Giovedì 30 novembre, alle ore 21:00, al teatro Jolly di Palermo (via Domenico Costantino 54), andrà in scena “Via Paganini 7”, pièce drammatica in atto unico, a cura di Carlo D’Aubert, e tratta dall’omonimo romanzo di Myriam De Luca, edito da Spazio Cultura Edizioni.
La controversa protagonista della storia è Viviana, in scena interpretata dalla giovanissima Antonella La Licata, ed attorno a lei familiari ed amici che accompagnano il suo “percorso di vita” e che sono a sua volta interpretati da: Giuditta Perriera, Damiano Bonanno, Sandy Di Natale, Valentina Todaro, Matteo Contino.
Per l’occasione, il foyer del teatro sarà allestito da una mostra curata dal pittore palermitano Filippo Lo Iacono, che rende omaggio alla “sicilianità”. Inoltre, ad introdurre la pièce l’architetto Salvo Schiavo e madrina della serata sarà Sandra Guddo.
L’evento è stato presentato presso l’originaria location palermitana “Cinematocasa”, e all’incontro erano presenti, oltre l’autrice del romanzo Myriam De Luca e l’editore Nicola Macaione, il regista Carlo D’Aubert e le interpreti femminili del cast: Antonella La Licata, Giuditta Perriera, Sandy Di Natale e Valentina Todaro.
«La storia di Viviana dava sin da subito emozioni fortissime – ha commentato l’editore del romanzo, Nicola Macaione – e si è così decisa la sua pubblicazione che ha anche inaugurato una nuova collana “Spazio giovani”, di cui rappresenta il volume numero 1. Inoltre, il riscontro positivo è arrivato prestissimo anche da parte dei lettori per le diverse tematiche trattate. Sono molto contento che oggi sia anche una pièce teatrale».
«La mia voglia di scrivere e di libera espressione in un contesto sociale che ci vuole ignoranti e schiavi, mi hanno portato a completare la stesura di “Via Paganini 7” – ha spiegato l’autrice Myriam De Luca -. Attraverso il personaggio di Viviana, una giovane adolescente determinata a trovare il suo posto nel mondo, mi piace descrivere quella libertà che spesso ci viene negata. Viviana inoltre è un personaggio scomodo, in famiglia, tra gli amici, e in ogni dinamica che non prevede il rispetto per sé e per gli altri».
«Mi sto cimentando a raccontare in teatro la storia descritta in questo romanzo – ha dichiarato il regista Carlo D’Aubert – ed in teatro, a sua volta, è necessaria una sintesi maggiore, ho quindi cercato di far emergere una forte introspezione del personaggio con tutte quelle sfaccettature che evincono ai lettori del libro. Necessarie sono quindi queste sintesi e gli adattamenti teatrali, e sono felice di aver abbracciato questo progetto e, per farlo al meglio, ho scelto un cast di artisti e giovani artisti che mi stanno dando tanto. E soprattutto c’è una bella magia tra tutti noi».
Della protagonista, Viviana, ne ha parlato invece Antonella La Licata che ne interpreta il ruolo. «Avendo la stessa età – ha detto La Licata – sento molto questo personaggio vicino. Da quattro anni studio con Carlo e questa è la mia prima volta da protagonista, e le emozioni sono tante».
«Sono la mamma di Viviana – ha commentato l’attrice palermitana Giuditta Perriera -. L’aspetto intrigante di questo testo teatrale è la ricerca, o meglio mettere in risalto, la psicologia del personaggio e ciò che ruota intorno a lei, quindi gli altri protagonisti con cui si scontra, ma che sono fondamentali per la sua crescita. Con la madre la giovane ha un rapporto difficile, e la vede un po’ come un fantasma del suo inconscio. Un rapporto sì complesso, ma di grande passione, forza ed esperienza reciproca».
«Io invece sono la zia “rompiscatole” – ha raccontato Sandy Di Natale – una zia che ha anche quella parte materna che rischia di divenire angosciante. Con grande gioia ho sposato questo progetto, e grande è la magia di lavorare con attori del calibro di Giuditta Perriera, e con attori giovani e maturi allo stesso tempo».
«Ho colto con grande entusiasmo il ruolo di Faustina – ha concluso Valentina Todaro – ruolo che si avvicina molto al mio modo di essere, ossia propositivo e intraprendente, che risulta essere in grande sintonia con Viviana. Faustina ha anche sulle spalle il peso di una maternità mancata, e quindi il percorso emotivo è davvero molto forte, compresa la condivisione delle emozioni che rende tutti noi più ricchi».