nel corso dei congressi territoriali svoltisi nei giorni scorsi: Calogero Speziale (Agrigento) Armando Algozzino (Catania) Carmelo Arcarisi (Caltanissetta), Paolo Duran (Palermo) , Sebastiano Nardo (Siracusa), Francesco Salotta (Enna), Davide Migliorisi (Ragusa) e Francesco Barresi (Messina).
“Siamo il sindacato della denuncia – spiega Veneziano – perché riteniamo che il nostro ruolo sia quello di rendere note alla collettività le condizioni dei luoghi di lavoro in cui opera il personale della Polizia Penitenziaria, questo è il compito che gli iscritti ci assegnano”.
Il congresso ha inoltre rappresentato l’occasione per accendere i riflettori sull’attuale condizione della popolazione detenuta in Italia, con particolare attenzione rivolta agli stranieri, la cui incidenza supera il 34%: la fetta più ragguardevole proviene dal Marocco (3.693) seguito dall’Albania (2.603), dalla Romania (2.590) , dalla Tunisia (2.117) e dal Niger (1.187).
In Sicilia il dato complessivo dei detenuti presenti si attesta a 6.385 unità: 1.199 sono stranieri e 5.186 sono italiani.
Cifre che fanno dell’isola la terza regione italiana per numero di ristretti, superata soltanto dalla Campania e dalla Lombardia e che, come ha sottolineato Veneziano nella relazione congressuale, espongono ad emergenze legate all’insufficienza numerica della Polizia Penitenziaria rispetto alle esigenze detentive.
“L’apertura di interi reparti a Siracusa, Trapani , Palermo e Caltagirone – spiega – è stata fronteggiata con l’incremento di sole cento unità: un numero ridicolo, a fronte dell’aumento di oltre mille posti detentivi”.
Un quadro spesso drammatico, che ha visto la UILPA impegnata in un’azione di protesta indirizzata all’Amministrazione Penitenziaria “dalla quale – precisa ancora Veneziano – è giunta qualche unità in più, ben poca cosa, ovviamente, rispetto al reale fabbisogno”.
L’auspicio, per il futuro, è quello di un’ Amministrazione “amica” a tutti i livelli di responsabilità, con dirigenti più consapevoli della necessità di fornire maggiore sicurezza al personale.
Come sottolineato da Angelo Urso e da Armando Algozzino, i dati del tesseramento sul territorio siciliano confermano attualmente la UILPA Polizia Penitenziaria quale prima realtà confederale nell’isola.